ROSE.SORRISI.IL PARADISO

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Dal capitolo precedente:
Ti prego,fai che sia un sogno.
Chiudo gli occhi.

Quando mi sveglio May è davanti a me,con il suo solito sorriso incredibile.
"Tu-tu eri morta..."
"Ma che stai dicendo?"inizio a pensare di essere morto anche io,è l'unica cosa plausibile.
Mi guardo attorno per accertarmi di essere nella Iglesia e lo sono.Le pareti sono fatte di pietra con intarsi neri e ai bordi della camera ci sono i soliti teschi.
L'unica cosa che cambia è che sono sdraiato su quello che sembra un altare e ho i piedi legati ad esso.
"Ti sei addormentato appena il Nogitsune si è fatto vedere.Sembrava voi steste combattendo nel sonno.Poi hai riaperto gli occhi e lui è sparito.Ha detto che lo avresti sentito appena mi avessi preso la mano"allunga il braccio verso di me e io la afferro con tutta la forza possibile.
Non posso ancora crederci,May è viva.Era solo un terrore notturno,il peggiore di tutti.
Bravo Dylan,ci sei arrivato.Per distruggermi non era necessario uccidere la vera May,quella di tuoi sogni andava benissimo.Ottima immaginazione,mi devo complimentare.
Ci vedremo più avanti,forse...ride e poi si dilegua nell'ombra.
Stacco la mia mano da quella della ragazza che amo"Ho avuto paura,tantissima.Temevo di perderti per sempre e..."
"Zitto,non pensarci.Siamo qui no?"sorride.Mi sta insegnando come si fa,grazie a lei continuo a imparare cose nuove,cose che mi ero dimenticato come si facessero.
Esplodo in una risata,una vera.
"Torniamo a casa?"sbadiglia un pochino
"Insieme"
"Sì,ehm..prima liberami da queste catene"
"Ah,già scusa boa"

Tornare in città mi sembra qualcosa di irreale,dopo tanto tempo.
Non avere più il Nogitsune è una sensazione strana,è un enorme vuoto che sta riempendo May.
"Allora,per quell'appuntamento?"
Non me ne ero dimenticato,avevo sperato sin dal primo giorno in cui avevo messo gli occhi su di lei in un'uscita insieme.Ma ora che ce l'ho veramente non so cosa fare.
"Che ne dici di una serata sulla spiaggia?"
"Direi che va bene"scende dalla macchina dandomi un piccolo bacio sulla guancia"a stasera"
************
Quando Dylan era svenuto come il Nogisune non sapevo proprio cosa fare.
Stavano combattendo l'uno contro l'altro in una guerra che non potevo vedere e questo mi spaventava più di tutto.
Entrambi si dimenavano a tal punto che temevo che Dylan si sarebbe fatto male colpendo qualcosa nel mondo reale.
Ogni minuto che entrambi passavano con gli occhi chiusi era un minuto di ansia in più.
Poi Dylan si è svegliato e mi ha raccontato che io ero morta.
Ero certa che avesse ucciso il Nogitsune perché lui non si muoveva più,restava immobile e freddo,come il suo cuore.

Sto cercando di scegliere un vestito per stasera.
Ho provato a chiamare Alessia per mezz'ora,ma lei non ha risposto.Non so perché,ma la cosa mi sembra insolita...di solito ha sempre il telefono accanto.
Mi faccio una doccia per scacciare tutti i pensieri negativi.
Mentre l'acqua mi scorre sul viso mi passano davanti tutti i momenti che io e Dylan abbiamo passato insieme.Cerco di cancellare quello brutti,ma non potendo,li chiudo nella mia memoria,mentre nascondo nel mio cuore i momenti belli.
Finito di asciugarmi mi metto un vestito nero e grigio lungo fino a metà coscia e le mie inseparabili all star,so che a Dylan non dispiaceranno.
Sento suonare il telefono e vado a prenderlo"Pronto?"
"Scendi?"è lui.
"Arrivo subito"
Quando scendo Dylan è davanti alla porta con un mazzo di rose bianche bellissime.
Arrossisco più del solito e prendo in mano il suo regalo.
"Non dovevi.."
"Mica ho finito,eh.Il resto te lo do dopo"ride e mi prende per mano"La carrozza"dice indicando la jeep dello stesso colore che ha il cielo adesso.
"Chiuderesti gli occhi finché non siamo qui?"
Annuisco e mi metto il cappuccio della felpa sulla faccia"Come sto?"
"Mai stata meglio"voleva risultare ironico,ma ha la voce troppo dolce.
"E vedi di guardare la strada e non me"

Sento la portiera che si apre e un ora ciò che mi cinge la vita per farmi scendere.
"Se mi fai cadere e muoio,poi ti uccido io"
"Agli ordini signorina"
Mi prende in braccio e più ci avviciniamo alla meta più sento l'odore di salsedine.
Appena mi appoggia a terra i miei piedi vengono sfiorati dall'acqua fredda.
Mi tolgo la felpa e non posso fare altro che mettermi la mano sulla bocca dallo stupore.
È fantastico.
Sulla spiaggia ci siamo solo noi.
Alla mia destra c'è un lenzuolo bianco steso a terra sul quale vi sono appoggiati due piatti e del cibo.Tutto intorno ci sono delle candele,anche esse bianche.
Quando mi giro verso Dylan per dirgli qualcosa vedo che ha un pulsante in mano.
"E quello?"indico l'aggeggio nella sua mano.
Lo preme e mille luci di lampadine mi avvolgono,insieme a una musica da lento.
"Mi concede questo ballo?"
"Con piacere"rido insieme a lui.
Balliamo per un po',fino a che non noto un biglietto che gli esce dalla tasca.
"Dyl,cos'è?"
*********
Metto la mano in tasca,apro il biglietto di carta e lo leggo ad alta voce"Non preoccuparti  May,tra un po' riuscirai a leggere di nuovo.In quanto a te Dylan...controllati o sarà tutto come prima.
Nogitsune"
"Dimmi che non è niente di importante"
Vorrei dirle di no,ma so che non è così.
Non è finita.

LEGGERE,IMPORTANTE:
Allora,questo è l'ultimo capitolo(che non ho riletto perciò scusate gli eventuali errori),but don't worry child,I've got a sequel for you*leggerla con il ritmo di don't you worry child*
Che ne pensate?inizierò a scriverlo domani,spero vi piaccia.
Grazie a tutti dei commenti e delle stelline,siete davvero dolci.
Commentate come sempre e ABBRACCI💕

«Il quadro delle sue paure-1» All darknessWhere stories live. Discover now