Capitolo 15

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Darius, o, per meglio dire Marcus stava percorrendo la striscia di sabbia, che si trovava tra le dune e il mare, a passo lento.

I suoi piedi affondavano in quei granelli antichi quasi quanto lui, come la sua mente era assorbita da mille pensieri.

Il rumore delle onde che si frangevano sulla sabbia era, in quel momento di riflessione, un dolce suono che gli permetteva di rilassarsi.

La leggera brezza lo accompagnava nel suo cammino accarezzandolo e dandogli conforto. Ogni volta che i suoi piedi emergevano dalla sabbia, passo dopo passo, il venticello la spazzava via andando a ricoprire le sue orme e facendole pian piano scomparire.

Stava percorrendo un tragitto già fatto, in più di un'occasione, che lo riportava a momenti dolorosi del suo passato, ma che gli avevano anche regalato una vita felice.

Quella che era un tempo una semplice capanna, ora, era diventata, a giudicare da quello che poteva vedere da dove si trovava, una casa grande ed esternamente ben decorata. Marcus sospirò.

Era arrivato fin lì per aiutare sua figlia e Aidan. Per quanto quel posto gli ricordasse un periodo che avrebbe preferito dimenticare era imperativo parlare con Shyla.

A Sandysia ci abitavano ormai poche persone e, se possibile, risultavano ancora più chiuse e scortesi di . Le poche famiglie di pescatori che vivevano in quel luogo erano molto superstiziose e non amavamo gli stranieri.

Prima che riuscisse ad arrivare alla passarella di legno che portava davanti al porticato dell'abitazione, una donna dai lunghissimi capelli albini e gli occhi color del mare, si presentò davanti a lui.

La strega di Natrix lo stava aspettando.

Già, c'era da aspettarselo.

Non sembrava cambiata neanche un po'. Sempre bellissima, quasi statuaria per l'altezza e il portamento con un fisico snello e flessuoso.

<<Ben tornato Darius>> lo salutò con quella voce melodiosa, quasi ipnotica.

<<Grazie>>.

<<Scusa, forse dovrei chiamarti Marcus>> si corresse subito.

<<Marcus va bene, grazie>>.

Lui non era più Darius da molto tempo.

<<Entra e dimmi cosa ti ha riportato da me questa volta>>.

Una folata d'aria un po' più forte delle precedenti le fece sventolare i capelli e il lungo vestito.

Parandosi il viso dalle frustate della sua lunga chioma, Shyla fece segno a Marcus di seguirla facendo strada all'interno della costruzione. Attraversarono un piccolo corridoio iniziale dove alle pareti erano stati appesi oggetti di ogni genere che avevano una qualche relazione con il mare. Stelle marine, remi di una barca, lanterne, coralli, scheletri di grossi granchi. Vi erano anche diversi oggetti appartenuti probabilmente a dei pescatori come grosse reti e arpioni.

Lo fece accomodare all'interno di un salottino dove, come evidenziavano gli oggetti al suo interno, lei eseguiva le sue magie.

Lei gli si sedette di fronte con uno sguardo sereno e un sorriso gentile e aspettò che lui parlasse.

<<Questa è la terza volta che vengo per chiederti aiuto>>.

Lei annuì.

<<Non sarà l'ultima>> lo informò nel suo solito modo criptico.

Marcus non si stupì e non chiese niente su quell'affermazione perché sapeva benissimo che lei non avrebbe aggiunto nient'altro.

Shyla diceva solo quello che riteneva di poter dire al momento, non una parola di più.

La stirpe dei DraghiWhere stories live. Discover now