1

3.9K 207 168
                                    

Mancano ancora cinque minuti all'arrivo del taxi e me li godo sentendo il sole di mezzogiorno scaldarmi il viso. Il naso già scotta, così come le guance, i raggi luminosi hanno deciso di non risparmiare la mia pelle chiara. Passo il tempo osservando le altre persone, immaginando le loro vite: associo un lavoro al loro volto o al loro fisico, indovino se una coppia si ama ancora o se sono in crisi a seconda del loro linguaggio corporeo. La mia testa si riempie di domande quando mi imbatto in uno sconosciuto, mi domando sempre se la sua possibile espressione rilassata possa nascondere un cervello aggrovigliato da paranoie e strabordante di preoccupazioni.

Il mio cervello è sempre attivo, non c'è mai un momento di pace. Mi perdo sempre nei piccoli dettagli, esamino ogni luogo in cui mi ritrovo come se fosse una scena del crimine e dovessi scovare gli indizi per capire il perché di ogni cosa. Perché la stazione ha solo un binario invece che due, per esempio? Perché il negozio di fiori è attaccato a un minuscolo fast food e non a quello di souvenir? Perché la cameriera del bar all'angolo è uscita a testa bassa dal locale, è forse stata licenziata? Sono una persona curiosa, non so farmi gli affari miei, ma so anche rispettare lo spazio altrui. La mia è una curiosità che alimento da sola, che vive e brucia dentro di me, ma che non scotta mai le altre persone.

Hauntown me la ricordavo diversa, pare che chi ci vive sia cambiato. Credevo avrei ritrovato la cittadina tranquilla di quando ero una bambina, ma pare che il tempo abbia strappato la sua innocenza. Non c'è nulla che possa dimostrare questa mia tesi, ma è una sensazione che sento nelle ossa. Raramente il mio intuito si sbaglia, sono molto istintiva.

Solo il mare non è cambiato, la superficie è così limpida da sembrare trasparente e il sole vi riflette rendendo la schiuma delle onde ancora più bianca e affascinante. Non sono un'amante della spiaggia, ma il mare di questa città mi fa sempre venire voglia di tuffarmi in quell'acqua cristallina.

Il mio corpo mi sta implorando di togliere la felpa, si sta ricoprendo di sudore, ma al momento è l'unica cosa che indosso oltre a un paio di jeans e le scarpe. Stamattina, prima di partire per prendere il treno, mi sono scordata che ad Hauntown c'è uno dei climi più caldi e afosi che io abbia mai sperimentato sulla mia pelle. Questa felpa, poi, mi fa sentire al sicuro, posso nascondermi dietro al cappuccio e osservare gli altri indisturbata, e ha ancora l'odore della mia sorellina. Sono la maggiore, ma sono anche bassa e magra come una tredicenne, dunque io e mia sorella possiamo scambiarci i vestiti. Ha il suo profumo, sa di casa.

Il taxi arriva e non mi sfugge l'occhiata perplessa che mi riserva l'autista. Si lascia sfuggire una risatina, che si affretta a giustificare subito. «Voi nuovi arrivati mi fate sempre ridere con le vostre felpe e vestiti pesanti» dice. «Siete convinti che la presenza del mare renda la città ventilata e fresca, ma è tutto il contrario. Riuscirai ad ambientarti, in ogni caso, sempre che tu abbia qualcosa di più leggero in quella valigia.»

«Ovviamente» mi limito a rispondere. Mi prenderebbe ancora di più per una stupida se gli dicessi che il clima del luogo lo conosco molto bene.

Il resto del viaggio lo passo guardando fuori dal finestrino. Oggi, per mia fortuna, non ci sono lezioni in programma e pensavo di prendermi la mattinata per sistemare i bagagli e conoscere meglio la scuola. La sera, invece, ho organizzato una camminata per rivivere i vecchi tempi, quando studiavo la città tenendomi stretta alla mano di mamma.

La differenza fra la periferia e il centro è notevole: la prima è una serie di casette a schiera con graziosi giardini, passa spesso inosservata ma è la zona più economica in cui trasferirsi, mentre il secondo è il nucleo della vita sociale di Hauntown. Negozi, appartamenti di lusso, night clubs, biblioteche, bar e parchi. Hauntown è una città per ricchi, ma anche qui la povertà non ha risparmiato certe persone. Solitamente i meno fortunati vivono sulla spiaggia o nelle zone abbandonate in qualche roulotte recuperata da chissà dove. Ce n'erano di meno, quando ero piccola, ma ne ho già contati una ventina da quando siamo partiti.

MysteryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora