Chapter Twenty-six

1.3K 82 11
                                    

BRITTANY'S POV

Il suono della vibrazione del telefono vibrò sotto il mio cuscino, svegliandomi così dal sonno, sgranai di poco gli occhi per abituarmi alla luce, non realizzavo chi, a qualsiasi ora fosse del sabato mattina, fosse sveglio e in grado di fare una telefonata -Pronto?!- risposi con voce ancora inpastata senza aver guardato il nome, con movimenti sbucai fuori dalle coperte come se chiunque fosse all'altro capo potesse vedermi -Ciao Bionda! - la voce era fresca e vivace, si riusciva a percepire un sorriso ampio -mh- mugulai i risposta associando la voce al volto di Louis -dormivi?- disse perplesso -mhmh- lo sentì ridacchiare prima di continuare -è l'una del pomeriggio...non so se lo sai- il tono retorico mi fece sbuffare -dovrebbe cambiare qulcosa? - la voce era parecchio rallentata e rauca del solito, con la mano destra reggevo a stento il telefono all'orecchio mentre con la mano libera mi strofinavo gli occhi -come vuoi Ash!- ridacchiò ancora alla resa -Ti avevo chiamata per chiederti se stasera ti va di uscire con me e i ragazzi- la voce leggra era velocizzata più del solito - uh...e non bastava un messaggio?- mi lamentai cacciando uno sbadiglio -oh...beh...- balbettó non sapendo cosa rispondere ridacchiai io questavolta -va bene...- sospirai alla fine - passo da te alle nove allora- fischiettó sollevato riattaccando il telefono.

Controllai l'orario sul telefono come conferma alle parole di Louis, era la una venti, decisi quindi che era ora di alzarmi, scivolai fuori dalle coperte uscendo anche dalla stanza.

La casa era vuota e immensamente grande, sembrava anche di sentire i miei stessi passi rimbombare tra le pareti tristemente spoglie. Casa...quella non era casa mia, non l'avevo mai sentita come mia, non dopo che lei se ne andò molti anni fa.
arrivai al divanetto del salotto dove la sera prima ero seduta con il moro, ma ora la mia attenzione era puntata non più sul televisore ma oltre. verso il grande pianoforte del quale avevo tanta paura. 
Ricordo bene quando lei era ancora qui, il periodo di Natale era tutto un'altro mondo, la gente che veniva e andava in continuazione, il calore le canzoni e le risate erano d'obbligo con quella donna dai capelli bianchi. Ma lei non era più qui, se ne era andata e con lei tutta la felicità, in queste mura rimaneva solo un vago eco  che con il tempo faceva sempre più male.
Sul pianoforte c'era ancora la sua foto, come un punto fisso, li a ricordarmi che mi sta ancora guardando. Mi alzai quindi camminando fino allo strumento.
Non avevo più osato andare avanti a quella lunga tastiera bianca e nera, avevo paura. Paura di deludere quella donna che tanto mi aveva amato. Non piaceva a me ciò che ero diventata, l falsa me, quella maschera in porcellana perfettamente costruita sul muo volto, talmente perfetta da sembrare reale, solo se sei abbastanza vicino ti accorgi di cosa è fatta realmente, come Louis che l'aveva presa e gettata a terra rompendola in mille pezzi e liberandomi così da quella maledetta prigione facendo tornare la vera me.

Accennai involontariamente un soriso accarezzando il volto nella foto -Ciao nonna- le sussurrai come se potesse sentirmi, mi sedetti sullo sgabello. Tutto era perfettamente uguale a come l'avevo lasciato, sfioravo i tati quasi con timore, alzai quindi lo sguardo sulla foto cercando il coraggio. socchiusi gli occhi iniziando a premere i tasi, una nota dopo l'altra fino a quando non percepì la sua presenza, ancora li appoggiata alla coda del pianoforte che mi incoraggiava a continuare, le dita presero quindi confidenza scorrendo da sole sulla melodia che ormai conoscevo a memoria.

Quando la melodia finì mi ritrovai a sorridere appena -sono diventata brava eh?- le chesi riaprendo gli occhi, sapevo che non era li, che non era mai stata li e che non ci sarebbe stata mai più, ma rivedere la coda vuota, mi rattristo. era morta. non l'avrei più rivista.

LOUIS' POV

-No ragazzi non va così!- Si lamentò ancora una volta Harry fermando per forte la decima volta le prove -cos'altro c'è che non va?- il tono utilizzato da Liam era scocciato metre fermava il piatto della sua batteria -Sei tu! batti troppo veloce!- si riferiva al ritmo, come sempre. ad ogni prova non potevano mancare i loro battibecchi sbuffai quindi lasciando la chitarra sul suo piedistallo andando a prendere da bere. se avrebbero continuato così a lungo questa sera non ne sarebbe uscito nulla di nuovo. Presi il telefono controllando i messaggi, devo aver sorriso mentre leggevo il suo nome dato che Zayn ridacchiò guardandomi - è lei eh? - ammicco al telefono prendendo la sua bottiglietta -uh...lei chi?- sapevo esattamente di chi stava parlando ma finsi comunque - Ash- disse tranquillo tenendo un sorriso furbo, annuì forse intimorito dal fatto  che fosse così evidente, mi poggiò una mano sulla spalla -Trattala bene...è mia amica- si raccomando posando poi la bottiglietta al suo posto -BEH? VOI DUE AVETE INTENZIONE DI DEGNARCI DELLA VOSTRA PRESENZA PER UN PO'? - chiese irritato Harry incrociando le braccia al petto -Arriviamo- disse Zayn riprendendo il suo basso e tornando al suo posto -Prenditi una camomilla amico- scherzai quindi ritornando tra loro -è la Mia ragazza che viene a vederci stasera non la tua!- mi zittì subito realizzando ciò che avevo appena detto.

ECCOMI CON UN ALTRO CAPITOLO!
PRIMA DI TUTTO...FOUR. NO DICO. NON SO VOI MA IO SONO MORTA DOPO I PRIMI 2 MINUTI.
è PERFETTO. STOP.

HAHAH RIGUARDO LA STORIA SPERO VI PIACCIA! COME SEMPRE STELLINATE E COMMENTATE! TANTO AMORE.
Effy.

Just Another Sunny Day [Louis Tomlinson]Where stories live. Discover now