Capitolo 10 - Laughs

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Aiden

Fissai sbalordito la bottiglietta d'acqua che era caduta di fianco ai miei piedi. Ero riuscito a scansarla per un pelo.

Pian piano, iniziai a metabolizzare ciò che era realmente successo.

Mavis mi aveva lanciato una... bottiglia addosso?

Spostai nuovamente lo sguardo su di lei e alzai un sopracciglio. Lei, per tutta risposta, mi fulminò con lo sguardo e incrociò le braccia al petto.

Okay, me l'ero meritato. La scelta di andare a casa sua era stata del tutto istintiva, ma il mio intento iniziale era stato quello di chiarire, di spiegarle la situazione. Non avrei mai immaginato che me ne sarei uscito con una frase del genere. Solo che, non appena l'avevo rivista, l'unica cosa che mi era apparsa in mente era stata la sua immagine mentre rideva e scherzava con quel tizio in mensa. Tutta la rabbia che avevo provato in quel momento era tornata, e semplicemente mi ero lasciato sfuggire quelle parole che mi ronzavano in testa da tutto il giorno.

Senza ombra di dubbio, non era così che avrei voluto iniziare il mio discorso, quindi comprendevo appieno la sua reazione.

Ma... una bottiglia?

Strinsi le labbra non appena misi meglio a fuoco la situazione.

Mavis Parker aveva tirato fuori gli artigli.

A quel punto non riuscii più a resistere; scoppiai a ridere.

Iniziò tutto con un sorrisino, che man mano iniziò a crescere finché non si trasformò in una fragorosa risata.

Mavis spalancò gli occhi, evidentemente sconvolta dalla mia reazione.

"Una bottiglia?" Le chiesi tra le risate, "Sul serio? Non avevi niente di meglio da lanciarmi addosso?" Ormai ero piegato in due, non riuscivo più a smettere di ridere.

"Non fa per niente ridere!" Ribatté irritata, ma notai lo stesso gli angoli delle sue labbra sollevarsi impercettibilmente. "Okay, forse un po'."

Alla fine anche lei cedette e, non so come, ci ritrovammo a ridere tutti e due seduti per terra, con la schiena poggiata contro il muro.

Probabilmente era da una vita che non ridevo così di gusto. Era una bella sensazione.

Ad un tratto voltai la testa verso Mavis e sentii la mia risata affievolirsi man mano che la osservavo meglio.

Quando rideva, il suo volto si accendeva completamente e gli occhi le brillavano così tanto che per un attimo pensai potessero accecarmi. Inoltre - mi accorsi con stupore - aveva una fossetta sulla guancia destra. Adoravo le fossette.

Gettò la testa all'indietro in preda alle risate, e i capelli le ricaddero in morbide onde color rame sulla schiena, scoprendo il lungo collo affusolato.

Mi piaceva il suono della sua risata; mi piaceva così tanto da farmi paura.

Trattenni il respiro mentre la fissavo. Quel calore sconosciuto allo stomaco era tornato e un misto di desideri contrastanti mi vorticava nella testa - troppo veloci per poterli afferrare.

Qualsiasi altro pensiero era svanito, la mia mente era occupata solo da Mavis.

Mavis. Mavis. Mavis.

"Sei bellissima." Quelle due parole mi scivolarono fuori dalle labbra senza il mio permesso, quasi come un riflesso incondizionato.

Una volta resomi conto di ciò che avevo detto, era ormai troppo tardi per tornare indietro. Sbattei le palpebre e scossi la testa per cercare di riprendermi.

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