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Non è stato solo un brutto sogno.

Lo realizzo quando apro gli occhi e mi ritrovo in un letto che non è il mio, ma quello di Sam. Ieri sera mi ha portata nel suo appartamento e mi ha lasciata da sola in camera sua, mentre lui si è sistemato sul divano. Non abbiamo parlato, non abbiamo menzionato quello che ha fatto.

C'è un corpo nel bosco. Il corpo di una persona che ha ucciso lui. Il corpo di una persona che ho visto morire, venire assassinata.
Un'ondata di nausea mi costringe a sollevarmi e sedermi sul bordo del letto. Abbasso lo sguardo e noto che i vestiti che uso come pigiama sono ancora ricoperti di sangue. Una ciocca dei miei capelli è sporca di vomito.

Porto una mano alla bocca per bloccare un singhiozzo, mi asciugo in fretta le lacrime. Sono nella casa di un assassino, insieme a lui, da sola.
Voglio andarmene da qui, ma come? Non ho un passaggio per tornare alla Haldell e, se decidessi di andarci camminando, sicuramente qualcuno noterebbe i vestiti sporchi di sangue.

Apro l'armadio e indosso una delle felpe di Sam. È abbastanza lunga da coprire i miei pantaloncini. Cerco di ignorare il suo profumo, lo stesso che impregna le sue lenzuola e tutte le superfici di questa casa. Mi fa ancora battere il cuore, e mi vergogno. Mi sono innamorata di un assassino.

Abbandono la canottiera sporca sul suo pavimento e apro la porta della stanza lentamente nella speranza di non farmi sentire, ma Sam è davanti a me. Una mano è sollevata, stava per bussare, l'altra tiene un sacchetto fra le mani. Sento il profumo di una brioche. È la colazione. Solo il suo odore mi fa venire la nausea, ho lo stomaco chiuso, sento ancora un forte sapore acido in bocca.

Sam mi sta studiando. Il suo sospiro mi fa intendere che ha capito quali fossero le mie intenzioni. Non riesco, però, a guardarlo in faccia. Sebbene non sia stata io a premere il grilletto, mi sento le mani sporche di sangue innocente.
Mi sento complice. So che quell'uomo stava cercando di uccidermi, ma non credevo nemmeno che Sam sarebbe stato capace di freddare qualcuno in quel modo. Non credevo nemmeno che mi sarei mai trovata in una situazione simile, tentata di difendere e proteggere qualcuno che ha ucciso una persona.
Ha ucciso per me, certo, ma ha comunque ucciso.

«Possiamo parlare?» chiede.

Non rispondo, tengo lo sguardo basso. Non so cosa dire, non so cosa fare. Non so se posso fidarmi, non so cosa ci facesse lui nel bosco o come abbia fatto a trovarmi. Non so se scappare lontana da lui o se restare ad ascoltarlo. «Abbiamo ucciso una persona» sussurro. Scoppio a piangere.

«Aimee...»

«Abbiamo ucciso una persona» ripeto, questa volta a voce più alta. Mi passo una mano fra i capelli, sento l'aria mancare. «Abbiamo le mani sporche di sangue, lo capisci? E se la polizia ci scoprisse? Forse dovremmo andare noi a confessare...»

«Calmati» mi interrompe. «La polizia non saprà nulla. Ci ho già pensato io.»

Mi congelo sul posto. «Cosa vuol dire?»

«Non ha importanza» Mi prende per mano e mi costringe a sedermi sul letto, accanto a lui. «Voglio chiarire una cosa, Aimee: non sono stato io a drogare Breanna. Se fossi colpevole come credi tu, ti avrei lasciata morire questa notte. Non avrei rischiato la vita per salvarti.»

Mi copro il volto con le mani, cerco di calmarmi. È una situazione surreale, sento di poter impazzire da un momento all'altro. «Perché?» La domanda esce con voce spezzata.

«Mi piaci, Aimee. Lo sai, mi sei piaciuta dal primo momento. Sei unica, sei speciale e io ti chiedo solo un'opportunità» risponde. La sua voce è sincera, lo sento. Eppure... posso davvero cancellare tutto quello che è successo? Ora, quando lo guardo negli occhi, non vedo solo Sam. Sento le sue parole, il male che mi ha fatto, lo vedo impugnare quella dannata pistola.

«Non penso di riuscire a fidarmi di te.»

Sospira. «Facciamo così: ti racconterò una cosa che non sa nessuno. Una cosa che potrebbe mettermi in un'infinità di guai» spiega. «Ti darò in mano qualcosa che potrebbe distruggermi, ma io mi fido di te. So che non tradirai la mia fiducia. Facendo così, spero che anche tu possa fidarti di me.»

Annuisco.

«Non so nemmeno da dove cominciare» dice, sorridendo imbarazzato. «Dana frequentava un ragazzo nel periodo precedente la sua morte. Il giorno prima dell'appuntamento è andata da Clary in lacrime, l'ha implorata di perdonarla perché era andata a letto proprio con quel ragazzo.»

Lo guardo, confusa. «Non capisco, cosa c'entra questo?» chiedo. «Perché, poi, avrebbe dovuto chiedere scusa a Clary?»

«Perché anche lei era innamorata di quel ragazzo» risponde. «Quel ragazzo ero io.»

Okay, potevo aspettarmelo. Forse era abbastanza scontato, eppure... cosa c'entra questo? Che dimostrazione di fiducia sarebbe? A meno che... «Sei tu il ragazzo dell'appuntamento?» chiedo.

Sam non risponde. Mi guarda in silenzio, poi si alza. «Vai a farti una doccia, ti riporto alla Haldell» dice.

Sam.

Perché tutte le piste riconducono a lui? Che abbia ucciso Dana per il tradimento con Tom? No, è inutile tormentarsi. Non ha senso. Niente ha senso. Ogni giorno scopro qualcosa di nuovo, ma nessun nuovo elemento si ricollega a qualcos'altro. Sono solo un mucchio di informazioni inutili.

Domani è la Vigilia di Natale. Bel Natale di merda, oserei aggiungere. Domani sarà la giornata più fredda dell'anno, nonché il giorno della festa. Sono curiosa, voglio vedere le famose Luci di cui tutti parlano. Qualsiasi cosa esse siano.

Il giorno di Natale, invece, la Haldell sarà completamente vuota. Torneranno tutti dalle loro famiglie per festeggiare.
Tutti tranne me.

Mamma mi ha spiegato che mio padre si è arrabbiato con me per aver messo a rischio la vita di mia sorella. Infatti, dopo aver scoperto che io e Joy andavamo d'accordo, ha deciso di dare la colpa di tutto a me.
Mia sorella ne è rimasta delusa, ma sono certa che a Forks si troverà meglio: almeno non starà nella stessa città nella quale sua sorella perderà la vita.

Qualche volta mi fermo per immaginare come reagirebbero le persone che amo alla mia morte: mia madre ne rimarrebbe distrutta, così come Jennifer, mentre mio padre farebbe i salti di gioia. O forse, per la prima volta, dimostrerebbe di tenere a me. E io non sarei lì per vederlo.

Sam sta facendo di tutto per tenermi al sicuro, ma se mi perdesse di vista anche solo per un secondo potrei morire. Verrei uccisa brutalmente com'è successo a Joy e Dana. Troveranno anche me completamente tumefatta come Joy? Con il volto talmente pieno di botte da essere irriconoscibile? E chi mi troverebbe?

Mancano altre tre ragazze prima del mio momento e io voglio salvarle. Non posso restare con le mani in mano, aspettare la morte di tre giovani innocenti.

Non mi resta altro che scoprire chi sarà la numero tre e in che modo morirà.

Osservazioni sulla vittima numero tre.

Ormai è nostra, manca poco e finalmente arriverà la sua ora.
Il nostro esperimento di ucciderle in modi diversi sta funzionando.

Dopo di lei, ancora tre ragazze. Impediremo la distruzione di tutto ciò che i nostri avi hanno costruito con tanta fatica.

L'Acqua, nostra protettrice, questa volta ci risparmierà. Non come quando, anni fa, ci ha inghiottiti e i pochi uomini superstiti hanno dovuto ricostruire tutto dall'inizio.

Preghiamo per la nostra salvezza e che il sacrifico delle vittime possa essere di buon auspicio.

Non sfuggiranno mai alla potenza della nostra madre Acqua.

N/A

Secondo voi chi sarà la vittima numero 3? Perché?

MysteryWhere stories live. Discover now