Capitolo 14 -Malattia e guarigione-

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La bruma si diradava lentamente, fendenti di luce rischiaravano la brughiera. Il vento smuoveva l'erba e i riflessi acquei della notte riempivano gli occhi stanchi dei cavalieri. I loro mantelli oscillavano con pigrizia nell'aria, sventolando all'unisono col passo delle cavalcature. Non c'era stato riposo per loro quella notte, come d'altra parte accadeva diversi giorni. Dormivano, ma al mattino era come se gli spettri avessero predato i loro sogni. Da poche lune erano penetrati nel territorio di Eltyti, silenziosi e invisibili come mai si erano sentiti. Non c'erano sbarramenti, né postazioni di guardia gremite di nemici a difenderle, né fortificazioni o controlli di alcun tipo. Uriel si era stupito molto di quest'assenza, la cosa lo inquietava e non gli lasciava presagire nulla di buono. Per questo si erano mantenuti alla larga da villaggi e centri rurali, lasciandosi alle spalle le rovine di Lydartan, ma perseverando ancora nel loro compito.

-Non puoi obbligarmi a farlo!- disse Moem indirizzando uno sguardo carico di rabbia ad Awryn, che gli cavalcava di fianco.

-Certo che posso! Sono tua sorella maggiore, l'unico parente in vita che tu abbia in questa parte di mondo! E tu- rispose lei, puntandogli un dito contro -mi obbedirai e tornerai a Loxiet. Non mi interessa nessuna delle tue motivazioni. Potevi esserci tu al posto di Corse. Potevi restare ucciso, a questo hai pensato? Hai pensato a cosa ne sarebbe di me?-

-Tu rischi la vita tutti i giorni! Non puoi farmi la predica perché io voglio fare qualcosa che fai anche tu! Né tanto meno puoi ordinarmi di tornare sui miei passi visto che avevi più o meno la mia età quando ti sei arruolata!- rispose lui con enfasi. La stoccata era palese ed Awryn si sentì punta sul vivo. Si morse il labbro, fino a farsi male.

-Non mi importa cosa pensi, tornerai a casa e basta. Ti voglio lontano dal campo di battaglia e non ammetto repliche- ribadì lei tagliente.

Moem la guardò allibito, quindi spronò il cavallo per mettere quanta più distanza era possibile tra loro. Passò in testa alla colonna, al fianco del comandante.

-Come fate a battibeccare di prima mattina voi due? Vi si sentiva da qui- gli disse Uriel passandosi una mano sugli occhi. Le palpebre erano decisamente pesanti quella mattina.

-Con questo silenzio si sentirebbe anche il ronzio di una mosca- ribatté acidamente Moem.

-Vuole che tu ti allontani dal campo di battaglia, non è così?- chiese l'altro con un sorriso. Il ragazzo annuì. -Non devi avercela con lei per questo, cerca di capirla. Ti vuole molto bene e ha paura per te. Non ragiona lucidamente quando si tratta di qualcuno che le sia caro. Chi d'altra parte lo fa?-

-Sì ma...-

-Ma io ho la soluzione che possa accontentarvi entrambi.-

Moem lo guardò incuriosito. -Che intendi?-

-Ci penso da quando Verkela mi ha riferito le notizie sull'Aina. Qualcuno deve intraprendere la ricerca, ma non possono essere le mistiche. Avrebbero voluto partire subito, ma abbiamo bisogno del loro aiuto qui e quindi gliel'ho impedito- rispose Uriel.

-Mi stai dicendo che dovrei andare io a cercare quella ragazza?- Moem scosse la testa con incredulità, porgendo le mani in avanti.

-Sì, esattamente. Pensaci: daresti il tuo contributo, un contributo fondamentale, bada bene. E tua sorella ti saprebbe al sicuro.-

Moem lo fissò in silenzio, soppesando l'offerta. Se avesse accettato avrebbe dovuto fare in fretta, non voleva perdere di vista Awryn. Ma c'era il comandante con lei.

-D'accordo, affare fatto- gli disse dopo qualche istante, tendendogli la mano. Uriel la strinse sorridendo. Teneva all'amicizia di quel ragazzino, senza contare che in parte rivedeva sé stesso in lui. Quella smania di mettersi alla prova, di sentirsi all'altezza, Moem la provava verso la sorella, lui l'aveva provata con la reputazione del padre. Ma Moem era ancora molto, troppo giovane. Su questo Awryn aveva indubbiamente ragione.

[COMPLETA] L'era del Caos -La corruzione degli uomini-Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang