Capitolo 38

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  C'era da aspettarselo di trovare il posto affianco ad Harry vuoto la mattina seguente.

Harry se l'era aspettato. Per le seguenti due settimane, si era svegliato trovando Bella alzata, fissando fuori la finestra della stanza o a volte camminando semplicemente per casa. Sapeva che non riusciva a dormire, quindi la lasciava fare.

Ma quello che non si aspettava era di trovarla nel bagno con la testa nel gabinetto.

Harry si precipitò nella stanza angusta e si mise vicino a lei sul pavimento di piastrelle fredde, con una mano le massaggiò la schiena e con l'altra le tenne i capelli all'indietro. L'odore dentro il bagno era terribile, segno che era lì da un po'. Adesso si sentivano solo i suoni dei suoi rantoli dal momento che aveva svuotato tutto quello che aveva nello stomaco nella toilette.

Passarono altri cinque minuti prima che Bella rimuovesse la testa da dentro la tazza e si accasciasse contro il muro. La sua fronte era madida di sudore e gli occhi serrati. Emise un profondo sospiro.

"Bella," cominciò Harry, "perché non mi hai svegliato?"

Harry non ricevette risposta verbale alla sua domanda, lei scosse solo la testa. Non riusciva a scrollarsi di dosso il senso di rabbia che provava nei suoi confronti per non averlo svegliato, per non averglielo detto, sarebbe potuto stare accanto a lei tutto il tempo.

"Non capisco perché non l'hai fatto." La rimproverò. "Staresti meglio se adesso-"

"Harry, ti prego." Gracchiò Bella disperatamente. Fu in quel momento che Harry notò che stava piangendo silenziosamente, le sue lacrime brillavano sotto la luce fluorescente che si stagliava su di loro.

Harry sospirò, passandosi le mani tra i capelli annodati e sfregandosi il viso. La osservò prendere profondi respiri, nel tentativo di calmarsi.

"Va bene piangere, sai." Mormorò Harry mentre allungava una mano per asciugare le lacrime che scorrevano sulle sue soffici guance.

Bella aprì finalmente gli occhi, ed erano così verdi e luminosi, in contrasto con le palpebre e guance rosse e gonfie. Guardò dritta Harry, cosa che non faceva da molto tempo. Le scorse due settimane, aveva evitato il contatto visivo con lui perché sapeva che Harry sarebbe stato il suo punto debole. Sarebbe stato l'unico a rompere il suo scudo e allora le lacrime non si sarebbero mai fermate. Non voleva piangere perché sentiva che lo aveva fatto già così tante volte nel corso della sua vita. Aveva passato così tanto tempo a piangere, e non aveva l'aveva resa migliore. Semmai, l'aveva resa peggiore.

"Lo so." Gracchio lei, sentendo risalire il groppo che aveva in gola. "Solo non mi piace."

"Piccola." Sospirò Harry, prendendo Bella in braccio. La sentì subito seppellire il capo nel suo punto preferito, nell'incavo del collo, e accoccolandosi in lui come faceva sempre. Harry prese tempo per pensare a quanto perfettamente Bella combaciava in lui, e il modo in cui riusciva sempre a farlo rabbrividire e riscaldare allo stesso tempo. "Hai bisogno di liberarti. Non è salutare tenere dentro tutto questo."

Come unica risposta ricevette lo strofinio del naso di Bella nel suo collo. Harry prese
il suo volto tra le mani e lo trattenne in modo che non avesse altra scelta se non guardarlo negli occhi. I loro volti erano a pochi centimetri di distanza, e per lui era
doloroso guardarla così da vicino, così distrutta e a pezzi. "Puoi farlo? Puoi liberarti di tutto? Per me?"

Un singhiozzò sfuggì dalla sua bocca, i gli occhi di nuovo serrati. Sentiva il respiro di Harry sul collo, e poi le sue labbra si posarono proprio in quel punto, facendosi strada fino al suo orecchio dove sussurrò.

"Non lo trattenere Bella. Lascia andare tutto, per me. Va tutto bene."

La testa le pulsava e il collo teso a trattenere il groppo alla gola. Non poteva trattenerlo ancora a lungo, il suo corpo era così stanco, e sapeva che stava per cedere. Improvvisamente, Harry udì un fievole singulto uscire dalla sua bocca, poi un altro, e presto Bella pianse forte.

Harry la tenne stretta e la cullò avanti e indietro tra le sue braccia sul pavimento freddo. Le baciò la testa e si strinse a lei. "Questa è la mia ragazza."

Dopo una doccia bisognosa e una sessione di singhiozzi, Bella ed Harry si ritrovarono avvolto nelle lenzuola, l'uno stretto al corpo dell'altro come un ancora di salvezza. Dal modo in cui dormiva Harry notava che stava meglio. I solchi di preoccupazione non più presenti sulla sua fronte e i suoi muscoli erano rilassati dal modo in cui era distesa nel letto, invece che rannicchiata a palla. Harry sentiva anche che un peso aveva lasciato le sue spalle. La sua ragazza finalmente era tornata sulla strada della ripresa, e non ci sarebbe voluto molto prima che potesse riavere indietro la sua Bella.

Finalmente si era svuotata di tutto, ed era la cosa migliore che avesse potuto fare per entrambi.

_______

"Harry, per favore."

"No."

"Ma non è-"

"-non discuterò con te su questo argomento. La risposta è no."

"Non è giusto, Harry-"

"Isabella. No."

Harry aveva deciso di alzarsi di buon ora in questo freddo lunedì mattina, solo per avvantaggiarsi col lavoro che aveva pianificato di fare oggi. Lui e Zayn stavano per andare al loro quartier generale per raccogliere nuove informazioni dagli attacchi che stava compiendo la Mafia, e pianificare inoltre il loro stesso attacco. Ma, quando arrivò in cucina per la colazione, trovò anche Bella lì, vestita come se stesse lasciando la casa, con il suo zaino della scuola sulle spalle.

Con Drake e la Mafia da qualche parte a giro per la città, Harry era determinato a tenere Bella il più al sicuro che poteva. Questo significava che la scuola era definitivamente non una buona opzione al momento.

"Ho bisogno di andare a scuola Harry," Mormorò Bella, con un tono un po' frustrato per cercare di mantenere la sua compostezza. Non voleva litigare, ma non voleva che Harry pensasse che potesse avere il controllo su ogni sua singola mossa senza degnarsi di darle alcuna spiegazione.

"In realtà, non ne hai bisogno." Ribattè Harry, pescando una lettera da un cassetto della cucina. "Ho mandato Louis a controllare i tuoi file, ed hai già più che sufficienti crediti per diplomati, quindi davvero non c'è alcun motivo per andare."

"Cosa mi stai nascondendo?"

Harry si bloccò alle sue parole. Si girò per guardare Bella, fissandola. I suoi occhi erano luminosi, e la sua pelle era tornata del suo colore naturale. Stava iniziando a tornare di nuovo se stessa, quando avevano iniziato a frequentarsi, fatta eccezione per l'espressione di disapprovazione impressa sul volto. Non la vedeva così da molto tempo. Mettere Bella al corrente della Mafia l'avrebbe soltanto abbattuta quando stava lavorando così duramente per rialzarsi. Non glielo avrebbe detto. Non poteva.

Continuò a fissarla camminando verso di lei. "Credo solo che non sia il momento giusto per tornare, Isabella. Hai bisogno di un altro po' di tempo."

Bella incrociò le braccia al petto. "Non penso che sia tu quello che deve prendere questa decisione, considerando che sono io quella che ha appena perso sua zia per overdose."

Harry trasalì alle sue parole così pungenti e lampanti. Sapeva che Bella era con lui. Si stava mantenendo fredda nei suoi confronti solo perché sapeva che le stava nascondendo qualcosa. Proprio come faceva sempre.

"Piccola," la pregò Harry, adesso era proprio davanti a lei, "Solo...ti prego resta semplicemente a casa."

Dopo che quelle parole lasciarono la sua bocca, guardò gli occhi di Bella chiudersi e il suo corpo accasciarsi contro il bancone dietro di lei. Quando aprì gli occhi, vi vide dentro la sconfitta e la stanchezza. Ma non era il tipo di stanchezza di quando aveva bisogno di dormire. Era il tipo di stanchezza dove era stufa. Era stufa delle continue bugie e giochetti. Era stufa di Harry.

"Quindi siamo di nuovo al punto di partenza, vero?" Sospirò Bella con tono monotono, senza guardarlo, ma trapassandolo con lo sguardo.

Lo sguardo sul volto di Bella diceva ad Harry che lei non solo era stanca, ma anche arrabbiata e delusa. Era vero; erano tornati al punto di partenza. Lo stesso posto dove Harry nascondeva una parte della sua vita da lei, mentre lei non era altro che aperta e onesta con lui. Erano tornati indietro ancora una volta, ed era di nuovo colpa sua.

"Io- io devo andare." Disse Harry con un sospiro, seguendola mentre cercava di allontanarsi da lui.

"Va bene. Ciao."

Bella sentì le mani di Harry circondarle la vita mentre fissava fuori dalla finestra. Il suo respiro fu sul suo collo, seguito presto dalle sue labbra. Sentiva come se quella fosse una routine per loro. Avrebbero litigato, Bella sarebbe andata via, ed Harry l'avrebbe seguita subito dopo cercando di baciare via tutti i loro problemi quando in realtà, avrebbero solo atteso fino al prossimo litigio e avrebbero avuto ancora più problemi sul loro piatto. Era un'abitudine estremamente malsana, e Bella la odiava.

La stretta di Harry si fece più forte sui suoi fianchi, la fece girare via dalla finestra così che fossero faccia a faccia. Mentre lui si chinava per baciarle le labbra, Bella voltò velocemente la testa così le che sue labbra toccarono solo l'angolo della sua bocca. Harry si ritrasse immediatamente, un sguardo di incredulità e dolore impresso sul volto. Il fatto che Bella non lo volesse baciare gli fece stringere il cuore, ma sapeva che tenerla fuori dal giro sarebbe stata la cosa migliore per la sua sicurezza.

Riacquisendo la sua compostezza, si chinò di nuovo per un altro bacio sulla guancia, questa volta fermandosi lì un po' più a lungo di quanto aveva fatto prima. Sentì Bella tremare al suo fianco. "Ti amo."

Bella davvero non lo voleva dire. Voleva mantenere il suo punto di vista e mostrare ad Harry che era arrabbiata e non le piaceva il fatto che aveva dei segreti con lei. Ma dall'altra parte, sapeva che negandogli il suo amore lo avrebbe mandato in paranoia, e avrebbe comportato una vita di scuse e regali da parte sue per esprimere quanto era dispiaciuto. Bella era arrivata alla conclusione che per quanto disinvolto e sicuro di se fosse Harry, quando si trattava di lei, non era altro che pieno di insicurezze.

"Anche io ti amo." Sussurrò lei con gli occhi che si chiudevano leggermente alla sensazione del caldo respiro alla menta di Harry contro il suo. Harry utilizzò la sua momentanea mancanza di visualità a suo vantaggio e attaccò le sue labbra con lei sue. All'inizio la baciò con urgenza, ma quando la sentì rispondere al bacio, iniziò a rallentare le sue azioni rendendo il tutto più amorevole e sensuale.

Bella si staccò dopo un minuto ed Harry portò la sua fronte contro la sua. Lasciò andare un profondo sospiro di contentezza, facendo fuoriuscire tutte le sue paure per un momento per godere del semplice stare con Bella in quel momento.

"Ti prometto che farò tutto quello che posso per tenerti al sicuro." Le sussurrò Harry, i suoi occhi bruciavano in quelli di lei. "Ci tirerò fuori da qui. Andremo in America e dimenticheremo di tutto questo schifo. Ti porterò fuori da questo inferno, lo prometto."

Bella prese il suo viso tra le mani e posò un casto bacio sulle sue labbra. "Non me ne vado a meno che non ti ho con me."

Con quello, si scambiarono il loro ultimo saluto prima che Harry e Zayn partissero per una dura giornata di lavoro.

Ma quello che loro non sapevano era che Bella lì seguì fuori la porta poco dopo,
zaino in mano, andando nella direzione opposta alla loro, dirigendosi verso la Brighton High School.

________

Andare a scuola era stata l'idea giusta. Il solo ascoltare gli insegnanti parlare, prendere appunti, e imparare faceva sentire Bella di nuovo come una ragazza normale, non una senza famiglia e con un pazzo, ossessivo, bipolare, bellissimo, meraviglioso ragazzo. Essere a scuola le aveva permesso di dimenticare per un po' tutti i problemi nella sua vita- era servito come una buona distrazione . . .ma solo per un po'.

La sua mente sembrava non riuscire a prestare attenzione al tema dell'energia potenziale e cinetica della lezione di chimica, dal momento che era già un esperta dell'argomento. I suoi pensieri, come sempre, cominciarono a concentrarsi su Harry. Avevano percorso davvero molto strada dal loro primo incontro. Harry era un incontrollabile, feroce ragazzo incompreso che aveva bisogno di un po' di tenero amore e cura, perché non lo aveva mai ricevuto quando era bambino a causa della morte prematura della madre. Bella era una piccola ragazza innocente che era così piena di dolore, stanca e spaventata, e non aveva idea cosa il futuro avesse in serbo per lei finché non era arrivato Harry. Entrambi avevano riparato una parte dei loro cuori spezzati, e continuavano a farlo. Bella sorrise. Il solo pensiero del bel volto di Harry le riscaldava il cuore e la faceva rabbrividire.

Poi il suo sorriso svanì. In quel momento realizzò l'errore che aveva commesso.

Harry non aveva fatto altro che amarla e prendersi cura di lei da quando aveva posato gli occhi su di lei. Ovviamente c'erano alcuni segreti e bugie tra di loro, ma erano tutti dovuti a buone intenzioni. Tutto quello che Harry voleva fare era proteggerla dall'orribile vita che conduceva, e gli era sempre grata per quello. Tutto quello che lui aveva fatto era perché era assolutamente, innegabilmente innamorato di Bella.

Le intenzioni di Harry erano sempre quelle di proteggerla in ogni modo che gli era possibile. Era stata talmente presa dalla sua stessa rabbia che non aveva realizzato che forse essere lì poteva essere una minaccia per la sua sicurezza, specialmente andando senza alcuna scorta come al solito. Il suo cuore cominciò a battere un po' più velocemente, la sua mente iniziò ad andare in paranoia. Bella non sapeva cosa potesse esserci di così pericoloso in quella scuola, ma non aveva intenzione di mettere in discussione il giudizio di Harry sull'argomento.

Emise un sospiro di sollievo quando suonò la campanella. Radunò rapidamente tutte le sue cose e si diresse dritta alla porta, pescando il cellulare dalla tasca. Stava per mandare un messaggio ad Harry quando si sentì chiamate da dietro.

"Bella!"

La voce di Landon rimbombò tra i corridoi mentre si precipitava al suo fianco. Ancora un po' nel panico, Bella si affrettò a rivolgersi a lui.

"Ehi, Landon. Mi dispiace molto, ma adesso non è un buon momento-"

"-Ma cosa facciamo per il nostro progetto di chimica? Scade questa settimana, e avevi detto che mi avresti aiutato."

Bella sospirò e passò una mano tra i capelli. Aveva completamente dimenticato del progetto, e non c'era alcun modo che Landon sarebbe stato in grado di farlo per conto suo.

"Accidenti. Me ne ero completamente dimenticata."

"Ti prego, Bella?" Supplicò Landon. "Non passerò la materia se non prenderò un buon voto a questo progetto. Ho davvero, davvero bisogno di te. Ti prego."

Per Bella sarebbe stato facile dire che la sua sicurezza era molto più importante dei voti di Landon. Ma quando guardò nei suoi occhi disperati, non riuscì a non provare dispiacere per lui. Dopo tutto aveva detto che sarebbe stata il suo partner.

Prese un profondo respiro prima di parlare, "Ho solo un'ora."

Un sorriso eruppe sul volto di Landon. "Fantastico. Possiamo lavorare a casa mia. Andiamo, ti accompagno."

Bella corrugò leggermente le sopracciglia. Studiò un po' di più il suo volto. Il suo sorriso era grande e felice, ma c'era qualcosa nel modo in cui la guardava che la faceva rabbrividire. E non in senso buono. Era quasi uno sguardo sinistro- uno sguardo di vittoria. Era qualcosa che non aveva mai visto prima sul viso di Landon.

Il viaggio in macchina fu silenzioso, consistendo per lo più di Landon con gli occhi sulla strada e Bella a giocare a Brick Braer sul suo BlackBerry. Aveva sentito gli occhi di Landon su di lei un paio di volte, ma decise di non farci caso. Stava diventando un po' imbarazzante, così decise di rompere il ghiaccio, senza alzare lo sguardo dal suo gioco.

"Allora, hai già iniziato qualche progetto?" Chiese Bella casualmente.
Landon scrollò le spalle. "Nah, sono stato occupato. In realtà sono appena tornato dall'America."
Bella mise in pausa il gioco, adesso era molto interessata. "Oh, wow. Davvero? Hai visitato la famiglia o qualcosa del genere?"

Landon scosse la testa. "Affari."

Dopo che quella parola fuoriuscì dalla sua bocca, Bella poteva giurare che vide il panico attraversargli il volto. I suoi occhi si spalancarono solo per una frazione di secondo prima che ritrovasse la sua compostezza. Era come se avesse detto troppo su qualcosa; qualcosa che non avrebbe dovuto menzionare in primo luogo. Lo guardò un po' più a lungo, esortandolo a continuare, ma non emise nessun altro suono. Dopo altri secondi passati così, Bella rivolse di nuovo la sua attenzione al cellulare.

In quel momento il sole riflesse uno degli oggetti luccicanti nella macchina, inviando una scia di luce dritto negli occhi di Bella. Si ritrasse dalla scia, strofinandosi gli occhi prima di cercare la fonte.

Quando la trovò, il panico davvero prese possesso di lei.

Bella cercò di apparire normale in tutti i modi possibili, sembrando come se non stesse accadendo nulla di interessante mentre rivolgeva nuovamente attenzione al cellulare. Cercò di sembrare disinteressata quando in realtà era assolutamente terrorizzata. Mentre Landon pensava che stesse ancora giocando a quello stupido gioco sul telefono, in realtà stava inviando un messaggio ad Harry.

Bella avrebbe voluto averlo ascoltato per una volta.

_______

"Ho prelevato informazioni su quattro dispositivi di localizzazione, Harry."

Zayn ed Harry avevano lavorato tutti il giorno al deposito, cercando più indizi che gli consentissero di capire dove potesse essere Drake e pianificare il loro attacco alla Mafia.

"Bene. Identificali tutti." Ordinò Harry mentre cercava il suo cellulare che squillava. "Cosa succede Louis?"

"Volevo solo sapere come stavano andando le cose e se avevate trovato qualcosa."

"Abbiamo trovato un bel po' di cose Lou." Sorrise Harry, addentando la sua banana. "Finalmente tutti i pezzi iniziano a coincidere."

Louis sospirò di sollievo. "E' fantastico amico." Harry sorrise. Louis sembrava davvero felice delle sue notizie. Cercò se i documenti di riconoscimento dei membri della Mafia che avevano trovato c'erano sul computer. "Allora, cosa sta facendo Bella mentre tu lavori sodo?"

Harry congelò sul posto, la banana a metà strada dalla sua bocca. "Cosa intendi? Lei è a casa con te."

Passarono alcuni secondi prima che Louis finalmente rispondesse. "No. Non era qui quando mi sono svegliato, quindi ho pensato che l'avevi portata con te."

Harry guardò Zayn, che lo stava già guardando. Iniziò a farsi prendere dal panico, e passò la mano libera tra i capelli prima di prendere a pugni il muro accanto a lui. "Dannazione! E' andata a scuola! Le avevo detto di non andare! Drake la può prendere facilmente lì!"

Nel mezzo della chiamata con Louis, Harry sentì il telefono squillare, segnalando che aveva ricevuto un nuovo messaggio. Fu sollevato che era da parte di Bella, ma quando lo aprì, una nuova ondata di rabbia, panico e paura cominciò ad impossessarsi di lui.

Da: Isabella

Sono con Landon, stiamo andando a casa sua.
Indossa un anello.

Non appena alzò gli occhi dal messaggio, non altri che il nome di Landon Gates apparve sullo schermo, il quarto nuovo membro della mafia che avevano trovato.

Senza altre parole, Harry cominciò a correre freneticamente per la stanza, caricando le pistole e afferrando i coltelli. Zayn lo seguì a ruota, anche se non sapeva quale era il vero piano, ma sapendo che Bella era in qualche sorta di pericolo.

Zayn prese il telefondo di Harry con ancora Louis in linea. "Louis, prepara le pistole, raduna i ragazzi, e incontriamoci al 111 di Jordan Street."

"Bella sta bene?" Chiese Louis ansioso.

Zayn si immobilizzò ed emise un pesante sospiro, assicurandosi che Harry fosse abbastanza lontano da non sentirlo. "Non lo so davvero questa volta Lou." 

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