Capitolo 7 -Origini-

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Splendida e silenziosa si stendeva la valle ai piedi dei monti, col cielo tinto di porpora sullo sfondo e le lievi nubi, che lambivano languidamente i fianchi delle alture. I fiori sbocciavano dove la neve si era già sciolta, brillando coi loro colori nell'aura della prima sera, mentre gli abeti sembravano proteggerli dal soffio del vento. 

Rileel era molto diversa da Nirel. Gorn l'aveva tenuta come in uno scrigno, proteggendone la futile bellezza per capriccio. I suoi fiumi cristallini scavavano ancora tra le rocce, dissetando la terra della grande valle. I suoi villaggi ancora non devastati completamente dalla guerra, i suoi silenziosi abitanti, erano stati risparmiati. 

Due sorelle, due terre affini eppure distinte: una pianeggiante, assurdamente bella, l'altra montuosa, con una minuscola ma fertile pianura. Si rimaneva ammaliati di fronte ai paesaggi di Rileel, non c'era modo di scampare a quell'innamoramento malato. O almeno così era stato, prima che tutto avesse inizio. Ora era una terra quasi estranea.

Uriel distolse lo sguardo da quel panorama, rivolgendolo poi ai suoi uomini. Aveva chiesto espressamente che fossero presenti anche loro a quel concilio, dato che l'idea che aveva avuto li coinvolgeva direttamente.

-Colonnello Rhyg, ci è stato riferito che i Sunek sono avanzati ulteriormente a Catyra- disse asciutto.

-Quindi la loro non era una finta, si rende necessario che qualcuno vada a sud a dare direttive- completò Rhyg, annuendo -e avete pensato a me-.

-Certamente, mi fido del vostro giudizio e so che farete un buon lavoro- gli rispose Uriel stringendogli una spalla. I due avevano guadagnato un rispetto reciproco non indifferente, forse addirittura amicizia.

-E voi comandante?-

-Qui è necessario avanzare...- commentò quasi sottovoce Uriel. Aveva gli occhi bassi, persi in pensieri dai quali sembrò riscuotersi con un profondo respiro.

-È tempo di dividersi, la conquista di Rileel sarà lunga, ardua e necessiterà di tutta la fiducia di cui disponiamo tra di noi, per questo ho richiesto la vostra presenza. Voglio che alcuni di voi mi seguano, altri resteranno qui e seguiranno le mie direttive.-

-Corse, Nayif, Okksel, Rhielorm, Naraas, Syas e gli uomini che gli sono stati affidati rimarranno sul confine con Rileel.-

Uriel si aspettava quasi del rimprovero negli occhi dei suoi sottoposti, eppure non ve n'era traccia, eccetto forse che per un paio di espressioni corrucciate.

-Il vostro compito sarà quello di fingere delle incursioni dirette e rapide nel territorio di Rileel, sarete il nostro diversivo, distogliendo gli occhi rapaci delle sentinelle da noi, che agiremo nell'ombra. Pochi uomini verranno con me, cinquecento, non di più. Tra di loro voglio che ci siano Farkas, Barn, Aner, Awryn e Verkela- si rivolse poi alla mistica -abbiamo bisogno delle tue conoscenze delle vette di Taniarda, poiché passeremo da lì.-

Verkela strabuzzò gli occhi. Tornare nella sua terra? Non aveva previsto che sarebbe mai ripassata da quei luoghi, il solo pensiero le stringeva il cuore. Il ricordo di un infanzia solitaria e reclusa s'impossessò del ritmo del suo respiro, che divenne irregolare.

-Non... non potete! Siete matto! Siete tutti matti se pensate di passare indisturbati da Taniarda e Lydartan! Poiché immagino che sia questo quello che intendi fare Uriel, non è vero?- rispose nervosamente.

Il comandante assentì serio.

-Voi non avete idea di quello che affronterete... - rispose lei scuotendo la testa.

Rhielorm le prese una mano, costringendola a voltarsi verso di lei.

-Ver- le sussurrò affettuosamente -non preoccuparti, nessuno ti farà del male laggiù, avrai questi prodi guerrieri a difenderti. Ricorda perché siamo qui, Ver. Ricorda cosa abbiamo giurato di fare: annientare tutto ciò che ci ha fatto del male e che ancora ne fa a coloro che amiamo-.

[COMPLETA] L'era del Caos -La corruzione degli uomini-Where stories live. Discover now