Capitolo 9 -Nuove speranze-

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Spazio autrice:

Salve a tutti! Sta volta metto subito lo spazio autrice per aggiornarvi sulle modifiche apportate con l'ultima revisione, quindi se non avevate letto nulla prima della revisione, ignorate questo messaggio.

Per quelli che invece ricordavano che Awryn avesse disertato in seguito alla morte del suo bufalo, sappiano che questo particolare è stato cambiato per rendere tutta la storia più coerente. Awryn ha disertato in seguito alla morte di un amico, vedrete poi meglio cosa le è successo. Spero la lettura vi piaccia, a presto

Wendy

Rhyg arrancava. Il fango gli arrivava alla cintola, rendendo impossibile correre. Il puzzo nauseabondo della palude investiva le sue narici e, ad ogni movimento, nuvole di moscerini si alzavano in volo, ronzando freneticamente davanti al suo viso.

Il colonnello aveva pensato che la cosa migliore da fare fosse approfittare di quel temporaneo momento di pausa per arretrare. Ben pochi di loro erano sopravvissuti all'attacco delle creature infernali e ora gli uomini imitavano i suoi gesti in silenzio, leggendosi negli occhi la paura.

I loro visi emaciati, con la barba arruffata e incrostata di sangue, erano un chiaro segno di quello che avevano subito. Notte e giorno avevano opposto una stoica resistenza agli esseri che li avevano attaccati. Non avevano mangiato, non avevano dormito, avevano solo combattuto. Erano riusciti a seminarle all'entrata dell'acquitrino, ma non dubitavano che ben presto li avrebbero raggiunti.

Rhyg gli fece segno di imitarlo: immerse le mani nel fango e strisciò il suo viso, rendendosi irriconoscibile. Si passò le mani tra i corti capelli scuri, confondendo il proprio odore con quello della melma, e si immerse, lasciando fuori solo la testa. La sentiva completamente vuota, ma sapeva che doveva andare avanti se voleva qualche chance di sopravvivere. Ogni movimento era lento ed esausto, ogni muscolo s'intorpidiva sempre più. Solo la fredda umidità del limo aiutava a tenerlo sveglio.

Dovevano arrivare nelle profondità della zona palustre e mandare un messaggio ad Uriel. Avevano bisogno di aiuto al più presto, ma la comunicazione tra lui e il comandante si era interrotta. Doveva concedere qualche ora di riposo ai suoi uomini, non poteva fare altro, e sperare che sarebbero bastate. Poi avrebbe mandato un messo fino a Musrr. Il capoluogo di Catyra ormai doveva essere vicino.

Musrr era un piccolo villaggio, più che una vera città, abitato da un migliaio di anime. Era il più popoloso dei borghi di Catyra, emblematico simbolo della povertà delle regioni meridionali. I suoi bambini coperti di cenci, con le ginocchia sbucciate e i denti neri, non avevano minimamente intenerito il cuore di pietra del colonnello. Per lui la fame che a causa della guerra stavano patendo era irrilevante.

Non era la pietà a muovere Rhyg, né l'amor di patria, né il senso di ingiustizia. Combatteva solo perché era l'unica cosa che sapeva fare. Gli avevano insegnato a disprezzare il diverso, ad annientarlo. La sua famiglia era di pura razza Tarkir e i Sunek per lui rappresentavano un parassita per Dror. Non riusciva altrettanto a disprezzare il loro leader, che d'altra parte era originario dell'Est. Anzi, pensando a Gorn, Rhyg provava una sorta di ammirazione, stimandone le intenzioni, piuttosto che le inesistenti doti militari.

Più volte aveva pensato che si erano trovati dal lato sbagliato della barricata, ma Rhyg non era uno abituato a porsi troppe domande. Faceva ciò che gli veniva meglio: uccidere. Lo divertiva alquanto quella sfida tra l'Est e l'Ovest. Avere un avversario che apprezzava era solo un incentivo in più.

Persino ora che era in difficoltà non si perdeva d'animo, continuava semplicemente a pensare alla mossa successiva. Odiava dover chiedere aiuto, ma non aveva altra scelta. Uriel gli sembrava intraprendente e si fidava di lui come comandante.

[COMPLETA] L'era del Caos -La corruzione degli uomini-Where stories live. Discover now