•CAPITOLO 24•

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Che caldo oggi!
"Cavoli Thomas ma non potevamo andare in moto?" gli chiedo mentre andiamo in montagna a fare una passeggiata.
"Potevamo, ma il meccanico non me l'ha riconsegnata in tempo. Spero di trovarla pronta almeno per domani".
"Qui dentro si fonde" e con le mani cerco di farmi aria.
"Se tu chiudessi quel maledetto finestrino magari l'aria condizionata potrebbe rinfrescarci un po'" dice lui un po' sulle sue.
" Scherzi? Mi piace sentire il vento sul viso che mi scompiglia tutti i capelli".
"Ma ti sei bevuta il cervello? Fuori ci saranno almeno quaranta gradi e tu cerchi il vento sul viso? Sei rossa come un peperone per il caldo, guardati" mi dice indicandomi lo specchietto della macchina "il vento bollente poi, sai che goduria!".
Si sta agitando un po' il ragazzo. Meglio tacere.
"L'aria condizionata mi secca la gola e poi mi fa sentire freddo " continuo invece mettendo il broncio.
Lui mi guarda con aria esasperata poi dai sedili di dietro afferra una maglia leggera e me la tira addosso.
Poi, tutto scazzato, chiude il mio finestrino con il pulsante che si trova nel suo lato di guida e mette l'aria al massimo.
"Se mi ammalo no che ti uccido, ti disintegro!" dico innervosita dal suo comportamento al quanto scorbutico.
Cosa diavolo avrà?
È arrivato già nervoso, me ne sono accorta subito.
Non si è lamentato del mio modo di salutare anzi di non salutare e in altre circostanze me lo avrebbe fatto notare subito.
"E poi se ti girano potevamo anche restare a casa ognuno per i fatti propri " continuo.
"Hai avuto l'onore dell'ultima parola, ora taci per favore ".
Si.
Gli girano.

Continuiamo il viaggio in assoluto silenzio fino a quando non raggiungiamo un piccolo paesino di montagna con un panorama a dir poco spettacolare.
Camminiamo per un po' sempre in assoluto silenzio, inutile negare che l'aria tra di noi è molto pesante e sinceramente non so spiegarne il motivo.
Visitiamo tutti i negozi del piccolo borgo medievale e ci fermiamo a mangiare in una piccola trattoria.
La padrona è molto simpatica e ci consiglia alcuni piatti tipici del luogo.
Mentre mangiamo decido di rompere questo silenzio che si è creato tra di noi.
"Senti" comincio " ma veramente stai così per l'aria condizionata?".
Lui mi guarda ma non mi risponde.
"Scusami tanto se ti ho fatto respirare un po' d'aria calda " continuo.
"Bollente " mi risponde conciso.
"Ok bollente, ma ora non ti pare che sia giunto il momento di finirla con questo silenzio? Vuoi punirmi ancora per molto? O vuoi dirmi cosa realmente ti ha fatto incazzare tanto?"
Muto. Non solo non mi parla ma gira lo sguardo altrove.
Mi sento la rabbia salire dappertutto.
"Ok" dico alzandomi da tavola incavolata nera e sbattendo il tovagliolo sul tavolo "potevi anche dirmelo che oggi non avevi voglia di uscire con me, me ne sarei rimasta tranquillamente a casa invece di sentirmi un peso per te. Vai al diavolo Thomas tu e il tuo caratteraccio di merda. Me ne vado e non provare a seguirmi, non ti voglio tra i piedi capito?".
E furibonda esco dalla piccola trattoria.
Dove cavolo vado a piedi da sola?
Cammino per un po' fino ad arrivare in un piccolo spiazzo con una fontanella da cui fuoriesce continuamente acqua.
Mi ci avvicino e mi bagno le mani.
È gelata!
Mi rinfresco un po' il viso bagnato da lacrime di rabbia e mi giro a guardare il magnifico panorama sotto di me.
Due mani mi cingono la vita.
"Non sono arrabbiato con te" mi sussurra tra i capelli.
"E con chi allora?"
"Con altri".
"Perché è come se avessi l'impressione che tu mi stia nascondendo qualcosa?" gli chiedo voltandomi verso di lui.
"È una storia lunga".
"Mbe raccontamela, abbiamo tempo".
"Non ora, non è il momento, sono troppo arrabbiato con me stesso".
Vede che sono pronta a rispondergli qualcosa per cui mi anticipa.
"Ti prego, non oggi" mi fa ed io capitolo.

Ha steso un plaid che aveva in macchina sotto una roccia poco lontana dalla fontanella dove c'è un po' di ombra e stiamo qui a coccolarci un po' finalmente.
Ogni tanto sentiamo sghignazzare qualche bambino che viene a dissetarsi.
Gli adulti invece mi fanno venir da ridere perché cercano di guardare oltre mentre noi continuiamo imperterriti ad accarezzarci e a baciarci.
Il momento della guerra è passato e i nostri corpi si stanno riscaldando.
Anche troppo oserei dire.
Lui infila la mano sotto la mia canotta e inizia a stuzzicare il mio seno, mentre con la bocca mi lecca l'orecchio.
Nel giro di un attimo mi sento tutta bagnata sotto.
Mamma mia che voglia di sentirlo dentro di me che ho!
Lo sguardo mi cade sui suoi pantaloni e capisco che per lui la cosa non è diversa.
Ma dobbiamo accontentarci delle carezze perché qui c'è troppa gente in giro.
Ma lui non sembra pensarla come me, infatti si mette seduto e mi fa mettere a cavalcioni su di lui.
Come mi è venuto in mente di mettermi una minigonna oggi? Lui ha infilato una mano sotto e facendosi spazio tra i miei slip mi sta toccando la mia parte intima.
Mi aggrappo a lui e mi avvicino  per stringermi di più.
Nascondo il viso tutto rosso ed eccitato tra la spalla e il collo cercando così di non far capire alla gente che passa di lì cosa stia accadendo.
"Sei pazzo?" gli sussurro nel suo orecchio e ne approfitto per mordicchiarglielo un po'.
"Si"risponde lui con voce rauca "sono pazzo di te. Senti che effetto mi fai? Anche tu sei eccitata" mi dice facendomi segno di guardare giù " anche tu mi vuoi non puoi negarlo perché è il tuo corpo che parla".
Ma non serve che guardo perché lo sento.
"Smettila però perché mi vergogno. Pensi che nessuno se ne sia accorto?"
"Conosci qualcuno?" e intanto continua a giocare sotto con le dita.
"No, ma che significa? Atti osceni in luogo pubblico. Vuoi ritrovarti chiuso in una stazione di polizia?"
"Non ci ritroveremo chiusi da nessuna parte" mi dice baciandomi dappertutto. "Stiamo solo coccolandoci. Stiamo facendo altro per caso?"
"Thomas ti prego fermati" gli dico mordendomi il labbro inferiore.
"Sei tutta rossa, hai caldo?" mi chiede guardandomi con un sorriso malizioso in bocca.
"Ti prego!" lo supplicò " così..." e non continuo.
"Così cosa? Dillo non ti vergognare".
"Così mi fai venire " sussurro nel suo orecchio.
"È quello che voglio" risponde lui nel mio e finisce appena di mormorarmi la frase che gli esplodo sulla mano.
"Che bella che sei quando godi" mi dice ed io sento di diventare sempre più rossa.
"La smetti di mettermi in imbarazzo?" chiedo spostandogli una ciocca di capelli dalla fronte.
"Se tu prometti di rimanere in silenzio ora che io farò una cosa, si".
"Che cosa?" da lui puoi aspettarti di tutto quindi meglio sapere cosa abbia in mente di fare.
"Alzati" mi ordina.
Lo faccio e lui si alza con me. Afferra il plaid e si risiede come prima però su di un sasso questa volta. Poi mi fa risedere sopra di lui nella stessa posizione di prima.
"Mi raccomando "mi dice "cerca di rimanere in silenzio ".
"Cosa vorresti fare?" gli chiedo allertata.
"Scoparti" mi sussurra all'orecchio.
"Ma..".
"Zitta per una volta e mi raccomando godi in silenzio ".
"Ma ci vedranno " gli urlo piano spaventata a morte.
"Lascia fare a me" e avvolge il plaid intorno ai nostri fianchi".
È un attimo e non ci capisco nulla per quanto temo di essere scoperti.
Sento la sua erezione entrare dentro di me e con le sue mani sui miei fianchi comincia a farmi muovere sopra di lui.
Mi guardo intorno e per fortuna non vedo nessuno in giro in questo momento perciò ne approfitto e comincio a muovermi sopra di lui sempre più veloce fino a che l'orgasmo non ci travolge entrambi.
Ci guardiamo, siamo entrambi rossi in viso e con il corpo madido di sudore.
"Mio Dio" sussurro tra le sue labbra accarezzandogli i capelli con le mani "che mi hai fatto fare!? Se ci avessero scoperti?"
"Non ci ha visti nessuno, smettila, e poi farlo con la paura di essere scoperti è ancora più eccitante. È un'esperienza che sicuramente ripeteremo. Al mare in pieno giorno magari".
"Smettila stupidone ".
"In spiaggia stesi su un asciugamano o in acqua mentre tutti fanno il bagno" continua ma so che mi sta prendendo in giro.
"O magari dentro la tua macchina " gli dico strusciandomi addosso con fare provocatorio.
"Su quella non hai scampo piccola, anzi penso che ci lavoreremo oggi stesso" e torniamo a baciarci.
Chi l'avrebbe mai detto che una giornata iniziata di merda finisse così?

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Nuovo aggiornamento
Eheheheheheh che porcellini🐷
E pensare che era una ragazza tanto per bene ahahahah
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" TI PORTO VIA CON ME "
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Alla prossima
•Ylenia•

Oltre il buio (in revisione)Onde histórias criam vida. Descubra agora