Capitolo 2

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Questo capitolo lo sto scrivendo dopo la vittoria del Real Madrid (Ho vinto 20 euro, mio fratello ha sborsato!) Quindi se leggete qualcosa riferito al calcio, tranquilli, messaggi subliminali.

Murry's pov

Non riesco a non pensare al sogno, a Giampy e all'incidente. Mi giro e mi rigiro nel letto cercando di dormire, ma niente. Davvero Stormy mi stuprerebbe che ci scoprisse? Non sapendo che fare, mi alzo dal letto guardando l'ora sul cellulare. "Le 3:30" Noto che Giampy mi ha mandato un messaggio poco prima.

Giampy: Compà come sta andando?
Giampy: Non dirmi che già sei andato a dormire!

Sorrido leggendo quei due messaggi da parte sua. Vorrei parlargli, è stata veramente una serata di merda. La peggiore della mia vita...

Murry: Te che fai sveglio alle 3? Ancora ad editare?

Giampy: Come sempre! Allora? Com'è andata?

Murry: Vuoi davvero saperlo? Ce la fai ad uscire di casa?

Giampy: Ho capito, dove ci vediamo?

Murry: Alla solita panchina, al solito parco. Il prima possibile.

Giampy visualizza e manda un "pollice in su" come emoticon per accettare. Mi rimetto le scarpe, indosso una felpa non troppo pesante ed esco di casa afferrando il mazzo di chiavi appoggiati sul davanzale.

Arrivo al parco in 5 minuti, dato che è vicino casa mia, sono a piedi. Mi siedo sulla nostra panchina aspettando Giampy. Metto la testa all'indietro facendola penzolare allungando le gambe. Insomma, mettendomi comodo. Questa ormai è la nostra panchina. Mia e di Giampy. E' qui che abbiamo deciso di essere amici. Le scritte nere sulla panchina in legno sono ben visibili. "Pietrazzo sei gay :P" "T'ammazzo la famigghia Frasti" Cazzo, non ci conoscevamo neanche da 1 mese e già ci insultavamo. Mi immergo nei ricordi. Il primo litigio avvenuto proprio qui, il pugno in faccia che mi diede perché "baravo" a calcio. Adesso che ci ripenso...lui aveva fatto fallo... continuo a leggere tutte le scritte mie e di Giampy. Il mio occhio finisce su una piccola scritta formata da 3 sole parole "Ti amo Frasti" Non smetto di sorridere. A svegliarmi dai miei pensieri ci pensa Giampy che si avvicina a me facendo un casino assurdo con il suo mazzo di chiavi. Fa freddo e lui va in giro con la maglietta a maniche corte della Crew? Ma come fa?

Si siede accanto a me dandomi una piccola spinta con la sua spalla contro la mia. <Vai, racconta tutto.> Devo proprio? Distolgo lo sguardo da lui due secondi, per poi tornare a guardarlo di nuovo. <Diciamo che...c'è stato molto imbarazzo. Insomma...non sapevo cosa dire eppure siamo fidanzati da 2 mesi e c'è molto imbarazzo tra di noi, cioè non capisco.> Quest'ultima frase la dico con una vocina acuta, giusto per farsi due risate. Appunto, Giampy si mette a ridere. La mia vocina è contagiosa. <Non capisco dove sbaglio con lei...> Dico mentre la mia gamba, trema all'impazzata con la mia mano sul ginocchio, tentando di fermarla, ma invano. Non mi frega niente di Federica, per me è ancora un'amica anche se mi sono messo con lei. Mi frega il fatto di stare in situazioni imbarazzanti. Giampy mette la sua mano sulla mia e la stringe. <Compà tranquillo, magari prima di uscire con lei, ti prepari degli argomenti.> Mi rassicura muovendo leggermente il suo pollice sulla mia mano tenendola sempre stretta. Molte volte ci prendiamo per mano scherzando, ma questa volta è diverso. Il mio cuore batte all'impazzata e non riesco a non guardarlo negli occhi. Lui si avvicina lentamente verso di me, io faccio altrettanto. Riuscirò a proteggerlo? Ma forse, il sogno non si avvererà, o forse questa volta Giampy potrebbe non farcela...NO GIORGIO. SMETTILA DI PENSARE QUESTE CAZZO DI COSE. GIAMPY NON MORIRA'!

2 Centimetri ci dividono, le nostre labbra si sfiorano leggermente, ma il mio cellulare inizia a squillare.

<Porco ***> Sussurro estraendo il cellulare dalla tasca

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<Porco ***> Sussurro estraendo il cellulare dalla tasca. È mia madre. Inizia a sgridarmi per ben tre minuti, e ripeto TRE CAZZO DI MINUTI. Non ascolto nulla di quello che dice, mi sono incantato sentendo la risata di Giampy, il quale stava morendo dalle risate. Poco dopo mi alzo mettendo a posto il cellulare. <Devo andare compà.> Dico guardandolo alzandosi dalla panchina. <Amunì, ti riaccompagno a casa con la mia piccola "PoloTek".> Dice tutto fiero. Io lo guardo male. Come ha osato dare un nome a quella macchina? Mi trascina letteralmente verso l'auto e mi costringe ad entrare, anche se non serviva. Ci avrei messo 5 minuti o 10 a piedi.

Arriviamo sotto casa mia, apro la portiera e guardo Giampy. <Grazie compà, domani registriamo Minecraft Parkour per il mio canale eh.> Lui fa un cenno. Faccio per uscire ma lui mi ferma prendendo il mio braccio in una stretta leggera. Mi giro verso di lui e tutto d'un tratto, mi afferra per il colletto della felpa e mi tira a sé baciandomi.

&quot;Il tuo sorriso è la mia droga 2&quot;/FanFiction #MurryTekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora