MORIRE O UCCIDERE

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Dal capitolo precedente
"Ora svegliati,May sta avendo un attacco di panico"

May è di fronte a me e continua a ripetere il mio nome,cercando di respirare il meglio possibile.
"Respira.Tranquilla,sono qui con te"
"Non ci riesco"si tiene una mano sul collo e sfrega l'altra contro i pantaloni.
Non so come gestire la situazione,tutto quello che avevo nella mente è stato spazzato in un secondo.
Concentrati Dylan,ce la puoi fare.Pensa a lei,a quando sorride,ai suoi occhi.
Di colpo riprendo il controllo dei miei pensieri.
Stringo il volto di May tra le mani e le accarezzo le guance,poi avvicino le labbra e la bacio.
Non posso fare a meno di piangere mentre lo faccio,sapere che devo proteggerla con tutto me stesso.
Mi allontano da lei,che ora mi sta guardano dritta negli occhi.
"Come hai fatto?"
"Ho letto da qualche parte che trattenere il respiro può bloccare un attacco di panico.Quando ti ho baciato..."mi mordo il labbro"...tu hai trattenuti il fiato"
(I nostri Stiles e Lydia sono stati dei bravi maestri)
Si passa la mano tra i capelli e poi scoppia a ridere.
So come si sente,ha trattenuto tutto dentro e ora ha un calo adrenalinico.Come quando sei sulle montagne russe e non puoi fare altro che gridare.
Da quando ho conosciuto May la mia vita è diventata una montagna russa,ma ormai non voglio più scendere.
"Ora andiamocene via"la prendo in spalla e mi dirigo verso l'uscita.
L'uomo con la barba di prima ci apre la porta,permettendoci di uscire.
Spero che non dica niente,ma lo sento sussurrare"Non sopravvivere te un giorno là sotto"lo maledico mentalmente

Usciti dal locale noto che si è fatto sera,eppure non mi sembra che sia passato tanto tempo...chissà quanto sono stato in trance.
Apro la portiera posteriore della macchina e metto May sdraiata su entrambi i sedili con una coperta che ho preso dal bagagliaio.
Penso si sia già addormentata,ma è più sveglia di quanto pensassi"Tu?"
"Devi riposarti,io guido.Ti avviso quando siamo arrivati"
Annuisce,ma vedo che resiste a fatica,infatti quando salgo sul posto del conducente e mi giro a guardarla lei ha già chiuso gli occhi.Sorrido.Mi fermerei a guardarla per ore,ma non posso.
Metto in moto e vado nella corsia di destra.
Non avendo May che può leggere le indicazioni metto in gps.Tre chilometri e saremo alla Iglesia.Io non l'ho mai vista,ma secondo la descrizione che mi ha fatto lei qualche giorno fa quel luogo sarebbe una vecchia chiesa fatta di pietra e che si sviluppa anche sottoterra.Solo ora capisco che la poesia che mio padre e l'uomo accanto alla stanza del padre di May ci hanno raccontato è vera.
Morire o uccidere...
Tutto è chiaro.

Dopo quaranta minuti siamo lì.
Ho aspettato un po' prima di svegliare May,dormiva così bene.Volevo lasciarla tranquilla il prima possibile.
"Ehi,mi avevi detto che mi avresti svegliata appena arrivati"sorride.
"Sembravi così carina"lo è sempre,ma l'ho detto per darle fastidio
"Non è vero,ho tutti i capelli in faccia"
"Per me sei bella anche così"
Lei scende e mi sussurra all'orecchio"Sei troppo tenero,cosa ti è successo?"non vuole risposta.
Cammino verso il precipizio guidato da May,che ormai sa la strada a memoria.
Mi fermo quando sono sul bordo e guardò giù.C'è un'enorme distesa di terra arida con solo pochi arbusti.Al centro c'è una strada sterrata che,con diverse curva,conduce alla chiesa.
"Pronto?"
"Insieme a te"
Campani amo per quella che sembra un'ora,più che altro è che io non sono in forma,al contrario May è informissima.
"Ricordami di venire a pallavolo con te",ma lei cammina ancora.Solo quando raggiunge l'enorme porta di legno si ferma.Vuole far terminare tutto questo il più velocemente possibile.
La porta si apre con un grande cigolio.L'interno è buio,la luce entra solo attraverso delle finestre con i vetri colorati e basta per farmi notare tutta la polvere che ci avvolge.
Mi guardo un po' attorno è noto che in ogni angolo ci sono dei teschi,ma non riconosco se appartengono a persona o ad animali.
"Bene,ora che dobbiamo fare?"May è piena di dubbi quanto me.
"Non so,pensavo sarebbe apparso da solo."
Nel momento esatto in cui la prendo per mano,l'uomo bendato ci compare davanti dicendo con la sua solita voce fredda e ruvida"Finalmente,mi stavo stufando qui"
"Come fai ad apparire nella realtà?"
"Sveglio il ragazzo.Le ossa dei morti sono tutte le vittime che ho infestato.Una più bella dell'altra non c'è dubbio,ma tu sei quella che bramo di più.Perché?Beh semplicemente per il fatto che tu hai qualcosa da perdere,hai più dolore da provare"
Si volta verso May.
"Ora ti spiego.L'unico modo che hai per liberarti dal tuo Nogitsune è darmi il sangue dell'ultima persona che hai amato e,a quanto mi risulta,è qui accanto a te"
"No,ci deve essere un altro modo"mi volto verso di lei,ma May non replica
"Va bene,tranquillo.Fallo"inizia a piangere"Avrei voluto continuare a stare accanto a te,avrei voluto avere quell'appuntamento..."trova la forza di sorridere"...ma preferisco vederti felice,anche senza di me.Fallo"si avvicina a me e mi bacia.Un bacio di addio.
Inspiro il suo profumo per quella che sarà l'ultima volta.Rosmarino.Limone.
Vado verso il Nogitsune che mi sta tendendo un pugnale.
"Sei un mostro"
"Sono orgoglioso di esserlo"
Prendo l'arma che ucciderà la persona che amo.È molto più lunga di un pugnale normale e ha degli intarsi su entrambi i lati della lama.
Il manico è d'oro e argento.Sto elencando tutti questi dettagli perché ho paura.
Chiudo gli occhi.
Non voglio vedere come finirà.

Scusatemi taaaaaanto per il finale in sospeso.
Davvero.
Scusatemi anche per gli eventuali errori,non ho avuto il tempo di rileggerlo.
Se stessi leggendo io la mia storia ucciderei la scrittrice.
Coomunque...ditemi se il capitolo vi è piaciuto nei commenti e abbracci💕

«Il quadro delle sue paure-1» All darknessWhere stories live. Discover now