Capitolo 24

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Ormai il buio li aveva avvolti completamente. Solo grazie ai riflessi delle lanterne era possibile distinguere cose e persone.

<<Cosa ne facciamo di lui?>> domandò Martin con voce sommessa dopo che Aidan si fu rialzato.

Una voce proveniente dall'oscurità, avvicinandosi, rispose:<<A lui ci penso io>>.

Cerridwen li aveva raggiunti.

<<Cancellerò loro la memoria di questi ultimi avvenimenti>> spiegò risoluta.

Nessuno obbiettò. Sapevano benissimo che Cerridwen era molto più potente di quello che aveva sempre mostrato.

La donna si girò verso Aidan e senza aprire bocca gli parlò.

<<Porta Ember a casa. Ha bisogno di riposare. E anche tu. Non potrai aiutarla se sarai sfinito dalla stanchezza>>.

Aidan colto alla sprovvista, sbatté le palpebre interdetto.

Questa è un'altra cosa che devo farmi spiegare.

<<Martin, ho bisogno del tuo aiuto>> dichiarò la madre di Ember, subito dopo, con tono autoritario.

<<Dove sono gli altri due?>> chiese sovrappensiero, cercando di decidere come procedere con il suo compito.

<<Sulla strada principale. Poco dopo il bivio che porta a casa tua. Sono svenuti. Almeno lo erano quando sono venuto a chiamarvi>>.

<<Iniziamo da loro prima che si risveglino e decidano di correre da chi li ha assoldati>> e senza perdere tempo prese per una manica Martin e se lo trascinò con sé.

Ember ed Aidan rimasero a guardarli fino a quando la luce della lanterna, che avevano con loro, non divenne un puntino per poi scomparire del tutto nell'oscurità.

Dopo aver controllato che il terzo assalitore fosse ancora ben legato, silenziosamente, i due cacciatori si incamminarono verso casa.

I lumi accesi posizionati a distanza costante lungo il limitare del sentiero creavano un'atmosfera strana. L'alternarsi di ombre e luce, l'intermittenza delle fiammelle che seguivano una loro segreta danza proiettando il loro chiarore in diverse forme, la brezza leggera e i profumi della natura, rendevano tutto surreale; magico.

Aidan guardò ancora una volta il volto di Ember, bellissimo e sofferente.

Deve essere tornato il dolore alla testa. Deve assolutamente riposare.

Prima di arrivare davanti alla porta di casa Aidan le prese una mano e la fece girare verso di sé.

<<Devi dormire>> le raccomandò.

<<Ma dobbiamo aspettare che gli altri tornino e...>> cercò di obbiettare lei.

<<Tu devi riposare>> insistette lui con tono più autoritario.

Lei scosse la testa.

Aidan le si avvicinò, in un solo gesto fluido, a pochi centimetri. Con un braccio le circondò la vita e con l'altra mano le catturò il capo e l'avvicinò al suo.

<<Guardami Ember. Guardami negli occhi>> le ordinò senza muovere le labbra.

Allora è così che funziona, pensò lei con gli occhi dilatati dallo stupore.

La mano di Aidan passò dalla nuca alla guancia, in una carezza protettiva, sostenendole il volto rivolto verso di lui.

<<Tu sei legata a me. Io non posso riposare se tu non stai bene. E se non riposo non posso proteggerti. Non posso proteggere nessuno>>.

La stirpe dei DraghiWhere stories live. Discover now