IL QUADRO DELLE SUE PAURE-parte 1

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La visita a papà mi ha conciata malissimo.
Ho tutto il mascara colato sulle guance tra meno di un'ora devo essere alla mostra d'arte.
Mi alzo a fatica dal letto e mi dirigo verso il bagno per darmi una sistemata e cambiarmi.
Mi lavo la faccia,cercando di allontanare i demoni nella mia mente,senza effetto ovviamente.
Mi rimetto il mascara e una sottile riga di eye-liner,poi prendo un paio di jeans,una felpa nera e le mie solite all star.
Sinceramente non so se la serata è elegante o meno,ma faccio finta che non lo sia.

Quando scendo al piano terra vedo un biglietto sul tavolo da parte di mia mamma 'scusa tesoro ma non riesco a venire.Se trovi Dylan salutamelo'
Aveva visto Dylan due volte :quando mi era venuto a pre sere in macchina per la festa è quando aveva dormito a casa mia.
Gli era subito piaciuto.

Telefono a mia mamma per dirle che sto uscendo di casa.
"Tesoro,mi dispiace di non riuscire a venire.Mi stanno trattenendo in studio,ho troppo lavoro accumulato"
"Tranquilla vado da sola,non c'è problema."
"Okay,fai delle foto per papà...Ti voglio bene"
"Anche io mamma,a stasera"
Riattacco la telefonata e guardo verso l'alto,per impedire alle le lacrime di uscire.
Volevo davvero bene a mia mamma,ma siccome papà non poteva più lavorare,lei era costretta a fare doppi turni,e io la vedevo pochissimo.

Chiudo la porta di casa e lego le chiavi ai lacci delle scarpe.
Non ho ancora la patente,così devo correre per cercare di non arrivare in ritardo.

20 minuti dopo sto salendo le scale del museo che sono ricoperte di un tappeto rosso,manco fossimo agli Oscar(nota dell'autrice:cosa per cui io l'altro giorno ho sclerato come una pazza.Ero stra felice per Di Caprio)
Ci sono degli uscieri con guanti bianchi che mi salutano e mi aprono la porta.
All'improvviso mi sento un po' fuori luogo:sono tutti abbastanza eleganti.
Nemmeno a farlo apposto cerco il viso di Dylan.
Dopo quello che è successo ho davvero bisogno di lui.
Mi ricordo ancora quando lo guardavo sotto l'albero:sembra passata un'eternità.

Ho già visto quasi la metà dei quadri dell'esibizione quando incontro un paio di occhi marroni che ormai conosco a memoria.
"Dyl!"corro ad abbracciarlo e lui ricambia.
"Ciao bellissima"arrossisco e lui si accorge di quello che ha detto.
Si gratta la testa in quella maniera incantevole.
Si sta muovendo agitato sul posto coprendo qualcosa dietro di sé.
Gli faccio cenno di spostarsi e lui lo fa,anche se indugiando.
"Oddio,ma è bellissimo...chi sa chi è l'autore"cerco il nome del pittore e lo trovo nell'angolo in basso a sinistra:D.O'brien.
Lo guardo e incrocio le braccia al petto"Non me l'aveva detto..."
"Ehm,sì lo so...credevi non ti sarebbe piaciuto"
"Non mi piace infatti"abbassa lo guardo"lo adoro"gli do un buffetto sulla guancia.
"Allora,spiegami cos'è"mi siedo per terra e incrocio le gambe.
Lui fa lo stesso.
"È un quadro che non ha mai fine:ogni volta che sogno ne aggiungo un pezzo"
Lo interrompo"Ma ormai dovrebbe essere pieno di disegni"
"No.Io non dormo molto spesso.Cerco di evitarlo"come lui evita di dormire,ora sta evitando il mio sguardo,lasciandomi intendere che mi spiegherà il resto un'altra volta.
"Comunque,sono le mie paure perché quando sogno di solito sono incubi.E niente,li ritraggo,sperando che se li intrappolo nella tela non mi tormenteranno nella realtà"
Appoggio la testa sulla sua spalla.
"Funziona?"
"Non sempre.Il 90% delle volte fallisce"
"E l'altro 10%?"
"Quella volta ero con te"
Sorrido.Lui fa lo stesso.
Lo fisso negli occhi e mi verrebbe da baciarlo.Giuro.
Lo amo.
Me ne rendo conto solo ora.
Ma ora ne sono convinta.
Ci avviciniamo sempre di più,ma ovviamente deve succedere qualcosa in quel l'esatto momento.
Mi cade la macchina fotografica dalla borsa e si frappone tra noi due.
Grazie del tempismo macchina fotografica,te ne sarò eternamente grata dico tra me sarcastica.
Dylan sorride impacciato e me la raccoglie.
La accende e guarda le foto.
"Sai,dovevo venire qua con mio papà,ma non è potuto esserci"vedo che ha capito a cosa mi riferisco e annuisce"Così io gli faccio le foto e quando vado a trovarlo gliele porto"
"Sono bellissime.Allora non sei brava solo a disegnare"
"Ma grazie signor O'brien"

Lui mi aiuta ad alzarmi quando ormai la mostra è finta e gli uscieri dell'entrata stanno chiedendo a tutti di uscire dall'edificio.
"La prossima volta me lo dici se hai una mostra..."
"Scusa è che non pensavo di dover informare la mia stalker"
"Scusa ma la tua stalker vuole sapere cosa fa la sua boa"
Ci mettiamo entrambi a ridere.
Una vera risata.
Mi serviva proprio.

Buongiorno bella gente.
Nel prossimo capitolo ci sarà il resto della serata dal punto di vista di Dylan,ma ho dovuto tagliare qua altrimenti risultava troppo lungo.
Mi scuso ancora per non averli fatti baciare,ma sto aspettando il momento giusto(che ho gai in mente).
Stasera c'è Teen Wolf *sclera per tutta la casa* *si ricorda che deve finire i saluti e si ricompone*
Come sempre commentate e ditemi che ne pensate.
Abbracci💕

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