•CAPITOLO 2•

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Driiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!
Finalmente il suono della campanella! Fine lezioni e fine anno scolastico! Il prossimo sarà l'ultimo! Siamo tutti euforici tanto che in classe inizia a volare di tutto e, mentre osservo i miei amici scherzare, qualcosa mi colpisce in fronte. Accidenti che dolore! Cosa è stato? A terra vedo l'arma del delitto: una bottiglietta piena d'acqua che qualche cretino mi ha lanciato addosso e che mi provocherà sicuramente un bel bernoccolo! «Scusami» mi sento dire «non volevo colpirti». Scott! Scott Miller! E ti pareva che non fosse lui il colpevole! Dove c'è casino c'è lui, dove ci sono ragazze c'è lui, dove ci sono guai c'è lui! Devi andare al bagno a pisciare? Non ci puoi andare perché trovi lui con la sua troietta di turno a "fare una sveltina", così dice lui cacciandoti immediatamente fuori a meno che "non sei disposta a fare un'esperienza a tre". Insomma, il solito fighetto che sa di essere bello ma non sa di avere il cervello di una gallina! (Ops!chiedo scusa alle galline) Non lo sopporto, la sua bellezza scompare proprio davanti alla sua stupidità!
«Ma lo hai fatto cretino! Cosa guardavi?» Dico arrabbiatissima.
«Forse proprio te e mi sono distratto» risponde sogghignando. Che cretino!
«Ah ah ah simpatico il ragazzo! Vai a prendere per il culo qualcun'altra, imbecille!»
«Siamo acide più del limone!» Sogghigna divertito.
«Tu invece sei stupido come le oche che ti fai nei bagni».
«Gelosa baby? Perché se vuoi sono disponibile anche per te, pure subito se vuoi!»
«Ma vaffanculo, crepa cretino!» E dopo avergli mostrato il dito medio me ne vado.
«Prima o poi cadrai ai miei piedi!» Lo sento dire.
«Fottiti stronzo» mormoro allontanandomi da lì credendo che non mi abbia sentito, ma la sua risata mi dice il contrario.

Arrabbiata mi dirigo verso la fermata dell'autobus dove trovo ad aspettarmi Lexie, la mia migliore amica. Mi piace parlare con lei anche perché siamo molto simili. Fino alle scuole medie siamo state compagne di classe e di banco. Inutilmente i professori cercavano di dividerci perché troppo chiacchierone, il giorno dopo puntualmente eravamo di nuovo vicine. Peccato che alle superiori abbiamo scelto istituti diversi ma vicini tra loro e quindi, tutti i giorni, ci aspettiamo alla fermata dell'autobus.  Mi vede accigliata e io allora le racconto di  Scott e di quello che mi ha detto. Lei, come qualsiasi grande amica che si rispetti, inizia a ridere fregandosene del fatto che io sono arrabbiata per colpa di quel cretino.
«Dai Jessica,non te la prendere! E poi è anche carino, potevi accettare la sua proposta!» Mi dice Lexie guardandomi con i suoi occhioni verdi e ridendo.
«Lexie! Sei impazzita! Io con Scott! Mi chiudo in convento semmai!»
«Io lo trovo carino anzi più che carino, è bellissimo, mi piace ed anche tanto, beata te che ci vai in classe insieme! In classe mia ci sono solo tre ragazzi uno più cesso dell'altro pensa un po' che sfiga!» Colpa sua se ha scelto una scuola prettamente femminile.
«Cretino! Più che cretino vorrai dire!» Urlo non credendo alle parole della mia amica «E toglitelo dalla testa che è  uno stronzo pericoloso, non sa cosa significhi avere seriamente una ragazza, vuole solo una cosa da loro e sa come ottenerla! Occhietto dolce, paroline dolci, sorrisetto incantatore e zac ti ritrovi dentro al bagno della scuola a scopare sul lavandino! Sai che figata! E poi sul serio tu ci faresti un pensierino su di lui!? Ti prego Lexie,  dimmi che ho interpretato male le tue parole! Tu non eri quella che l'avrebbe data solo alla persona innamorata di te? Hai cambiato idea? Lui vuole una botta e via poi ti butta nel cesso e tira l'acqua come fa e ha sempre fatto con le altre!» Dico sempre più sconvolta.
«Non è detto che anche lui non possa cambiare e trovare una ragazza che lo faccia innamorare e...»
«...e vissero felici e cornuti!» Concludo la frase io per lei.
«...e che quindi non vada a finire  nelle fognature» risponde seria lei.
Non ci posso credere! Lexie è impazzita non c'è altra spiegazione a tutto questo, oppure è in piena crisi ormonale! Le prude! ahahah rido tra me.
A te no? Mai? mi dice la mia coscienza del cazzo.
Non rompere i coglioni stronza! Ma che vuole da me questa?
Perché allora ti provochi piacere da sola? Continua imperterrita.
Io questa l'ammazzo! Giuro che la faccio fuori prima o poi! Maledetta fatti i cazzacci tuoi una volta tanto!
«Jessica lo so che ti ho sconvolta ma devi scendere, sei arrivata e non preoccuparti, ho detto che mi piace, perché onestamente parlando è bello, ma non ho detto che lo amo. Puoi fare sonni tranquilli» interrompe i fottuti pensieri della mia coscienza  Lexie.
Meno male penso tra me e me e quindi, scendo salutandola con un bacio volante e dandole appuntamento a dopo.

A casa trovo la tavola apparecchiata e un biglietto di mia madre che mi avvisa che il pranzo è nel forno e lei in ospedale per la solita terapia. Mio padre a pranzo non torna mai dice di essere troppo impegnato con il suo lavoro ma io ho mille dubbi a riguardo e mio fratello Travis è a casa di un suo amico. Conoscendolo, penso che stia con qualche troietta di turno altro che amico. Così, mi ritrovo sola in una casa enorme e i ricordi mi assalgono.
Ricordo mia madre bellissima con i suoi capelli biondi e due dolcissimi occhi azzurri -dicono che le assomigli molto e, io, ne sono felice- mentre giocava a nascondino con me e Travis e faceva finta di non vederci per farci vincere anche se, le nostre risatine, facevano capire chiaramente il nostro nascondiglio o quando spazzolava i miei lunghi capelli biondi per poi farmi una splendida treccia o quando mi raccontava le favole per dormire ma, in realtà, non erano favole ma la sua storia d 'amore con mio padre. Amo la voce di mia madre, è sempre bassa, pacata, non si altera mai ed io... non so cosa dire e pensare di mio padre! Il mio bellissimo papà  con i  capelli scuri, gli occhi azzurri intriganti, un sorriso ammaliante, un filo di barba a incorniciare un volto magnifico, un metro e ottanta di muscoli e, innamorato di mia madre a suo dire. Ma io da quando ho cinque anni in realtà ho paura che mio padre possa lasciare mia madre. Chi era quella donna che ho visto baciare al parco da piccola mentre mia madre era in ospedale? Non mi sembrava un bacio che si dà ad una semplice amica. No, proprio no! Era un bacio vero e disperato, un bacio che dai ad una persona che ami ma che non è tua! Lei piangeva e chiedeva perché. Perché cosa? Brutta stronza, voleva che lasciasse mia madre ne sono sicura! Pensava che fossi troppo piccola per capire le sue parole quella cretina ma, evidentemente, si sbagliava perché le avevo capite eccome. Ancora oggi ho la scena di quel bacio davanti ai miei occhi che mi tormenta ma non ho mai avuto il coraggio di parlarne con mio padre per chiarire. Ho paura di sentirmi dire che sta con mamma solo perché è malata ma che non la ama più. Ho paura che ci lasci per rincorrere il suo vero amore. Ho paura di scoprire la verità e faccio finta di aver immaginato tutto. A mia  madre non ho detto mai niente perché non voglio farla morire di crepacuore lei è innamoratissima di papà e poi c'è già il suo stupido cancro che me la sta portando via piano piano! Voglio credere che mio padre ami solo lei, solo noi.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime ma non posso piangere perché le ho promesso di non farlo perciò, finisco di mangiare ed esco per andare da Lexie.

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Ciao a tutti è la mia prima storia che scrivo
Fatemi sapere cosa ne pensate!
•Ylenia•
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ylenia.marini

Oltre il buio (in revisione)Where stories live. Discover now