Chapter Twenty-Seven

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BRITTANY'S POV

Aprii la porta al suono del campanello, Louis era lì, in piedi con le mani nelle tasche del giubbotto e un ampio sorriso in volto, aveva tirato i capelli in dietro liberando così il volto dove ancora cresceva quell'accento di barba che gli lasciava un'aria più matura -Ciao- disse osservandomi da testa a piedi -Sei un incanto-  si complimentò con me lanciandomi un occhiolino divertito - E tu sei un idiota-. commentai prendendo la mia borsa.

Avevo scelto l'abito con molta cura, non so di preciso il motivo, forse perchè ci tenevo a rappresentare "la nuova me" una Britt nuova. Scelsi dei pantaloncini neri, un paio di quelli corti e a vita alta con una fila di bottoni sul retro, erano abbinati ad una camicia bianca rimboccata all'interno, credo fu stata la prima volta in vita mia che indossai un'abito di quel colore, non credevo fosse possibile, ma mi piaceva. Per coprire le gambe avevo usato dei semplici collant color carne che accompagnavano delle parigine nere. Come accessorio avevo preso un cappello alla MJ che incorniciava i capelli biondi.
Infilai il chiodo uscendo di casa insieme al moro

Quasi 30 minuti di auto e ancora non eravamo arrivati a destinazione, incominciavo a stufarmi di stare li in quella fila interminabile. -Facevamo prima a fare in giro del mondo quattro volte invece che andare in quel buco- Sbuffai lamentandomi mentre iniziai ad armeggiare con la radio alla ricerca di una stazione che trasmettesse musica decente - Pazienza zero, eh bionda?- scherzò ridacchiando -Ma non potevamo andare da qualche parte in centro? ce ne sono di bei locali li- la sua mano si strinse sul volante mentre portava la macchina un paio di metri più in la --c'è buona musica- disse semplicemente tamburellando, finalmente trovai qualcosa alla radio tornando a sedermi composta mentre l'auto accelerava sempre di più.

***

Il locale era piuttosto piccolo, i pochi tavoli davano un aria intima affacciati al palchetto sul quale c'erano montati una batteria, nell'angolo, e vari chitarre e bassi elettrici ognuno con i rispettivi cavi collegati agli amplificatori -Inizia a prendere da bere- disse Louis passandomi una mano sulla schiena con fare protettivo -Torno subito- mi schioccò anche un bacio sulla guancia allontanandosi poi verso il palco scomparendo dietro una porta.

Feci quindi come disse ordinandomi una birra e sedendomi ad uno dei tavoli vuoti. In un paio di minuti il locale si popolò ospitando numerosi clienti, mi guardavo intorno alla ricerca di qualcuno degli amici, ma altri minuti passarono e io restavo sola. -Il gruppo di stasera è proprio forte!- se la sghignazzavano delle ragazzine al tavolo accanto al mio -si e sono tutti quanti di fighi assurdi!- scoppiarono a ridere, mi chiedevo se non erano troppo piccole per stare in posti del genere, e stavo per chiederlo direttamente a loro quando una mano si posò  sulla mia spalla, mi voltai pronta a sbraitare convinta che fosse il moro, mi bloccai notando il rosso che mi sorrideva gentile - Ciao- mi disse, tra le mani teneva due drink -scusa ho visto che eri qui da sola...- fece spallucce allungandomi il bicchiere -pensavo di farti compagnia...sempre se ti va- sembrava timido, sotto quella barbetta rossa - non sono sola- mantenni le distanze -sono con amici- mi voltai quindi giocherellando con il bicchiere di birra vuoto -e allora dove sono?- insistette lo sconosciuto...già, dove diavolo erano? una rabbia iniziò a ribollire nel sangue diretta tutta verso Tomlinson, che dopo avermi trascinata qui mi aveva abbandonata andandosene dopo il primo minuto. il rosso ridacchiò sedendosi accanto a me -prometto che mi terrò a debita distanza, se è questo che ti preoccupa- mi allungò il drink con un leggero sorriso - Io sono Ed - si presentò -Brittany- il mio tono era l'esatto opposto di quello di ed, freddo distaccato e arrabbiato -Conosci il gruppo di stasera?- chiese cercando di fare conversazione - no- iniziai quindi a girare il drink -io si, sono bravi- annuì abbassando lo sguardo  sul suo bicchiere -si chiamano...-ci pensò su qualche secondo -Mad Nights, mi sembra- ridacchiò e in quel esatto momento dall'amplificatore uscì un fischio acuto -scusate, scusate- disse l'uomo che aveva preso il microfono, lo sistemò sull'asta -okkey, oggi è sabato, quindi sapete cosa significa...- il pubblico iniziò ad applaudire - esatto! a voi i Mad Nights! - presentò il gruppo -non dimenticatevi di prendere qualcosa al bar- aggiunse rapido prima di scendere dal palco. tutti risero compreso Ed all'uscita del cameriere e iniziarono a fischiare e applaudire all'entrata dei 5 ragazzi, erano tutti felici eppure io ero paralizzata, lasciai la cannuccia fissando le facce conosciute prepararsi per suonare -Buona sera a tutti! siamo i Mad Night e questa sera vi terremo compagnia- disse il ricciolino - ma prima Tommo voleva dire due parole- posò quindi lo sguardo sul moro come il resto della sal -si..hem..voelvo solo dedicare la prima canzone a una persona importante- balbettò -è una nuova canzone che abbiamo scritto, si intitola- il suo sguardo si fissò su di me e accennò un sorriso dolce -FireProof- disse e la musica cominciò a risuonare nel locale 

"Cause nobody knows you baby the way I do
and nobody loves you baby the way I do
It’s been so long, it’s been so long
maybe you are fireproof
cause nobody saves me baby the way you do

I think I’m gonna win this time
Riding on a wind that I won’t give up
I think I’m gonna win this time
I rolling I roll until I change my luck
Yeah I’m rolling I roll till I change my luck"

Per tutta la canzone non spostò i suoi occhi dai miei così come me, eravamo io e lui, in un luogo fuori dal mondo, fuori dallo spazio e fuori dal tempo, eravamo io e lui nel nostro infinito, e sembrava tutto così giusto. 
lui cantava, ma non per il pubblico, non per le persone che erano andate fino li per sentirlo, no...lui cantava per me. Lo sapevo. Lo sapevamo entrambi.

Just Another Sunny Day [Louis Tomlinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora