Capitolo 1.

48.9K 953 106
                                    

"Quello che mi frega è che fra tutti io continuo a scegliere te"


Alzo gli occhi dal display del mio iphone 6s rosa, e chiudo per un momento gli occhi, dopodiche li riapro a causa di un altro messaggio, sbadigliando sblocco il cellulare e entro nella chat con i miei migliori amici. Alzo per un momento lo sguardo e noto che sono le 4 p.m, mio dio, io domani ho la sveglia alle 7 a.m... Scrivo velocemente un messaggio sul gruppo avvisando tutti che vado a dormire, e dopo neanche un secondo, mi arrivano i messaggi della buonanotte. Blocco il cellulare e mettendolo in carica sul comodino affianco al mio letto, mi sdraio, chiudendo gli occhi.


[...]


Una dolce melodia, mi fa lentamente aprire gli occhi, mi guardo attorno e mi trovo nella mia stanza, che ora è all'oscuro, mi alzo lentamente sedendomi sul letto e con poca, anzi pochissima voglia mi  alzo dal mio comodo e caldo letto, spengo la canzone di Rihanna che è partita, come sveglia e lentamente mi avvicino alla finestra. Tiro le tende e una luce accecante mi porta a chiudere gli occhi che pian piano riapro, abituandomi cosi alla luce del sole. Una volta aperta la finestra, metto le mie pantofole di topolino peluchose e scendo giù per fare colazione. Come al solito non trovo nessuno, cosi tranquillamente mi preparo del latte con un... no, okay, con due panini alla nutella. Mentre sto facendo colazione, sento dei passi che si avvicinano alla cucina, probabilmente sarà papà, anche lui come me si sveglia presto, però di solito si sveglia alle 7:30 a.m... Non saranno già le 7:30?! Guardo l'orologio e vedo che sono le 7:10, ma allora, come mai papà è già sveglio?

"Buongiorno"- alzo lo sguardo e vedo papà andare vicino ai fornelli, gli sorriso, per ricambiare, dopodiché prendo una fetta di pancarrè e con calma preparo il panino con la nutella, intanto con la coda dell'occhio vedo papà prepararsi un cappuccino, sembra stanco, cosi con una fetta di panino in bocca mi giro verso i fornelli.

"Papà, ma come mai ti sei svegliato prima?"- dico guardandolo negli occhi, lui, che fino a poco fa era girato di spalle, si gira verso di me e sorridendo amaramente mi risponde.

"Oggi devo lavorare molto, ho dei problemi in azienda, stasera non penso che tornerò per cena, devo andare a Boston per incontrare uno e insieme dobbiamo discutere di cose che sicuramente non capiresti dato che sono cose che studierai all'università"- Annuisco, continuando a mangiare il mio panino che ho quasi finito.- "Comunque..." alzo lo sguardo che prima avevo posato sul mio delizioso panino e lo guardo dritto negli occhi-" Ti spiace se vai a scuola a piedi?"


"No tranquillo, tanto, quanto ci potrò mettere... 10 minuti?"

Papà annuisce e intanto prende il suo caffe e mischiandolo con il latte se lo beve. Dopo qualche minuto stata a tavola con papà a fare colazione salgo in camera mia e prendo la divisa scolastica che si trova sul mio letto. Eh si! A scuola nostra indossiamo le divise, però devo dire la verità è una cosa positiva, perché se non ci fossero le divise io la mattina dovrei svegliarmi alle 6 perché non saprei  mai cosa mettermi, e mi conosco bene, per questo dico ciò. Vado al bagno e mi inizio a lavare il viso, i denti , mi spazzolo i miei lunghi capelli marroni, se non castani, e decido di farmi delle treccie, cioe stiamo a giugno, fa caldo! Con velocità stellare mi faccio due treccie che ricadono morbidi sulle mie spalle, sorrido alla vista del mio "capolavoro" e infine togliendomi il pigiama indosso la mia divisa. La divisa consiste in una camicetta di filo bianca, poi sopra essa abbiamo un cardigan rosa, mentre i ragazzi ce l'hanno azzurro, al collo possiamo scegliere tra una cravatta o un fiocco color nero, io ho sempre preferito la cravatta, perché è più carina. Per quanto riguarda il sotto noi ragazze indossiamo una gonna rosa scuro con dei quadrettini neri, e infine i calzini alti fino al ginocchio color bianchi, invece i ragazzi in inverno hanno il pantalone lungo bejie (non so come si scrive) mentre in estate, se vogliono possono portare un pantaloncino corto, che arriva fino al ginocchio. Una volta indossata la divisa scolastica, prendo lo zaino, il cellulare e salutando papà con un bacio sulla guancia esco. L'aria fresca di New York invade le mie narici e mettendomi con le cuffiette nelle orecchie inizio a camminare verso scuola, guardo l'ora sul cellulare e vedo che sono le 7:50, merda, dovrei riuscire ad arrivare in tempo se mi sbrigo. Camminando mi arrivano i messaggi di ieri del gruppo di Los Angeles. Tra due giorni la scuola finirà, e io, insieme ai miei migliori amici andremo a Los Angeles, i miei mi hanno dato il permesso di andare e ieri stavamo appunto parlando di quanto elettrizzati siamo tutti noi. Il gruppo è formato dalle mie due migliori amiche di classe, nonché Hope e Alison, poi c'è Ariana insieme ai miei due cugini gemelli Blake e Hayes, loro tre non stanno a scuola mia, loro a differenza mia fanno il liceo classico, mentre io Hope e Alison facciamo il terzo anno di scientifico. Tra un pensiero e l'altro arrivo fuori il cancello della mia prestigiosa scuola, qui ci vengono tutte le persone, non dico ricche, ma benestanti, non per questo, la scuola è super dotata. Arrivo giusto in tempo per sentire la campanella suonare, mi tolgo gli auricolari e con una velocità incredibile mi catapulto a scuola. Mi dirigo vero il mio armadietto e aprendolo prendo i libi che mi servono oggi, e mentre faccio ciò, vedo Alison e Hope in lontananza che stanno per entrare in classe, cosi sbattendo l'anta dell'armadietto corro verso quelle due capre che stanno per entrare in classe.

"Ferme!"

Dico urlando, Hope e Alison si accorgono di me e fermandosi sorridono guardandomi.

"Sempre in ritardo?"

"Cara Hope, in realta sono in orario, stavo solo prendendo dei libri che mi servono oggi. Comunque buongiorno anche a voi caprette del mio cuore"- do un abbraccio veloce a loro due e mentre mi sto per staccare sento una voce dietro di me che mi sfotte, mi allontano dall'abbraccio e girandomi vedo Alexa con Cameron. Alexa è una ragazza, ovviamente, ma non è una semplice ragazza, è una troia. Okay la smetto. In realta è la capo cheerleder del gruppo della nostra scuola, ogni anno rappresenta la nostra scuola durante le partite di football che si tengono con altre scuole.-"Ma buongiorno anche a te troietta del mio cuore"

Dico sorridendole flsamente. Tutta la scuola la odia, anzi mi correggo, tutte le ragazze di questa scuola la odiano. Perché? Perché ogni settimana cambia fidanzato, in più crede di essere una dea greca quando in realtà non lo è, ha le stesse forme che ho io, quindi ha il giusto, solo che lei usa reggiseni PUSH-UP perciò è figa eh! Tutti i ragazzi della nostra scuola gli vanno dietro, perché a differenza di molte ragazze è bionda e ha gli occhi verdi, ma ha gli occhi di un verde chiaro che neanche uno smeraldo li supera! Avrei anche voluto essere sua amica, ma ha un carattere di merda, peggio del mio, io almeno se voglio, so essere dolce e carina e anche socievole ma lei, niente.

"Troia sei tu."

"Pft, nessuno ti supera cara."

Sto per aggredirla ma Cameron la ferma per un braccio e la trascina in classe, ha fatto bene, se no a quest'ora l'avrei già uccisa. Guardo Alison e Hope e entrambe guardandomi sbuffano e sorridendo tutte e tre entriamo in classe ma quando entro...

Let me love you.  || Cameron Dallas. ( #Wattys2016 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora