Cap. 22 Pt.e 2 -Volontà-

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-Due squadre, una farà capo a me, una ad Aner- ordinò ai suoi uomini, mentre attraccavano. –Siate discreti e studiate il complesso, ci servono informazioni prima di effettuare qualsiasi operazione.-

I gruppi si separarono, Uriel fece procedere i suoi uomini lungo una discesa sconnessa che fiancheggiava le alte pareti del camino a sud. Il suo sguardo si perse lungo la pietra liscia e fredda, priva di giunture fra le rocce che la componevano, tanto da sembrare un unico, maestoso, blocco di arenaria. Stabilire che ore fossero era impossibile: la nube che incessantemente si riversava fuori dalla cima del camino si ammassava in volute contorte e dense, escludendo la vista del cielo per miglia e miglia. Quella volta bruna e fumosa emanava un odore di ferro e putrefazione, un misto di metalli fusi, carbone e morte che si aggrappava ai polmoni per inaridirli e bruciarli. Uriel poteva percepire la paura dei propri uomini, Farkas affianco a lui stringeva la mascella in una morsa impenetrabile, sigillata in un'espressione severa.

-È una fottuta trappola per topi- commentò infine, acida.

Il fiume costeggiava le torri, muovendo le pale di un grande mulino in un misto di schiocchi, fruscii e soffi che raggelavano. Man mano che la truppa si spostava, appariva loro un grande congegno, inserito fra le quattro torri, con un gigantesco mantice e ruote dentate. Dalla base proveniva un bagliore ignifero, che giocava con le loro armi, investendole di scherno. Rivoli di sudore si riversarono dall'attaccatura dei capelli di Uriel, mentre la presa sull'elsa si allentava. Le sue mani, scivolose e fredde, si rifiutavano di tenere la fermezza che era necessaria. Il comandante non se lo aspettava.

La realtà ora gli appariva chiara e cristallina: aveva sottovalutato il proprio nemico e se prima in lui si insinuava ancora qualche misera speranza di riuscire a sopravvivere, la consapevolezza di star andando incontro alla morte ora scendeva come mercurio lungo le sue ossa. Uriel deglutì, ma non si fermò. Qualcosa lo spingeva comunque a muovere i propri passi, anche se pesanti e disperati. I suoi occhi incontrarono una piccola apertura alla base del torrione, quindi deglutì ancora e ordinò di penetrare. I soldati si disposero silenziosi ai lati dell'apertura, sguainarono le spade e acuirono i sensi. Uriel fu il primo a lanciarsi all'interno.

Scorse due figure venirgli incontro, ma prima che potessero rendersi conto di cosa gli stava arrivando addosso, il comandante li aveva già annientati. Sfilò la spada dalla testa di uno dei due e calciò via il corpo dell'altro, mentre i suoi uomini entravano e perlustravano la piccola stanza. Era probabilmente un'anticamera dove le guardie sostavano fra un turno e l'altro della ronda. Uriel ordinò di procedere, quindi ripeterono la stessa operazione, scivolando a piccoli gruppi nella porta che si apriva in un lungo corridoio, scarsamente illuminato. Procederono alla cieca, cercando di scendere ai piani inferiori, dove Uriel sospettava potessero trovarsi magazzini con scorte alimentari o belliche.

***

Aner era riuscito ad entrare all'interno del camino a nord e stava guidando la sua squadra senza troppa convinzione, incurante del gran baccano che stessero facendo. Erano entrati per caso in un dormitorio, qualche Sunek era sveglio e aveva provato a dare l'allarme, quindi Aner aveva ordinato di fare piazza pulita. Stava conducendo il gruppo verso l'alto, al contrario di quello che Uriel gli aveva suggerito. Moriremo qui comunque, tanto vale cercare di far riportare il mio nome almeno negli annali Sunek. Forse... forse potrei offrirgli delle informazioni per salvarmi se ci catturassero...Io sono l'unico che conta, la mia sopravvivenza è tutto ciò che mi interessa, ne uscirò vivo, costi quel che costi.

Il suo collo prudeva, Aner sentiva la pelle squamarsi in maniera insolita, ma non ci faceva caso, così come non si rendeva conto che il numero di nemici che si opponevano a lui e a Corse, fra tutti i Tarkir, era decisamente superiore. L'amico dalla voce nasale, affianco a lui, se ne esaltava, continuando ad aggiungere uccisioni al suo punteggio. Aner lo aveva guardato contare ancora, chiedendosi quanto quella competizione fosse insensata, dato che di Naraas, lo sfidante di Corse, non se ne sapeva più nulla.

[COMPLETA] L'era del Caos -La corruzione degli uomini-Where stories live. Discover now