Chapter Eleven

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La casa di Louis era perfettamente addobbata per la festa sentivo tante persone nella stanza affianco, lui mi teneva la mano guidandomi verso il piano superiore mi portò in bagno,e mi aprì l'acqua calda - Fatti un bagno caldo- disse con tono dolce -Arrivo subito- uscì così dalla stanza.

Iniziai a spogliarmi, il caldo del vapore mi avvolgeva facendomi sentire meglio, il grande specchio mi permetteva di vedermi completamente avevo un aspetto distrutto e lo ero.

Mi infilai nella vasca rannicchiandomi. Perché lo stava facendo? Perché era così gentile con tutti? Con me?  Le persone ti sfruttano la gentilezza e ti buttano via come uno straccio vecchio...eppure lui lo fa... dopo tutto lui lo fa, ha lasciato la sua famiglia la notte di Natale per venire da me .

Qualcuno bussò alla porta -Britt...posso...- disse una voce maschile mi osservai ero nuda ma coperta dall'acqua non risposi perché la porta si stava già aprendo non lo cacciai non gli dissi di aspettare, lasciai che entrasse. -Oh scusa- velocemente indietreggiò - No...- dissi con un filo di voce, mi strinsi alle ginocchia -Fa niente entra pure- lui tornò -Ti..ti ho portato dei vestiti- cercava di non guardarmi -Grazie- lasciò gli abiti sul mobiletto -Ti aspetto in camera mia- e uscì velocemente.

indossai i vestiti che mi portò, una maglia a maniche lunghe e nera con un paio di leggins dello stesso colore, sicuramente di una delle sorelle. Sopra infilai il maglione che Louis mi aveva dato al parco,  aveva uno strano odore di dopobarba e fumo che mi piaceva. Sistemai il bagno e mi diressi nella sua stanza.

Lui era sdraiato sul letto a pancia in su, osservava il soffitto.

Si voltò nella mia direzione quando mi vide e scattò sedendosi sul bordo del materasso -Me lo vuoi dire cosa è successo? - chiese con voce dolce, non appena mi sedetti anche io sul letto presi un bel respiro e lo guardai negl'occhi.

-Ho litigato con i miei-dissi piano, mi coprì le mani col maglione troppo grande per la mia misura, Louis aggrottò le sopracciglia come per chiedere più dettagli - Non sono la figlia perfetta e loro non perdono occasione di rinfacciarmelo-  dissi tutto di un fiato e abbassai la testa. No non ero perfetta, non lo sono mai stata...ma neanche loro sono dei bravi genitori "se loro mi volessero il bene che dicono, non avrebbero mai lasciato che diventassi un mostro" me lo ripetevo ogni volta che sentivo le colpe ricadermi addosso "cerco di sopravvivere in un mondo di tiranni"

Non mi fece continuare, sentì le sue braccia attorno alle mie spalle - Nessuno é perfetto- mi sussurrò.

***

Scendemmo al piano terra dove tutta la famiglia Tomlinson era riunita, le gemelle erano sedute a terra con un bambino biondissimo, probabilmente un cugino, giocavano con i regali appena scartati,  Fizzy era intenta a parlare con un'anziana signora, ne dedussi fosse la nonna. Una ragazza bionda e occhi azzurri era accovacciata sul divano intrattenendo un bambino di si e no sui 5 anni lei era molto simile alla sorella di Louis tranne per il colore di capelli. Il resto dei presenti, tra cui Jay, era sul tavolo a giocare a carte. Sentì come una scossa riscaldare il mio corpo ancora congelato per il tempo passato fuori.

Per la prima volta vidi il Natale.

Accennai un sorriso quando venni presentata, tutti mi salutarono cordiali -Hai mangiato?- chiese premuroso il moro -Si, certo-  mi porse uno strano pacchetto, era verde chiusa come una caramella con i nastrini verdi a lato lo guardai spaesata accennò una risata -Tira- afferrai un lato e feci come mi aveva appena detto lui fece lo stesso dalla sua parte e il pacchetto si spezzò lasciando cadere a terra dei coriandoli guardai all'interno della metà che avevo in mano, dentro c'era una sciarpa leggera e grande, un foulard azzurro e bianco semitrasparente -Quello è tuo- disse felice Louis mettendosi accanto a me -Io invece ho...- guardò dentro prendendo un bracciale in cuoio, lo mise al polso mostrandomi la targhetta c'era incisa una parola in stampatello imagine -figo!- disse con un sorriso poi citò le parole della canzone forse più famosa al mondo "imagine all the people living life in peace"

***

Author's Pov

La casa era ormai silenziosa, tutti se ne erano andati, il silenzio regnava nella casa tranne in quella piccola stanza, entrambi sdraiati in quel letto troppo piccolo, stretti bisbigliavano - E quindi tu non passi un compleanno in  famiglia da...- disse con tono dispiaciuto il moro, lei annuiva - Troppo tempo, faccio fatica a ricordare l'ultimo- finì la frase, ci fu qualche secondo di silenzio quando Louis spostò una ciocca di capelli dagl'occhi della ragazza -Te invece- deviò il discorso su di lui -Io? il mio compleanno lo festeggio così- si riferì alla cena appena fatta, Brittany corrugó le sopracciglia al sorriso del ragazzo - Sono nato il 24 dicembre- un tono divertito nella voce -Con gli amici lo festeggio prima per via del Natale- spiega -Come l'altra sera- lei lo guardava parlare, osservava i lineamenti del volto il modo in cui i capelli ricadevano sugl'occhi, le labbra che si muovevano veloci per formare parole -Auguri- bisbigliò lei lasciando cadere le palpebre pesanti.

Louis la guardava ancora dormire innocente, i capelli coprivano gli occhi chiusi, la bocca leggermente aperta e le mani strette a pugni come quelle dei bambini, come fosse pronta a lottare anche nel sonno. Passò la mano sul suo volto con un tocco delicato -Buonanotte- bisbigliò.


Just Another Sunny Day [Louis Tomlinson]Where stories live. Discover now