Capitolo 7

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Giampy's Pov

Murry mi ha chiuso la chiamata prima che io potessi dire niente. Perchè...allora, mi ha illuso.

Do un calcio fortissimo alla porta di camera mia facendo quasi un buco. Ma no, non mi ha illuso, forse, non lo so. Abbiamo sempre scherzato sul fatto dell'omosessualità, ci siamo baciati più e più volte...
Era tutto finto? Mi stava prendendo in giro. Ma lui non lo farebbe mai!

Provo a richiamarlo al cellulare ma non risponde. Una chiamata...tre chiamate...sette chiamate...non vuole parlarmi. Voglio solo delle cazzo di spiegazioni! Preso dalla disperazione, lancio il cellulare sulla scrivania e mi metto al letto solo con i miei pensieri. Il cellulare sta squillando, nella speranza che sia Murry, affretto a prendere il cellulare. Per mia sfortuna è Stormy, non rispondo, non ho voglia di parlare con qualcuno che non sia Murry.
Dopo varie ore, il cellulare continua a squillare, è sempre Stormy. Decido di rispondere. <Pronto?> Dico con tono di voce freddo e arrogante. <Pronto Giampié, sono ore che ti chiamo, che fine hai fatto?> Domanda Stormy tutto agitato. <Scusami, non avevo molta voglia di parlare.> Subito Stormy risponde. <Che è successo?> Chiede preoccupato. Sospiro e in pochi minuti, gli racconto tutto, senza tralasciare niente. Alla fine, mi invita a casa sua a Milano, così per non starmene da solo. Parto proprio domani mattina. Prenoterà lui il biglietto. Fatta sera, inizio a regiatrare contro voglia, mangiando qualcosa. Dopo un'oretta e mezza, finito di registrare, inizio a editare il tutto, per poi andare a dormire alle 4.

Sveglia alle 8, valigia fatta, colazione ne farò a meno e si esce a comandare sull'aereo. Arrivo a Milano verso le 10, fuori dall'aeroporto noto Stormy che mi aspetta con la sua macchina. Ci salutiamo e ci dirigiamo a casa sua. Dormirò da lui qualche giorno, dato che i suoi non ci sono. Arriviamo a casa. Un bel appartamento, nè troppo piccolo e nè troppo grande. <Vieni, la tua camera è qui.> Seguo Stormy che mi porta nella stanza degli ospiti, dove subito, appoggio la mia valigia, cellulare e portafogli. <Non mi avevi detto che eri gay. Da quanto?> Domanda Stormy andando in cucina. Io lo seguo a ruota. <Credo, fin da piccolino. Già, credo alle medie o giù di lì.> Infatti, solo lui sa che sono gay, lui e Murry... <Madonna se sei triste, so cosa ti potrebbe aiutare a stare su con il morale.> Dice sorridendo. Lo guardo confuso con un sorriso. <Che cosa? Ah no, ho capito. "Un pene di gomma"> Dico imitando la sua voce nell'ultima frase, per poi ridere. Ride anche Stormy. <Si, ci hai azzeccato!> Dice avvicinandosi a me. <Ma non di gomma.> Mi sussurra, per poi prendermi il viso con le sue mani e baciarmi.

Bacia davvero bene, con esso, mi dimentico di tutti i miei problemi e mi godo il bacio chiudendo gli occhi...

&quot;Il tuo sorriso è la mia droga 2&quot;/FanFiction #MurryTekWhere stories live. Discover now