Capitolo 46.

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Leggete il capitolo ascoltando "Treat You Better" di Shawn Mendes, vi piacerà.

Buon ferragosto a tutte/i❤️

Da bambini si sta meglio, perché un ginocchio sbucciato è sempre meglio del cuore spezzato. Non voglio mai più abituarmi a nessuno, nessuno, a nessun buongiorno, a nessun odore, a nessuna voce, a nessun modo di entrarmi dentro, a nessun difetto, a nessuna felicità.
Oggi però è uno di quei giorni in cui la sua mancanza si fa sentire più del solito. Provo a chiudere gli occhi e a non pensarci ma non riesco a non farlo.

Ma, come può mancarmi così tanto una persona che ha fatto a pezzi il mio cuore?

Apro gli occhi nel tentativo di portare la mia attenzione ad altro ma i pensieri non fanno che attraversarmi la mente, insieme ai ricordi, che fanno davvero male.

Forse mi manca perché, prima di distruggerlo, è stato l'unico in grado di farlo battere.

Mi rigiro nel letto con la speranza di riprendere un pó di sonno, ma non ci riesco. La mia mano ha bisogno della sua mano, le mie labbra hanno bisogno delle sue labbra, e io ho bisogno di lui.

"Madison, stiamo insieme da qualche giorno, ma ti amo immensamente. Così tanto da chiederti ciò."-sento le lacrime salire agli occhi.-"Madison Elle Beer, vuoi essere la mia ragazza?"-prende tra le mani il peluche e prendendo il collare vedo un anello tenuto fermo da un fiocco. Chiudo gli occhi, ormai pieni di lacrime e tolgo dalle guance l'acqua salata che continua a scendere.

Lo ammetto, i ricordi fanno davvero male.

Reprimo le lacrime e facendomi forza mi alzo dal letto. Sono passati 3 giorni da quando Cameron mi ha allontanata per non so quale motivo. Non riesco a capire perché si sia dovuto inventare una scusa del genere per litigare e rompere con me.

"Che c'è?! Ora che ti ho detto la verità in faccia non mi tradisci più per i sensi di colpa eh?!"-sputa acido Cameron, difronte a tutti, facendo zittire tutti. Ariana prova a interromperlo ma non le dò il tempo di farlo che gli rispondo.

"Perché devi inventarti una scusa del genere per litigare con me?!"-sbotto ormai incazzata e alzandomi dalla sedia sbatto le mani sulla tavola , avendo l'attenzione di tutti.-"Potevi semplicemente dirmelo che non mi amavi come io ti amavo e come ti amo ancora."-affermo con ormai gli occhi rossi, sò che tra poco crollerò.

"Io non ti amo?! Io non ti ho mai amato?!"-ripete incredulo e alzandosi anche lui, ci ritroviamo uno difronte all'altro-"NON È COLPA MIA SE UNA PERSONA MI TRADISCE, ADDIRITTURA METTENDOSI UNA PARRUCCA IN TESTA PER NON FARSI RICONOSCERE!"-continua ad affermare.

Ormai stanca delle emozioni che nascondo, mi sfogo iniziando a piangere davanti a tutti. Preferivo prima, quando era più facile far finta di non aver un cuore che avercelo, rotto.

Cameron continua ad osservarmi mantenendo lo sguardo fermo nei miei occhi mentre io, debole, spostò lo sguardo concentrandomi su altro. Guardo mi madre che tiene la testa abbassata, mentre papà le accarezza la schiena come se volesse confortarla...? Non ci penso, per il momento e allontanandomi dalla tavola, corro in camera mia chiudendomi a chiave.

Un rumore improvviso mi riporta alla realtà.

"Madison sei sveglia?"-continuano a bussare alla porta.-"Madison?"-

È Nash... Ultimamente mi sta aiutando davvero tanto, e sono contenta che Nash venga con noi a Los Angeles, almeno non mi sentirò sola. Mi alzo dal letto velocemente e aprendo la porta mi ritrovo un Nash sorridente. Non ho il tempo di abbracciarlo che chiudo gli occhi iniziando a barcollare. Nash ciò lo nota e prima di poter cadere a terra mi afferra saldamente per i fianchi. Passano pochi secondi e ritorna tutto alla normalità.

"Alzata di botto vero?"-annuisco stanca e avvicinandolo a me lo abbraccio buttandogli le braccia al collo.-"Hai bisogno di coccole vero?"-scherza, ricambiando l'abbraccio, stringendomi più forte a lui.

Anche se scherza, non può capire quanto sia vero ciò. Necessito delle coccole, delle sue coccole, delle sue labbra, delle sue carezze, di lui. Involontariamente mi esce un singhiozzo dalle labbra e ciò Nash sembra accorgersene, infatti non si stacca dall'abbraccio.

"Scusa"-sussurra.

"Non è colpa tua"-dico sotto il suo tocco rilassante.-"È che ogni minima cosa mi ricorda Cameron e non riesco, non posso riuscire a dimenticarlo."-affermo staccandomi poi dall'abbraccio.

"Lo ami vero?"-annuisco incapace di rispondergli e mentre Nash si va a sedere sul letto, io apro le finestre cercando di concentrarmi su Nash e non si altro.-"Allora perché hai fatto quelle cose?"-chiede.

"Nash..."-sussurro guardando fuori dalla finestra.-"Io non ho fatto nulla"-mi giro guardandolo in faccia.-"Io non avrei mai fatto una cosa del genere."-continuo.-"Io non sono capace di fare certe cose. Io lo amo."

"Maddy"-mi giro col viso verso di lui per dire di smetterla di chiamarmi così, ma non ho il tempo di aprire la bocca che mi ritrovo le sue mani sulle mie guance e le sue labbra sulle mie. Sorrido per l'ennesima volta per questo suo gesto e lo assecondo continuando il bacio.-"Adoro. Ci caschi ogni volta."

"Non so perché abbia inventato una scusa del genere, ma io non l'avrei mai fatto. Ho le prove."-continuo, cercando di reprimere i ricordi.-"Forse potrebbe avermi scambiata per un'altra persona, ma io giuro di non aver fatto proprio nulla."-le lacrime iniziano a scorrere lungo le mie guance, cadendo poi a terra.

Mi giro verso Nash e ritrovandomelo davanti afferma.-"Guardami negli occhi e dimmi che lo ami."

"Lo amo."-affermo guardandolo negli occhi intensamente.-"Non ho mai smesso di farlo. E mai lo farò."-continuo a dire, con le lacrime agli occhi.

Senza pensarci due volte abbraccio Nash sperando di trovare un po di conforto che non tarda ad arrivare. In quel momento passa per la mia camera Cameron che girandosi verso la mia stanza mi osserva per qualche secondo, che per me sembrano ore.

Forse doveva finire così,senza spiegazioni,
senza un addio degno di quello che eravamo.
Che poi non potevamo dirci addio, eravamo inseparabili, eravamo forti solo insieme.
Ma ora siamo il nulla, due sconosciuti che a volte si parlano senza guardarsi negli occhi.

Provo a fermarlo ma lui passa senza dire nulla e si dirige in non so quale camera.

"Non c'è la faccio Nash"-sussurro continuando a piangere.-"Non c'è la posso fare."-continuo sentendomi male.

"C'è la farai invece con l'aiuto mio e della mia ragazza che non la smette di chiedere come sta il suo unicorno"-dice facendomi spuntare un sorriso.-"sei più coraggiosa di quanto credi, sei più forte di quanto sembri, sei più intelligente di quanto pensi.-"mi dice staccandosi dall'abbraccio.-"Ora però"- prende l'orlo della maglietta e togliendomi le lacrime dal viso mi prende per mano per poi urlare.-"Si va a fare colazione"

"Grazie Nash"-sussurro.

"Ti voglio bene Maddy"-mi dice sorridendo.

"Ti voglio bene", è così bella questa frase. È un po' come dire: voglio che tu stia bene, voglio vederti che stai bene. Perché se stai bene tu, sto bene anch'io.

Spazio autrice
Se vi state chiedendo del perché di questo aggiornamento improvviso, vi rispondo, che non lo so neanche io😂🙊
E niente... Spero vi sia piaciuto questo capitolo❤️ e spero abbiate letto il capitolo ascoltando la canzone da me, consigliata, e che sinceramente amo. E niente ora vado, buon ferragosto😌🙈

Let me love you.  || Cameron Dallas. ( #Wattys2016 )Where stories live. Discover now