Capitolo 33

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Quando Bella si svegliò, udì il soffuso ticchettio della pioggia che si confondeva con le fievoli voci provenienti da fuori la stanza. Decise di ascoltare la pioggia per un po', ma si annoiò e finì per prestare attenzione alla conversazione che si stava tenendo al di fuori la stanza.


"Non posso crederci." Ringhiò Harry. "E' passata un intera settimana e ancora non sei riuscito a trovarlo?"

"Sto facendo del mio meglio, Harry." Replicò Zayn, molto più calmo e padrone di se rispetto alla voce rimbombante di Harry. "Da quando abbiamo trovato Bella al magazzino, Drake ha iniziato ad avere sospetti su come abbiamo fatto a trovarla. Sta puntando sulla sicurezza e sta volando basso."

Bella udì passi farsi sempre più forti, e poi svanire, poi diventare di nuovi forti. Harry stava camminando avanti e indietro con le mani immerse tra i capelli, lo stess e la frustrazione avevano invaso completamente ogni suo pensiero.

Si voltò verso Liam. "Sei sicuro di non averlo ucciso?"

"Ti ho detto che non lo so." Disse Liam. "La mia priorità era quella di portarvi fuori da lì. Ho sparato solo per spaventarli, come anche Niall e Xaviar. Erano tutti distesi a terra quando ce ne siamo andati con voi, ma quando Xaviar è tornato il giorno dopo non c'era più nessuno."

Harry sospirò, infuriandosi sempre di più ogni secondo che passava. "Tornerà per lei. Non lascia i suoi affari in sospeso. Proverà a prenderla di nuovo."

Louis si avvicinò ad Harry e gli passò due bottiglie, una per lui e una per Bella, e cercò di calmarlo.

"Stiamo facendo tutti del nostro meglio. Adesso l'unica cosa che possiamo fare e tenerla sott'occhio, come stiamo facendo adesso. E' la nostra miglior opzione al momento."

Harry sbuffò. "Si, beh il nostro meglio non è abbastanza." Harry rivolse la schiena al gruppo e si incamminò lungo il corridoio verso la stanza di Bella, ma non prima di voltarsi ancora una volta.

"Se succede qualcosa, giuro che avrò le vostre palle su un vassoio d'argento."

Con questo, Harry continuò per il corridoio finché non giunse alla sua destinazione. C'era quiete dall'altro lato, così suppose che lei stesse dormendo. Quando aprì la porta, scoprì che si sbagliava.

Bella era in piedi davanti allo specchio appeso all'angolo della stanza vicino la finestra. La camicia alzata, l'orlo che ricopriva appena i seni, scoprendo le ripugnanti lettere scavate nella sua bellissima pelle d'avorio. Il taglio profondo sanguinava, ed era contornato da un gonfio colorito rosa.

Fu quando Bella sentì Harry prendere un profondo respiro che si voltò per guardarlo, trovandolo con gli occhi serrati e il capo voltato nella direzione opposta.

"Harry, mi fa davvero male. Penso si sia infettato."

Harry non riusciva a sostenere la scena davanti a se. La vista della sua ragazza sofferente faceva star male anche lui, e in quel momento doveva mostrarsi il più forte possibile davanti agli altri, e a Bella. Così chiamò l'unico ragazzo che sapeva poter portare a termine il lavoro.

"LIAM."

Ben presto, Bella si trovò di nuovo sul letto, stringendo i denti e trattenendo le lacrime mentre Liam tamponava le ferite infette con una crema antibatterica, il tutto mentre Harry era in piedi con la schiena rivolta alla scena.

Non voleva vedere mai più quelle cinque lettere. Gli facevano risalire la bile alla superficie della bocca e lo stomaco gli si contorceva al solo pensiero. Il modo in cui erano state incise nella sua soffice pelle, così profonde e con durezza, era il modo di Drake per inviargli un messaggio.

Drake sarebbe sempre stato con Bella, non importava quanto tempo sarebbe passato o quanto sarebbero sbiadite le ferite, sarebbe state sempre lì, permanentemente incise nella sua pelle. Drake non lo aveva fatto per ferire Bella, lo aveva fatto perché sapeva quanto avrebbero ferito lui.

"Fatto." Annunciò Liam, e non appena lo disse, Harry si precipitò al fianco di Bella.

"Come va, angelo?" Chiese Harry con voce carica di compassione notando i suoi occhi lucidi e le guance arrossate.

"Sopravviverò." Rivolse ad Harry un sorriso rassicurante, ma lui sapeva che stava mentendo dal modo in cui stava stringendo i denti per non dargli sconforto. Le baciò la fronte e aprì la bottiglia d'acqua porgendola a Bella dopo averne preso qualche sorso.

Bella osservò Liam riporre l'occorrente negli armadietti.

"Sai molto bene come muoverti qui intorno." Scherzò Bella.

Liam ridacchiò in risposta. "Beh, c'è da aspettarselo dal momento che questa è casa mia."

Non le aveva mai attraversato la mente il pensiero che si trovasse in un posto sconosciuto. Rise per la sua stupidità, e rivolse un gran sorriso a Liam che ricambiò, ma dopo aver captato il freddo sguardo di pietra di Harry, lo cancellò dal suo viso il più velocemente di quanto ad Harry era occorso batter ciglio.

"Vi lascio soli allora." Squittì Liam.

Proprio come detto, Liam se ne andò, lasciando un Harry soddisfatto e una Bella confusa.

"Voglio che tu finisca questa bottiglia d'acqua, Isabella." Insistette seccamente Harry, "Hai bisogno di idratarti."

"Cosa ti prende?" Lo prese in giro Bella prima di prendere un sorso d'acqua.

Ma Harry non la prese alla leggera.

"Cosa mi prende? L'amore della mia vita è stese in un letto pestata a sangue."

Bella non si aspettava che Harry urlasse, presa alla sprovvista saltò sul posto, buttandosi accidentalmente dell'acqua addosso.

Harry si pentì di averle urlato contro quando vide le sue mani scosse da spasmi di tremore. Non c'era dubbio che Bella stesse fosse ancora spaventata per gli aventi che le erano accaduti, e lui stava solo peggiorando la situazione. Si avvicinò a lei.

"Mi dipsiace-"

Bella non intendeva farlo. Ma per tutte le volte che le persone l'avevano presa si

Nella stanza cadde il silenzio, e tutto quello che Bella riuscì a vedere fu il retro delle sue palpebre. Provò ad aprire lentamente un occhio, poi li aprì di scatto entrambi quando vide l'espressione sul volto di Harry.

Harry sembrava veramente sul punto di piangere. I suoi occhi erano di una raro, debole, innocente color verde, le sopracciglia unite, e la bocca aperta in una smorfia. Il corpo curvato, e con i tagli e i lividi sul viso appariva davvero sconfitto e devastato.

Lei aveva paura di lui.

Quando Bella realizzò che cosa aveva fatto, i suoi occhi si spalancarono e cominciò a scuotere violentemente la testa. Iniziò ad alzarsi dal letto, la camicetta che indossava attaccata al suo busto a causa della crema antibatterica che Liam le aveva appena messo. Ma mentre si alzava, Harry fece alcuni passi indietro, puntandole il dito contro.

"Ferma." Mormorò. "Torna a letto. Hai bisogno di riposare."

"Harry, mi dispiace, non l'ho fatto di proposito-"

"-Adesso."

La voce severa di Harry era fredda e distante. La sue espressione era di pietra, un indicazione per Bella che stava cercando di nascondere le sue vere emozioni dietro il muro che era così bravo ad innalzare.

Bella sprofondò nella sconfitta e si gettò con noncuranza sul letto, dimenticandosi delle ferite finché non entrò in contatto con il materasso. Una feroce scarica di dolore le colpì tutto il corpo e urlò per la sofferenza, ed Harry fu immediatamente al suo fianco.

"Stai bene, Bella?" Chiese Harry preoccupato.

"Si," gemette, "mi sono solo dimenticata dello stato in cui mi trovo."

Harry sospirò, e spostò alcune delle sue ciocche di capelli sciolte prima di rimetterla a letto. Bella non si era accorta che era buio fuori, il che significava che aveva dormito tutto il giorno. E anche se lo aveva fatto, non poteva trattenersi dallo sbadigliare, e non poteva ignorare il modo in cui le sue palpebre diventavano sempre più pesanti ogni minuto che passava.

"Dormi, adesso." Ordinò Harry a bassa voce lasciandole un casto bacio sul naso.

Bella si sentiva orribile mentre guardava Harry avvicinarsi lentamente alla porta. Davvero non aveva avuto intenzione di farlo. Non avrebbe mai potuto aver paura del suo angelo custode.

"Harry," gracchiò Bella appena raggiunse la porta.

Lui si girò, il viso semplicemente pallido alla vista di un normale occhio umano. Ma Bella, riusciva a vedere il velo di tristezza e disperazione nascoste in quelle orbite.

"Si?"

"Ti amo." Disse dolcemente, e in modo che potesse essere l'unico a sentirlo, semplicemente perché la sua confessione d'amore era per lui e lui soltanto.

Bella avrebbe giurato di aver visto le sue labbra contrarsi, ed era sicura di aver visto quel familiare scintillio nei suoi occhi.

"Ti amo anche io, piccola." Rispose Harry altrettanto dolcemente prima di uscire dalla porta.

Bella non fu più in grado di combattere la stanchezza, e scivolò lentamente nell'oscurità.

_____

Quella notte, Bella sognò il volto di Drake che osservava il suo corpo a malapena coperto, con un bisturi in mano mentre lei guardava un altro uomo rifilare una pallottola nel cuore di Harry. Piangeva e urlava per lui, ma non emetteva nessun rumore, e la sua gola stava iniziando ad avere di nuovo quella familiare sensazione di bruciore.

Mentre il corpo senza vita di Harry giaceva al suolo, Drake mosse il bisturi sempre più vicino al suo stomaco, il sorriso sul suo volto era una delle cose più cattivi e sinistre che avesse mai visto.

In quel momento, non era tanto sicura che il diavolo in persona potesse essere paragonato a Drake.

Non appena l'oggetto tagliente entrò in contatto con la sua pelle, sentì come se tutto il suo intero corpo andasse a fuoco. Urlò più forte che potè, il doloro oltre ogni limite. Quando abbassò lo sguardo, la parola "MAFIA" era incisa nel suo stomaco, il colore cremisi del sangue colava giù dal suo corpo.

Drake portò il coltello alla sua gola, ed era giusto sul punto di farlo scorrere lungo il suo collo quando si svegliò.

Solitamente quando si svegliava dai suoi orribili incubi, il dolore andava via, e la sola cosa di cui aveva bisogno era il caldo abbraccio di Harry.

Ma questa volta, il dolore non sparì.

Lo stomaco di Bella bruciava al punto che le sembrava che fosse incappata in un incendio in un bosco. Urlò e graffiò i tagli , cercando disperatamente di mandar via il dolore. La sua mente era in tilt, focalizzata unicamente sul dolore straziante che la Mafia le aveva inflitto. Sangue le ricopriva mani e corpo, ma non riusciva a smettere di grattare, perché il dolore proprio non voleva sparire.

Non aveva ancora notato una presenza nella stanza finché non sentì la mano di qualcuno sulla sua. Urlò ancora più forte e agitò le baraccia, aspettandosi che fosse Drake, o qualcun altro della Mafia.

Ma era solo il suo angelo custode.

Harry cercava freneticamente di tenerla giù nel letto, l'odore di sangue gli invase i sensi. Era riuscito ad immobilizzarle le braccia, ma il suo corpo si agitava, cercando disperatamente di liberarsi dalla sua stretta.

"Isabella! Piccola, basta!"

"Brucia! Brucia! Fallo smettere!"

Harry reagì immediatamente prendendola tra le braccia e trasportandola attraverso il corridoio. Ignorò gli sguardi shoccati da parte degli altri mentre correva lungo il corridoio e raggiungeva il bagno, Bella strillante tra le sue braccia.

Una volta che ebbero raggiunto il bagno, non perse tempo a metterla sotto la doccia non preoccupandosi di togliere ne i suoi vestiti ne quelli di lei. Girò la manopola verso il muro e l'acqua fredda venne giù a cascata su entrambi.

Harry tenne Bella, intrisa del suo stesso sangue, e la cullò mentre osservava il suo sangue andare giù nello scarico. Bella non si era mai sentita più sollevata come lo era in quel momento, da quando aveva sentito la prima goccia d'acqua colpirle lo stomaco ustionato. Serrò gli occhi e si concentrò sull'ondeggiare del suo corpo tra le braccia di Harry. Avanti e indietro, avanti e indietro, mentre le sussurrava flebili 'ti amo' all'orecchio.

Dopo qualche minuto, Harry abbassò lo sguardo su Bella trovandola addormentata tra le sue braccia mentre l'acqua colava sui loro corpi. Rabbrividì per l'acqua gelida, ma la tenne lì sotto ancora per qualche altro minuto, preoccupato che le fitte lancinanti potessero ritornare. Quando uscì con lei, trovò tutti e quattro i ragazzi ad aspettare fuori al bagno con un kit per le medicazioni, pronti ad aiutare.

Bella dormiva ancora mentre Liam la bendava, Niall le stendeva un panno freddo sulla fronte, Zayn e Louis ripulivano il sangue rimasto sul suo corpo e mentre Harry era disteso con lei nel letto, respirando a fianco al suo orecchio e sfiorandole le nocche con il pollice.

Harry stette disteso sveglio per tutta la notte, guardando il suo piccolo angelo riposare in pace quando poche ore prima si era trovata a dover sopportare un dolore che non aveva mai immaginato di poter provare.

Quella notte, Harry promise a se stesso che da quel giorno in poi non avrebbe mai più lasciato che le succedesse nulla. Avrebbe dato la sua vita per lei, non importava cosa diceva Bella.

Perché era così disperatamente innamorato di lei, Harry avrebbe preferito morire piuttosto che vedere la sua piccola dover sopportare altro dolore.

Love Save The Empty | italian translationWhere stories live. Discover now