Capitolo 43.

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"Beh? Perché non mi vieni a cercare?"-alzo lo sguardo verso la figura difronte a me, e inizio a scrutarla. Sono io... Perché sto parlando a me stessa?-"Ti sto aspettando Madison!"

"Posso capire come faccio a parlare da sola tramite un qualcosa senza che io parli?"-mi guardo attorno e solo ora noto di essere di nuovo nel parco di New York davanti la fontana.

"Madison, non sono te."-riporto lo sguardo sulla ragazza e solo ora noto che ha i capelli leggermente più chiari dei miei. Mi avvicino di poco e noto che anche gli occhi sono diversi, ha degli occhi azzurri davvero chiari, poi per il resto è uguale a me. Due gocce d'acqua.

"Allora chi sei?"-provo ad avvicinarmi questa volta, un po di più, ma proprio quando lo faccio sento un dolore allucinante alla testa, abbasso lo sguardo e chiudo gli occhi dal troppo dolore.

"ALLONTANATI!"

Faccio quel che mi ha detto e subito il dolore alla testa scompare. Quando rialzo lo sguardo la vedo allontanarsi.

"Aspetta!"-provo a raggiungerla ma non ad avvicinarmi troppo, e quando si ferma le chiedo-"Perché sei uguale a me? Chi sei?! Perché mi procuri del male?!"

"Non ti farei mai del male."-afferma seria-"Ti sto proteggendo."-la guardo interrogativa-"Ora devo andare."

"Aspetta!"-urlo di nuovo, avendo finalmente il suo sguardo su di me.-"Ultima domanda. Chi sei?"

Lei sorride per poi scuotere la testa.-"Questo devi scoprirlo tu."-dice per poi scomparire nel nulla. Provo a correre per il parco ma non trovo nessuno, quando ritorno davanti alla fontana noto un bracciale, è d'argento con un cuore, e all'interno di esso c'è una scritta che però non riesco a leggere.Lo prendo tra le mani e lo indosso, ma proprio quando lo faccio vengo catapultata nella mia cameretta. Cosa ci faccio a casa mia? Mi guardo intorno e solo ora noto qualcosa di luccicante sulla mia scrivania, è un bracciale, sembra proprio quello che ho al polso, ma è diverso... è dorato. Mi avvicino per osservarlo meglio ma proprio in quel momento entrano due bambine. Non so come, mi passano sopra senza accorgersi di me e ridendo tra di loro le osservo meglio. Mi ricordano qualcuno. ASPETTA! Ma sono io! E l'altra bambina invece?

"Dai Madison sbrigati!"-vedo me salire sulla sedia e prendere il bracciale, ma con scarsi risultati. Mi osservo velocemente e subito il mio sguardo si posiziona sul braccialetto che ho al polso, è quello che ho trovato sulla fontana! Mi guardo il polso e non ho più il bracciale. In qualche modo il bracciale mi ha portata indietro nel tempo facendomi ricordare ciò.

"Non ci arrivo Des!"-urla la bambina sulla sedia

Destiny. La bambina di cui mamma e papà parlavano. Guardo attentamente la bambina, di nome Destiny e noto che assomiglia a me. Ma cosa sta succedendo? Riporto lo sguardo su di me e mi osservò meglio. Avrò si e no 5-6 anni...

"Faccio io dai, spostati!"-quando la me piccola scende dalla sedia, la bambina, questa presunta Destiny sale sulla sedia per prendere il bracciale ma proprio in quel momento entra mia madre. È così giovane!

"Madison! Destiny! Cosa state facendo?!"-guardo attentamente la scena e vedo mia madre leggermente arrabbiata. La bambina dice a mia madre che non riesce a prendere il braccialetto e così mamma lo prende.-"Non ve lo do adesso, perché avete fatto le cattive! Potevate cadere! Lo prendo io, poi quando ne avrò voglia ve lo ridarò! Dammi anche il tuo Madison!"-la me piccola glielo consegna con le lacrime agli occhi.-"Ora a mangiare!"

Guardo attentamente la scena e prima che mamma possa andarsene mi alzo dal letto su cui ero seduta a guardare e provo a prendere il braccialetto ma non ci riesco dato che tocco il nulla. Quando la porta si chiude mi giro verso le due bambine.

Let me love you.  || Cameron Dallas. ( #Wattys2016 )Where stories live. Discover now