Chapther thirty

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Quando Jay rincasò era ormai tarda notte, Louis stava dormendo con la testa appoggiata sulle mie ginocchia e rannicchiato come un bambino impaurito dopo tutto il pomeriggio che aveva passato a cercarla. La sentì chiudere la porta cercando di fare meno rumore possibile e entrare in casa, non si accorse della mia presenza dato che tirò dritto, alle mie spalle vero la cucina, scivolai quindi da sotto la testa del morettino lasciandogli un cuscino come rimpiazzo alle mie gambe e la seguì.-Jay- la richiamai in un bisbiglio anche se si spaventò ugualmente, portò una mano al petto nel piccolo saltello -Hei, Britt, tesoro! - rimase voltata dandomi le spalle mentre rovistava a caso nel frigorifero -tutto bene?- ero preoccupata per lei, in qualche modo, anche lei con in resto della famiglia Tomlinson mi aveva cambiata -certo, perché non dovrebbe?- rimase ancora li, a guardare la luce del frigorifero, la voce appena tremante e la mano stretta sull'anta aperta - lo sai perché?- le dissi solamente, e lei si voltò, dopo un bel respiro, mi guardò nella penombra della stanza - Io e mio marito ci siamo appena lasciati, ma credo che tu lo sappia già..- cominciò non aveva gli occhi lucidi come mi aspettavo, il volto era solo leggermente scosso - Questo non può che fare bene, a me e ai miei figli- allargando un piccolo sorriso sul volto, che non era rivolto a me, ma alla figura alle mie spalle, mi voltai quindi per vedere chi fosse, e Louis era li in piedi con i capelli arruffati e il viso stropicciato di chi si è appena svegliato, non disse nulla...andò solo ad abbracciarla, un abbraccio così intimo e pieno d'amore che mi fece invidia, e silenziosa mi allontanai dalla scena. 

A FEW TIMES LATER 

Andava tutto bene, io, Louis, i Tomlinson e Dolores. nella mia vita, in pochi mesi si era creato un'equilibrio che mai avrei potuto immaginare.mancava un solo giorno allo spettacolo. e tutto era pronto. -ti va di andare in un posto oggi?- mi chiese Lou senza neanche il tempo di farmi spegnere la sveglia-mh- mugolai senza avere la forza di dire nulla, spense lui la sveglia al posto mio. era già in piedi vestito e pronto per il nuovo giorno di scuola -ti va di andare in un posto oggi?- ripeté, aveva un sorriso enorme in volto come un bambino quando comincia l'estate, e stava per iniziare. la stanza era illuminata da un sole troppo luminoso per essere solo le sette del mattino -dove?- riuscì a rispondergli dopo qualche secondo ancora infagottata nelle coperte -in un posto- saltellava sul posto in una felicita irritante -a scuola? no- dissi solo voltandomi dall'altro lato del piccolo letto guardando la parete blu, lo sentì ridacchiare, si poggio sul letto sbucandomi a pochi centimetri dalla mia faccia - no, non a scuola! - con un sorrisone, si, irritante, ma che ti scaldava il cuore -dai alzati- prendendomi una mano e trascinandomi letteralmente fuori dalle coperte. 

Guidò per parecchie ore, molte delle quali io dormivo o cantavo sulla musica che passava in radio, ma non mi voleva mai dire dove stessimo andando ogni volta che glielo chiedevo lui rideva alzando il volume della radio e cominciando a cantare e senza darmi possibilità di ribattere.

-eccoci- disse svegliandomi da un'altra delle mie dormite, quando riaprì gli occhi la macchina era parcheggiata su un lungo rettilineo completamente deserto. l'aria fresca profumava di salsedine e le piante ondeggiavano leggere, mi aveva portato al mare -Louis Tomlinson che salta scuola per andare al mare? - chiesi retorica con sarcasmo, scesi dall'auto guardandomi intorno nella completa tranquillità -stai diventando proprio un cattivo ragazzo eh -con altrettanto sarcasmo. Prese un borsone dal sedile posteriore porgendomi poi una mano -se continuo a starti vicino...- facendo un piccolo cenno con la testa verso la spiaggia che si stendeva davanti a noi, io gli afferrai la mano e andammo.  

- Tommo..- lo guardai mentre si toglieva la maglietta, lui mi guardò a sua volta -ma io non ho un costume!- gli ricordai -se magari mi avessi detto dove stavamo andando io mi sarei attrezzata- decisamente scocciata per quella faccenda, incrociai le braccia al petto, ero al mare.. e non potevo fare il bagno per colpa sua, che nel frattempo se la ridacchiava -nemmeno io - disse solo togliendo anche i pantaloni rimanendo in boxer -siamo in un posto desolato ed è metà maggio...chi vuoi che ci veda?- aggiunse buttando i vestiti a terra e sdraiandosi sul suo asciugamano. -sei un completo idiota.- prima di spogliarmi anche io.

Passammo una giornata all'insegna dell' cazzeggio, un misto di risate scherzi e battibecchi che tra noi non mancavano mai. ormai era tardo pomeriggio e saremmo dovuti tornare a casa.

-voglio vedere il tramonto!- insistei mentre mi trascinava fuori dall'acqua -Ma dobbiamo andare... ci aspettano a casa- cercava di controbattere, ma io avevo la testa più dura della sua e mi impiantai con i piedi nella sabbia fine - daaaiiiiii-  a mo' di cantilena, come una bambina che fa i capricci, lui lo sapeva ormai che se volevo una cosa la ottenevo e sbuffando lasciò la presa lasciandomi cadere  ancora in acqua -BRUTTO FIGLIO DI BRAVA DONNA! - gli gridai tirandomi  in piedi, lui era ancora li piegato per le risate...quel suono che non smetteva mai di sorprendermi lo presi e lo tirai a me facendo cadere entrambi.

il tempo era passato veloce e il tramonto era alle porte come il nostro imminente ritorno alla sciocca vita mondana. una domanda però mi assillava sempre li per quanto avessi cercato di mandarla via. perchè, perchè mi aveva portato in questo posto? perchè continuava ad essere così buono con me, anche dopo averlo abbandonato. perchè?

Eravamo sdraiati sulla sabbia e lui mi teneva stretta dalla schiena lasciandomi visuale sul sole che lentamente cadeva verso lo specchio d'acqua - Lou...- non lo guardai neanche, forse presa da quella vista mozzafiato o forse con un po' di timore di perdermi nel suo sguardo -dimmi- disse dopo una manciata di secondi in cui io rimasi in silenzio -cos'è?- chiesi solo, non gli spiegai la domanda... ormai chiara solo nella mia mente, non gli spiegai nulla -è solo..un'altro giorno di sole- e per quanto possa sembrare banale come risposta ci trovai un significato immenso all'interno... era un'altra giornata di sole. una giornata con lui piena di vita, di tranquillità...piena di lui. il mio sole.

-Britt...- disse dopo un paio di minuti in cui restammo in completo silenzio ad ascoltare il mare -dimmi- dissi a mia volta -credo mi stia innamorando di te - lo disse con completa onestà, senza un briciolo di timore come se fosse normale... nella mia testa scoppiò invece il mondo, quelle parole mai pronunciate così da nessuno..e mai pronunciate in nessun modo per me, ora stavano rimbalzando nel cervello come una pallina impazzita e nel cuore come migliaia di aghi. e tutto mi sembrò più chiaro, ma solo quando mi voltai lasciandomi il sole rosso alle spalle per guardare quello blu. mi ritrovai a sorridergli -sei serio?- ancora incredula, lui guardava ancora l'orizzonte, sembrava perso ma in realtà era ben presente, annuì, e io fui ancora più felice, perchè  rivelando i suoi sentimenti aveva rivelato anche i miei -Lou..- dissi dopo altri secondi di silenzio, lui abbassò lo sguardo verso di me - anche io- gli dissi prima di fiondarmi di nuovo sulle sue labbra, ricordandolo da quella folle notte del concerto. e facemmo ancora l'amore con il sole che spariva alle nostre spalle lasciandoci completamente soli.


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SPAZIO ME

*corre via e si va a nascondere*

no, non ho una giustificazione per questi 5 mesi in cui sono scomparsa D:e si sono successe cose davvero importanti, nella mia vita e nel fandom.

e non ho intenzione di annoiarvi con i miei racconti o i miei pareri su cose che non riguardano la FF

quindi vi avviso che questo è l'ultimo capitolo e, spero a breve, uscirà l'epilogo con la conclusione di tutto

spero che vi sia piaciuta la storia anche se gli aggiornamenti sono stati sporadici.

vi posso chiedere solo scusa.

Love, Effy.

Just Another Sunny Day [Louis Tomlinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora