Capitolo 25

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Il tragitto per arrivare alla miniera di proprietà della famiglia di Reynold non fu lungo. Si trovava ai piedi di un piccolo rilievo alle spalle della casa del podestà.

Non potendo passare direttamente attraverso gli ettari di terreno che separavano l'abitazione dalla miniera, avevano dovuto aggirarli passando per la foresta circostante.

In quel lasso di tempo Aidan si soffermò a riflettere su quello che era successo in quegli ultimi giorni.

Da quando era arrivato a Dachaigh nan Dragons era passato in pochissimo tempo da una vita solitaria a ritrovarsi quasi una famiglia. Quella sensazione di calore e conforto che traeva dalla presenza di Martin, Cerridwen, Marcus, per non parlare di Ember, lo rendevano felice, ma allo stesso tempo lo riempivano di terrore.

Stare da solo poteva risultare spiacevole a volte, tuttavia, gli garantiva di non avere complicanze indesiderate a causa di legami emotivi come quelli che aveva instaurato ora.

Tenere a qualcuno lo rendeva vulnerabile.

Non voleva provare il dolore della possibile perdita di qualcuno a cui si era affezionato e scoprirsi poi un debole come era stato suo padre; il suo vero padre.

Il suo più grande timore era, appunto, di non essere forte abbastanza per sopportare un dolore simile; in particolare per la sua compagna.

Fino ad ora, per lui era stato semplice.

Andava e veniva dove e quando voleva.

L'unico vero affetto che aveva avuto nella sua vita era stato quello di Dancan. Un amore paterno senza fronzoli e pretese. Quasi grezzo nel suo modo di presentarsi come poteva essere quello di un cacciatore, ma al contempo nella sua nudità, nella sua semplicità, sincero, attento, premuroso, vero.

Anche quando Dancan era morto per lui era stato più semplice partire e non guardare indietro, senza fermarsi a processare i suoi sentimenti.

Adesso non era più possibile scappare dagli altri e soprattutto da sé stesso.

Il fato aveva cambiato tutto. La presenza di Ember aveva cambiato tutto.

Erano riusciti a raggiungere l'entrata della miniera, quando improvvisamente Aidan lo percepì; il battito del cuore di un drago. Simultaneamente Ember si girò verso di lui per avvertirlo. Anche lei ne aveva avvertito l'arrivo.

<<Ne arriva uno>> gli urlò.

Lui fece un cenno di assenso.

Entrambi saltarono giù al volo dalle loro cavalcature lasciando che andassero lontano da dove si trovavano. Phoenix e Pegasus sapevano bene cosa dovessero fare in una situazione simile.

Un istante dopo un drago dal colore della terra bruciata passò sulle loro teste a capofitto, velocissimo.

Non era un Highest, ma era grande abbastanza da creare un sacco di danni ed essere pericoloso.

Istintivamente, sia Ember che Aidan si gettarono a terra e rotolarono spostandosi giusto in tempo per evitare che la lingua di fuoco della creatura li travolgesse.

Al secondo passaggio Aidan vide la bestia puntare direttamente verso Ember.

<<Preparati>> gridò.

Si portò velocemente, tra Ember e il drago che stava arrivando; puntellando bene i piedi a terra, con le gambe leggermente distanziate affinché potesse avere una posizione più stabile. Con la coda dell'occhio vide Ember fare lo stesso, coraggiosa e determinata. Estrasse la sua spada preparandosi all'impatto con il corpo enorme di quell'animale; che non tardò ad arrivare.

La stirpe dei DraghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora