11. Parte Seconda

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"Come quando ti innamori
e  ti abbraccia.
E  ti domani come fa il cuore,
a  starti così comodo."

"Uhm uhm." Mormorò il Celebre, ancora in piedi davanti a noi con in mano la Bibbia, attendendo ancora una mia risposta.

Le mani di Rayan continuavano ad accarezzare le mie leggermente, mentre le mie dita tremavano ad ogni sua carezza. Sapevo cosa voleva che dicessi, peccato che non lo condividevo. Avrei voluto chiudere quella sceneggiata e andarmene, ma ero troppo fragile per poterlo fare.

Alzai gli occhi in sua direzione, nel mentre che i suoi erano già pronti ad incontrare i miei. Ma ora spiegatemi come avrei fatto a dirgli no? Dove avrei trovato il coraggio di mandare a rotoli tutto quanto e correre via, lasciandomi alle spalle questa finzione. Ero davvero così forte da staccare i miei occhi dai suoi, per poi abbandonarlo qui? Potevo farlo?

La risposta alle mie domande - io - le avevo già, faceva solo male ammetterlo. Sapevo benissimo che se avessi detto sì, avrebbero tutti ottenuto ciò per cui hanno dato inizio a questo, ma ero sicura di volerlo fare? Insomma, ero disposta a sacrificarmi per lui? Ma in fondo lo avevo sempre fatto, peccato che questa volta il segno sarebbe rimasto.

"Uhm uhm." Insistette nuovamente il Celebre, che oramai aveva chiuso la Bibbia rassegnato.
Che si fosse già arreso a questo matrimonio, prima che lo facesse la sottoscritta?

"La smetta, l'ho sentita!" Mormorai  a mia volta, ancora nel silenzio assoluto che si era regnato da alcuni minuti all'interno di quella chiesa, costruita in stile gotico.

"Allora?" Mi chiese Rayan, dalle sue labbra spuntò fuori un sorriso leggero, sicuramente aveva trovato divertente il modo in cui avevo trattato il Celebre.

E va bene, mi sarei arresa - almeno per ora - ma avevo anche la senzazione che sarebbe stata una lunga convivenza ed io, su tutto ciò, volevo solamente godermi il divertimento. "Allora sì." Dichiarai. "Si, lo voglio." Aggiunsi rivolgendomi al Celebre.

Quest'ultimo mugugnò qualcosa, per poi riaprire il libro sopra alle due mani. "Con il potere affidato da Dio, io, Pastore Anderson Mclowen, vi dichiaro Marito e Moglie." Annunciò. "Ora potete baciare la sposa." Aggiunse sorridendo lievemente, un sorriso come per dire finalmente.

Ecco quale era stato il piccolo dettaglio che avevo dimenticato, il bacio.

Rayan si morse il labbro per poi avvicinarsi al mio viso, illuso.

Spostai il viso verso gli invitati, per sentire subito dopo le sue labbra sulle mie guance. "Uno a zero per te, Mrs Johnson." Mi sussurò Rayan al mio orecchio.

"Oh, e andrà avanti sempre così." Lo canzonai, inarcando un sopracciglio.

"Staremo a vedere." Obiettò ridendo, e Dio che risata.

Mi porse la grande mano in mia direzione "Siediti comodo allora, ho appena cominciato caro." Dissi stringendogliela. Alzò poi le nostre mani intrecciate in alto, inutile dire che urla e applausi rimbombarono su tutti gli angoli della chiesa.

"Prego, Mr Johnson. Dopo di lei." Mi informò, indicando il corridoio ricoperto dal tappeto rosso.

"Cosicché il riso cada solamente addosso a me? Finché morte non ci separi, ricordi? Andiamo!" Risposi, per poi tirarlo per un braccio lungo al corridoio, sotto alla pioggia di riso lanciati dagli invitati.

^~^

Non avevo mai visto un bagno così, pure il televisore vicino alla vasca idromassaggio c'era. Ero per caso andata a finire a casa di qualche riccone? Ah sì, me ne stavo dimenticando, ne avevo sposato uno giusto oggi.

Schiava Di Un MiliardarioWhere stories live. Discover now