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Un viaggio ombra.

Finalmente le tenebra si schiudono e il sole riempie il mio campo visivo tutto d'un tratto, invadendolo come un'onda di luce che si infrange su degli scogli di ossidiana che mi hanno portato fino a qui.

Lontano da tutto e da tutti. Non so dove mi trovo, vedo solo alberi. Sono solo ricordi confusi dalla rabbia e sfuocati dalle lacrime. Volevo andarmene. Ed eccomi qua. Penso ad Hazel e per poco non mi manca il respiro. La sento tanto lontana da non riuscire più ad avvertire la sua vita... non la sento. E così non sento quella di tutti gli altri, troppo lontani.

Sono sulla vetta del mondo, neppure i poteri degli dei possono raggiungere questo luogo.

Meglio per loro. Saranno più felici senza di me. Chi mai mi vorrebbe? Sono solo una zavorra, un fastidio, un peso.

Mi immagino Chirone che sospira di solievo: ora non avrà più ragazzi terrorizzati dal sottoscritto.

Mi immagino Jason che sorride: ora non dovrà più mantenere segreti scomodi per educazione, ora non sarà costretto dalla sua coscienza ad essere amico del "frocetto di turno".

Mi immagino Annabeth che esulta: nessuno guarderà più il suo ragazzo con desiderio.

E per finire la mia mente viene trapassata da un'ultima immagine. Will che bacia un altro. Il cuore ha ha una fitta tanto dolorosa che cado in ginocchio, incapace di reggermi in piedi. Gli occhi mi si riempiono di nuovo di lacrime.

È solo colpa mia.

Lui è così splendido, avrà già trovato un nuovo ragazzo e non mi rivolgerà mai più la parola. Perché dovrebbe farlo? Io ho causato il litigio, io non sono nulla.

È solo colpa mia.

In Astinenza Da Morte ||SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora