4. Decisioni importanti

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Il giorno dopo allo scoop andai al campo camuffata dalla testa ai piedi.
In effetti feci molto bene, infatti appena vidi i paparazzi fuori dallo stabile, decisi di restare in macchina.

Sentii bussare al finestrino.

-tutto bene?- girai la testa e vidi Jannik guardarmi da fuori.
-NO- risposi abbassando il finestrino.
-hai visto il post?- chiese.
-no, ma indirettamente si- risposi sbattendo delicatamente la faccia sul volante.
-che pensi di fare?- chiese.
-andarmene- risposi
-molli tutto così, scappi un'altra volta, lasci Lea senza allenatrice?- chiese.
-ma cosa vuoi sapere tu di me, della mia vita e della mia fottuta ragione per la quale sono scappata- risposi irritata.
-almeno abbi la decenza di portarti Lea con te- rispose.
-decenza o meno è colpa tua, guarda davanti all'entrata. È pieno di fotografi. Se hai voglia fai lezione tu oggi a Lea, io vado a casa, nom posso rischiare.- risposi avviando la macchina prima di andare via abbandonandolo nel parcheggio.

POV JANNIK
Mi lasciò da solo in mezzo al parcheggio, sbuffai andando al campo.
Mi avvicinai ai fotografi.

-ciao a tutti, vi chiederei se potreste non appostarvi più qui davanti, grazie- dissi prima di andarmene.

Entrai in spogliatoio, cambiandomi prima di entrare nel campo dove c'era già Lea.

-ciao, ehm Amelia non verrà oggi- dissi prima che potesse fare domande.
-ho visto il post ieri e me lo aspettavo, senti, io vado a casa, lei abita in Via Giuseppe Verdi 18. Vai da lei, alla fine se non fossi stato qua non l'avrebbero riconosciuta- rispose lei prima di andare via.

Bene, era colpa mia.

Uscii dalla palestra senza cambiarmi nuovamente e andai a casa sua.

Cercai il suo campanello prima di bussare al citofono.

-chi è?- chiese.
-ehm Amelia, sono io-
-che ci fai sotto casa mia?- chiese.
-mi ha dato l'indirizzo Lea, mi ha detto di venire.- risposi.
-grazie ma non mi serve il tuo aiuto.- rispose.
-ti prego, voglio chiederti scusa- dichiarai.
-bene, l'hai appena fatto, grazie puoi andare-
-Amelia- dissi ma non rispose.

Bussai nuovamente ma non ricevetti risposta.
Restai con il dito sul campanello fin quando non mi aprii.

-secondo piano e non rompere le palle- disse.

Salii le scale fino al suo appartamento.

-permesso- dissi entrando in casa sua.
-perchè sei qui?- chiese incrociando le braccia.
-volevo chiederti scusa, ma ho appena costatando che stavi andando via- indicai la valigia.
-l'avevo fatta ieri, ma non me ne vado, ho riflettuto- rispose.

Chiuse la porta alle mie spalle.

-prego, siediti- rispose indicandomi il divano.

Lei si appoggiò al davanzale guardandomi con le braccia conserte.

-che vuoi fare con quella descrizione sotto quel post?- chiese.
-smentisco tutto, dico che tu non sei chi pensano loro e che sei una che va lì per allenarsi- risposi alzando le spalle.
-non se la berranno mai- risposi girandosi verso la finestra. -oh Scheiße, ti hanno seguito, hanno scoperto tutto- si mise la mani nei capelli.
-manteniamo la calma- dissi guardando giù dalla finestra.

Ad un certo punto suonarono al citofono.

-devo mantenere la calma, sono qua sotto, hanno bussato al campanello con il mio nome sopra. Sanno dove sono, sanno che sono viva, sanno dove lavoro, sanno tutto- disse impanicata.
-se esco da qua ora verrei assalito- risposi.
-ohhh perchè cavolo sei voluto venire qui?-
-forse si, ho sbagliato. Ma ora stiamo calmi e pensiamo ad un modo per uscire da questa situazione- dissi.

Ci sedemmo entrambi sul divano.

-questo è anche peggio- disse mostrandomi il telefono.

"Eh si, come pensavamo la coppia Sinner-Martini è vera, com'è vera la notizia di Amelia Martina, ex campionessa scomparsa dai social dopo un ultimo post, caricato circa due anni fa."

Chiusi gli occhi sbuffando, poi mi venne un'illuminazione.

-ci sono, facciamo che vogliono vedere, giusto per un periodo.- dichiarai.
-non ti seguo- disse non capendo.
-facciamo finta di essere fidanzati per davvero- continuai.
-scordatelo- rispose
-ormai sanno che sei qui, e in più so che vuoi portare Lea ai campionato Europei- constatai.
-e tu come... vabbè non te lo chiedo neanche- scacciò il pensiero con la mano.
-non ti chiedo di darmi una risposta subito, ma potremmo farlo, tu devi inserirti in un mondo dove ti cercavano da una vita. Se sganciamo la bomba ora, tempo tre mesi e se ne saranno già dimenticati- risposi. -ci sarà La nuit du Tennis a Monaco, è fra un mese, il 13 aprile, se verrai scatterà il patto- continuai.
-ci voglio pensare- disse esitando.

Quando arrivò la sera mi affacciai alla finestra per vedere se se ne fossero andati.

-preparo qualcosa da mangiare- disse lei andando in cucina facendo delle smorfie di dolore mentre appoggiava la gamba destra a terra.

Fece qualcosa di leggero, una semplice insalata con olive, capperi, pollo, patate e pomodori.

Mangiammo chiacchierando del più e del meno, senza toccare l'argomento paparazzi.

-senti, ti conviene che dormi qua sta sera, il divano è molto comodo- disse mentre posava i piatti nella lavastoviglie.
-oh grazie- dissi sorpreso della sua dolcezza.
-ti vado a prendere dei cuscini e delle coperte.- scomparì in un'altra camera prima di tornare con tutto l'occorrente in mano.

Guardammo la tv a dovuta distanza e poi verso le undici di sera mi diede la buona notte e andò a dormire.

Heart To Heart - JANNIK SINNERWhere stories live. Discover now