MEMORIAL

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Sono ancora accanto a May.
È bellissima.
Non mi stancherei mai di guardarla.

Sento qualcosa di freddo sulla mano,così giro la testa.
È un coltello.
Non voglio prenderlo.Non voglio.Fermo Dylan.Fermati.
Ma non ci riesco,le mie dita si chiudono sull'arma,che cade velocissima sulla gola di May.
Il sangue è ovunque e macchia le lenzuola bianche.
Respira a fatica.
È colpa mia.Ho dormito.
Chiamo l'ambulanza.Dopo 10 minuti sono sotto casa.
Non posso farmi trovare qui.Apro la finestra e scappo,con le lacrime che mi rigano il volto.
******
Dylan si sta agitando nel sonno.Continua a ripetere il mio nome.
Ha la fronte imperlata di sudore.
Gli accarezzo i capelli per cercare di calmarlo,ma non funziona.Lo scuoto un po' e lui apre lentamente le palpebre.
"Dio May,sei viva"mi si butta addosso e sommerge la testa tra i miei capelli.
"Che ti è successo,continuavi a muoverti..."ero davvero preoccupata per lui.
"Ehm sì,è da un po' che non dormo bene."guarda verso il basso e si tortura le mani,poi riprende a parlare"Tu come stai?Ieri eri conciatissima,mi dispiace per Tyler"
La verità è che non mi ricordo molto di quello che è successo l'ultima sera,fatta eccezione per la terrazza e Dylan che mi ha riportata a casa.
E mi ricordo che gli ho chiesto io di restare.
"Sto bene,credo.Mi gira solo un po la testa"mi fa malissimo,ho bisogno di mangiare qualcosa.
"Ti porto in un bar.Vestiamoci e usciamo a mangiare qualcosa"Mi ha letto nel pensiero.
*********
Era tutto un sogno.
Ho cercato con tutte le mie forze di non addormentarmi,e probabilmente non l'ho fatto del tutto,altrimenti ora non sarei qui.May non sarebbe qui.

È andata in bagno per cambiarsi,mentre io me ne sto seduto sul letto e mi guardo intorno.
Sorrido al ricordo di ieri sera quando mi ha chiesto di restare.
"Che fa con quel sorriso da scemo stampato in faccia signor O'brien?"è lei,non mi ero nemmeno accorto che fosse entrata.
"Assolutamente niente signorina"invece dentro di me sto esplodendo dalla gioia.
"Dove mi vuole portare?"
"Credo che se lo ricorderà..."

Siamo allo stesso bar in cui abbiamo parlato per la prima volta.
Lei ha ordinato una cioccolata calda,mentre io sto bevendo un cappuccino.
"Ti devo chiedere un favore"
"Quello che vuoi May"
"Mio papà è all'ospedale,è temporaneamente paralizzato.Un po' di giorni fa gli hanno fatto un intervento;non me la sento di andare da sola,mi accompagni?"
Ha la testa bassa,ma gli occhi stanno guardando dentro i miei.
Si vede che sta cercando con tutte le sue forze di non piangere.
Le afferro le mani e le sussurro"Ti seguo ovunque vai"
Fa un sorriso forzato,e lo riconosco che non è un sorriso naturale.Ci sono abituato ai suoi sorrisi,li ho studiati nei minimi dettagli.E lei non sa recitare.

Non andavo al Memorial da quando mia madre è morta.
Da quando io...
Basta.Non ci devo pensare.
"Stanza A16 ragazzi"un'infermiera nella sala di attesa ci indica la sala dove sta il padre di May.
"Dyl,vieni?"annuisco e la seguo su per le scale.
May apre la porta della stanza e si dirige lentamente verso il padre,con me dietro.
Lo abbraccia e lui fa lo stesso,con fatica.
Entrambi cercano di scacciare le lacrime.Dopo un po' si staccano.
"Lui è Dylan,un mio amico"mi guarda e mi sorride.
Non faccio in tempo a dire una sola parola che il padre di May inizia a gridare"Tu...tu sei un mostro.Lascia stare mia figlia,vattene.Fuori di qui!"
"Papà,papà calmati.Lui non ha fatto niente.Sono i farmaci che ti danno.Chiudi gli occhi."
Ma lui continua a gridare,non la smette.
May è costretta ad uscire dalla stanza tirandomi dietro per una mano.
"Devi scusarlo,mi dispiace moltissimo"ha gli occhi pieni di lacrime,così avvolgo le mie braccia intorno a lei e la lascio sfogare.
I miei occhi si spingono verso una camera a destra.Non ci credo.È lui.È vivo.È vivo.
Un uomo in meno sulla mia coscienza.Grazie.Grazie.

Ho riaccompagnato May a casa sua con la jeep.
Mi ha detto che si deve riposare perché stasera deve andare in un posto con sua mamma.
Io sono tornato a casa.Quando apro la porta ed entro c'è mia sorella sdraiata sul divano.
"Julia!"corro ad abbracciarla.
"Stasera non potevo mancare.Com'è il quadro?"
"Lo vedrai alla mostra"
*******
Non capisco perché mio papà si sia comportato così.
Stasera se si fosse sentito bene,sarebbe dovuto venire con me al museo d'arte per la mostra.
Invece ci andrò da sola,perché mia mamma deve lavorare.
Non ho la forza di muovere una gamba,non so come farò stasera.

Hey bella gente,come va?Io ho una settimana di vacanze e non so nemmeno perché.Ah va beh,sempre accettate.😂
Scusatemi per il colpo al cuore all'inizio del capitolo....sul serio
Questo capitolo è alquanto fondamentale,anche se è venuto un po una schifezza,ma dettagli.
Vi sto tenendo all'oscuro di un po' troppe cose,scusatemi.
Come sempre commentate dicendo cosa ne pensate.
Abbracci💕

«Il quadro delle sue paure-1» All darknessOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz