•CAPITOLO 37•

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THOMAS' POV

Le donne non le capisco, non le ho mai capite e non le capirò mai.
Tutte ficcanaso, nessuno che si faccia gli affari propri.
Come cazzo ha fatto a sapere di Alexia?
Come è riuscita a mettersi in contatto con lei?
Sono convinto che di mezzo ci sia mia sorella.
Lei è sempre rimasta in contatto con lei e con
sua madre.
Ha rovinato tutto.
Non potrò mai perdonarla.
Potevamo essere felici, io lei, Oliver e perché no, anche un altro bambino tutto nostro.
Si, non avrei avuto paura a diventare padre un'altra volta se la madre fosse stata Jessica, perché il mio amore nei suoi confronti è troppo grande.
O forse no, visto che l'ho cacciata dalla mia vita in un nano secondo, senza ripensamenti e senza nessuno scrupolo.
So che ci starà male ma la mia donna non dovrà mai nascondermi nulla.
Nulla dovrà essermi fatto di nascosto.
Ora andrò avanti nella mia vita solo.
Penserò solo a mio figlio.
Una mamma. Veramente dovrei dargli una mamma?
Che mamma sarebbe una che per tre anni è stata rinchiusa in un ospedale psichiatrico?
Cosa potrebbe insegnare a mio figlio?
Ok, quando ci ho parlato mi è sembrato che stesse bene ma mio figlio rimane comunque mio.
Se ne sono liberati e ora lo rivogliono.
Troppo semplice.
Neanche morto.
Gli farò da padre e da madre, non gli farò mancare mai nulla.
I miei mi aiuteranno come hanno sempre fatto.
Jessica è stata un bel capitolo della mia vita.
Con lei ho vissuto momenti indimenticabili.
Mi ha donato se stessa, so che mi ama, altrimenti non lo avrebbe mai fatto.
Si è tatuata il mondo per me.
Ha fatto tanto per me, lo so, ma non posso perdonarle il fatto che mi abbia tradito per dare una madre a mio figlio.

Il cuore in subbuglio, il sorriso che non si spegne... Un amore, il nostro, vissuto occhi negli occhi.
Mi sono innamorato di lei subito, sapevo che mi avrebbe cambiato la vita.
Il primo bacio, il primo ti amo come farò a dimenticarli?
La madre a mio figlio avrebbe potuto farla lei se solo avesse voluto.
Noi tre insieme per sempre.
Non importa, sopravviverò anche a questo.
È inutile stare a pensare ancora a noi.
È ora di andare avanti.
Addio Jessica, è stato bello amarti ma ora è giunto il momento di dimenticarti.

***

"Buon natale piccolo, andiamo a vedere se Babbo Natale è stato bravo con te portandoti un bel regalo?" dico svegliando Oliver con un bacio.
"È arrivato?" borbotta ancora mezzo addormentato.
"Andiamo a vedere insieme, ok?"
"Siiiiiii" e avvolgendomi le braccia intorno al collo mi vola in braccio.

Sotto l'albero c'è un enorme pacco.
"Quello è mio papà?"
"Penso proprio di sì, aprilo".
Con le sue piccole manine scioglie l'enorme fiocco poi troppo impaziente strappa la carta e si trova davanti una Fiat 500 telecomandata da guidare.
"Cosa c'è, non ti piace?" dico guardando il suo volto deluso.
"Cosa c'è nell'altro pacchetto?" mi chiede indicandomi il regalo che era destinato a Jessica.
Maledizione, perché non l'ho tolto? Me ne ero dimenticato.
Ormai non serve più.
Lo darò indietro o lo getterò.
"Niente, non è per te. Allora, ti piace il tuo regalo?"
"Si, ma io non avevo chiesto questo a Babbo Natale. Io volevo una mamma per me è una per Jessica. Dov'è? Perché non me l'ha portata? Babbo natale è un imbroglione" dice mettendo ancora di più il broncio.
"Babbo Natale non è un imbroglione, lui non può portare una mamma in regalo, lui porta solo giocattoli".
"Non è vero, lui porta quello che chiedono i bambini. E poi perché allora tutti hanno una mamma e io no? Perché la mia non mi vuole? Perché tu gridi al telefono con lei? Sono stato cattivo? Prometto che diventerò bravo".
Accidenti, ho sottovalutato questo bambino.
Pensavo che non capisse perché troppo piccolo ma evidentemente mi sbagliavo.
"Non sei cattivo, mamma e papà non vanno d'accordo e siccome lei è partita per lavoro tu sei con me".
"Io voglio una mamma papà, me la compri tu una buona e bella che mi vuole tanto tanto tanto bene? Bene così " dice allargando il più possibile le braccia.
Sono senza parole.
Jessica ha detto che un giorno mio figlio mi odierà per avergli negato l'amore materno.
Forse ha ragione.
Sono in crisi.
Forse ho sbagliato tutto.
"Papà?" incalza Oliver.
"Vedremo cosa si può fare, ora andiamo a fare colazione e poi andiamo a pranzo dai nonni".
"È Jessica non la vediamo oggi?"
Questo piccolo è un grande paraculo. Ha capito che io e lei abbiamo litigato ma fa l'indifferente. Nulla è successo per lui.
"No, non la vediamo".
"Non siete più fidanzati?"
Non demorde il piccolo.
"No".
"Siete amici?" insiste.
"No".
"Non è neanche amica mia?" dice guardandomi dritto negli occhi.
Mi sento il più verme dei vermi.
Non solo gli nego la madre ma gli ho tolto anche l'amore di Jessica.
"Sarà sempre amica tua" ammetto perché sicuramente lei lo porterà sempre nel suo cuore.
"Allora posso chiamarla?"
"Oggi no" dico mentre inizio a preparargli la colazione.
"Domani?"
Perché parla tanto questo bambino?
"Vedremo" taglio corto.
"Posso..."
"Basta così Oliver, bevi il latte e poi di corsa a vestirci. Ci aspetta una lunga giornata ".
Sono appena le dieci e già sono esausto.
Non fisicamente ma mentalmente.
Dovrò fermarmi un po' e riflettere e valutare bene quale sarà la strada giusta da seguire per il bene di mio figlio e perché no!? anche per il mio.

• • •
🌸
Vi voglio troppo bene perciò oggi nuovo aggiornamento.
Qui ragazzi le cose si mettono proprio male.
Tornerà Thomas sui suoi passi?
Continuate a leggere per scoprirlo.
Bacino

-3 alla fine
•Ylenia•
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ylenia.marini

Oltre il buio (in revisione)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt