BLUE FLASH LIGHT-parte2

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Lei è lì:vicinissima a me.
Nonostante il bagno che ci siamo fatti sento ancora il suo profumo al rosmarino.
Quando mi sorride noto che ha il rossetto un po' sbavato.
"Ehm...hai un po'..."le indico la bocca e lei si sposta in avanti,verso di me.
Appena le mie dita le sfiorano le labbra mi viene da ritirare la mano.
Ho paura.
Non posso farle questo.
Quando mi prenderanno lei sarà distrutta:le rovinerò la vita.

Lei si accorge che esito così mi chiede:"Che c'è"
"Oh no niente"tutto"hai freddo?Tremi tantissimo"
Annuisce e si accuccia vicino a me.
Io la stringo,cercando di scacciare i pensieri negativi.

Mi volto quando sento la porta della camera scricchiolare:Tyler.
"Hey ragaziiiii!Dai scendete"È completamente ubriaco,sento l'odore di alcol che si espande nella stanza.
"Tenete ragazzi:acqua"lo dice con un tono strano.
Non faccio in tempo a dire a May di non berla che lei l'ha già fatto.
Gli occhi le diventano rossi ai lati:chi sa cosa c'era dentro...
"May,dobbiamo andare a casa.Ti accompagno io"
"Ma no,che dici.Io voglio ballare"appena he detto la frase corre giù per le scale.

Quando raggiungo anche io il piano terra lei è lì che si muove al centro della pista.
È bellissima,le luci la circondano come se lei fosse l'unico punto bello da vedere e che vale la pena illuminare.
"Svegliati Dylan,è ubriaca o peggio...devi riportarla a casa"
La raggiungo e la prendo per mano.
Vedo che non si muove così le grido nell'orecchio"May stai male,devi venire con me"
Lei sussurra un mmh mmh poco convinto.
Decido di prenderla in braccio,altrimenti so che non si sposterà mai.

Usciti dalla casa l'appoggio nel posto del passeggero.

Dopo 20 minuti siamo a casa sua.
La riprendo sulle spalle e mi avvicino alla porta di casa.
"Dyl"sembra faccia una fatica assurda a parlare"mia mamma non c'è,le chiavi sono attaccate alla mie all star"ride
Controllo le scarpe e le chiavi sono proprio lì.
Le infilo nella serratura ed entro.
Accendo l'interruttore che trovo sulla destra.
Le pareti sono azzurre e bianche e a sinistra ci sono delle scale.
Le indico e May mi dice che devo salire e che infondo al corridoio c'è la sua camera.
Faccio come mi dice e la adagio sul letto.
Mi aggiro per la stanza e vedo una parete completamente ricoperta di disegni:in uno ci sono io.Dio:non posso fare a meno di farmi spuntare un enorme sorriso in faccia.Sono uno scemo.
"Dyl"è lei
"Si May?"
"Vieni qui?"
"May sei ubriaca,non verrò lì con te in quelle condizioni"pagherei per stare vicino a lei tutta la vita.Ma vederla così mi fa stare troppo male.
"Si lo so sono ubriaca.Lo so.Ma non ti dico di venire perché lo sono.Te lo dico perché quella piccola parte di me che riesce ancora a pensare ti vuole qui"ha gli occhi lucidi."Ti prego"
Non posso lasciarla lì da sola e tornarmene a casa.
"Arrivo,prendo una coperta"faccio per uscire dalla camera,ma lei mi ferma dicendo"Grazie"e sorride.
Basta ora scoppio:un altro suo sorriso e vado in manicomio.

Sono lì con lei.May si è addormentata e ha la testa appoggiata sul mio petto.
Non mi sono ancora addormentato,le sto accarezzando i capelli.
Fino ad adesso è il metodo migliore per non chiudere gli occhi che abbia mai usato.
E io la amo.Ora ne sono convinto.
Ma non glielo dirò.Non voglio che si faccia male.Se dovesse succederle qualcosa,sarei morto da vivo.

«Il quadro delle sue paure-1» All darknessWhere stories live. Discover now