Capitolo 13 - Finding Piper (Pt. 2)

355 28 33
                                    


Date un'occhiata alla pagina Twitter della storia, se vi va! (@/DKOLWattpad)

***

Mavis

Quando la porta si aprì, ad accoglierci non fu Elliott.

Io ed Aiden restammo a bocca aperta di fronte la stramba signora che ci si presentò davanti. Aveva dei vaporosi capelli neri che le ricadevano sul viso pallido ed erano talmente folti, che nemmeno una misera coda di cavallo riusciva a tenerli a bada. Indossava una vestaglia grigia con sopra disegnati dei gatti... tantissimi gatti. In effetti, i gatti erano ovunque. Su un ciondolo del suo bracciale, sui suoi orecchini, sopra le pantofole, sulla collana e persino tatuati su una mano.

Per non parlare, poi, di quelli veri. In braccio reggeva un gatto persiano bianco dall'aspetto poco raccomandabile, mentre ai suoi piedi si trovavano altri due gatti di cui non conoscevo la razza ma che mi fecero pensare a Garfield. Mi chiesi se anche a loro piacessero le lasagne.

"Salve bambini! Buona giornata internazionale dei gatti! Siete qui per il party a sorpresa di June?" La Signora dei Gatti ci salutò entusiasta, stampandosi in faccia un enorme sorriso.

Per alcuni minuti, io ed Aiden restammo lì immobili a fissarla, probabilmente troppo sconvolti per parlare.

La signora ci scrutò perplessa. "Bambini?"

Fui la prima a riscuotermi dalla trance. "Um... salve! Non conosciamo nessuna June, ma siamo degli amici di Elliott e volevamo, um, sapere se è in casa. Vero, Aiden?" Mi voltai sorridendo verso di lui, cercando appoggio.

Ma il mio compagno di avventure non mi degnò di uno sguardo. Era ancora intento a fissare la signora sconvolto, inclinando la testa a destra e poi a sinistra per osservarla meglio. Ad un tratto, sollevò una mano in direzione del gatto persiano, ma prima che potesse raggiungerlo, gliela schiaffeggiai.

La abbassò di scatto e se la portò al petto. "Ahia! Volevo solo vedere se quello era vero!"

Lo fissai truce.

"Oh, ora ho capito!" Esclamò la signora, apparentemente senza essersi resa conto di nulla, "Vi ha invitati il mio piccolo Elliott! Ha sempre avuto a cuore il compleanno della nostra piccola June. Vi prego, entrate! Tra non molto servirò il tè." Spalancò ancora di più la porta e ci precedette all'interno, sparendo dietro una porta sulla destra.

"Io non ci entro là dentro." Esordii, lanciando un'occhiata esitante all'interno.

Aiden alzò gli occhi al cielo. "E perché? Hai per caso paura, Orsacchiotta?"

"Certo che non ho paura, idiota. È solo che quella tizia mi mette i brividi."

"In pratica hai paura di una dolce signora con la passione per i gatti." Mi schernì lui.

Lo fulminai con lo sguardo.

"Senti, l'hai detto tu, no? Dobbiamo trovare Piper al più presto e Elliott è l'unico che può aiutarci, ma non riusciremo mai ad avvisarlo se non entriamo in questa maledettissima casa!"

Dobbiamo? Al solo accenno di un possibile 'noi', il mio cuore andò in vacanza per alcuni secondi.

Alla fine sospirai e mi passai una mano sulla fronte. Aveva ragione. "D'accordo, d'accordo, entriamo."

Appena misi piede nell'ingresso, un forte odore di tè verde mi investì. Era quasi nauseante e mi fece pensare allo studio di Dolores Umbridge di Harry Potter. Le pareti erano persino circondate da piattini raffiguranti gatti, solo che questi, per fortuna, non si muovevano.

Different Kinds Of LoveWhere stories live. Discover now