Bite Her!

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Suono al campanello sperando che qualcuno apra ma nessuno lo fa.
-Credo che se la siano datti alla fuga, con mia sorella.- dice Damon ritornando verso di noi. Aggrotto le sopracciglia perché non mi ero reso conto che non era insieme a noi.
-Cosa? Sono spariti?- chiedo girandomi immediatamente verso di lui con occhi spalancati.
-Il nostro compleanno è passato, Harry. Le streghe staranno cercando mia sorella per il suo sangue.
-Quale sangue? È morta!- rispondo acido facendo una smorfia quando mi rendo conto di essere stato indelicato. Mi giro verso Damon pronto a chiedergli scusa ma lui non c'è più.La porta di casa si apre e Damon sorride. Bastardo, sa benissimo che io non ho più il mio udito da vampiro perciò mi perdo facilmente nei miei pensieri senza prestare attenzione a nessuno.
Dentro casa è tutto apposto, come se non fosse mai entrato qualcosa di male a distruggere la famiglia che vi abita dentro.
-Porca troia, se ne sono andati con Nina. Lasciarla no, eh?- urlo buttando all'aria un tavolino da caffè e sto per tirare un pugno al muro quando mi ricordo di non avere più i miei poteri di forza e guarigione perciò se tiro un pugno al muro corro il rischio di rompermi una mano.
Louis mi ferma capendo le mie intenzioni. Mi fa sedere sul divano lanciandomi un'occhiataccia quando faccio per alzarmi. Perciò alzo le mani in segno d'arresa ritornando seduto.
I ragazzi si sbrigano a cercare tracce su una possibile pista per trovare i genitori di Damon insieme alla sorella.
Mi mordo un labbro smettendo di guardarmi intorno ma mi alzo di scatto quando noto che nessuno è in salotto. Salgo al piano di sopra facendo il più piano possibile, entro nella stanza di Nina facendo piano. Mi chiudo la porta alle spalle notando subito i colori vivaci e caldi che avvolgono la stanza.
Me la immagino stesa sul letto a leggere una rivista o un libro con i piedi che fanno avanti e indietro mentre parla a telefono con Amara o fa qualsiasi cosa.
Ed è in quel momento, mentre immagino Nina nella sua stanza, che noto una lettera appoggiata ad un libro che Nina ha cominciato a leggere ma mai finito.
La prendo aprendola immediatamente. L'unica cosa scritta è il nome della città in cui immagino siano andati.

"Charleston".

Corro giù immediatamente inciampando in uno scalino mal ridotto ma non tocco terra visto che Damon mi prende per un braccio in tempo.
-So dove sono diretti.- dico sventolando la lettera davanti alle loro facce così che possano vederla.
-Così immagino che dobbiamo andare a Charleston.- dice Louis sbuffando per il nuovo viaggio che ci aspetta. Cleo ritorna in salotto con una busta di biscotti. Tutti ci giriamo a guardarla.
-Cosa? Avevo fame.- dice prendendo un'ennesimo biscotto dalla busta e portandoselo alla bocca.
-Sei un vampiro Cleo. Non puoi avere fame di cibo umano.
-Beh, almeno che non mi lasci uccidere la biondina o te è l'unica cosa che mi toglie per un po' la fame.
-Quanto mi dispiace che tu non ci possa uccidere.- dico sarcastico sedendomi sul divano e guardando Cleo che mi lancia un'occhiata di sfida ma poi guarda altrove.
Sa benissimo chi è il capo e che non le conviene mettersi contro di me.
-Dobbiamo partire, su, muoversi!- urla Louis e io aggrotto le sopracciglia perché ho tutte le intenzioni del mondo di restare qui seduto. Damon legge nel mio pensiero visto che mi da una pacca sulla nuca indicandomi con un cenno della testa Mike insieme a uno del suo branco, è un beta.
Non capisco mai queste cose tra Alfa, Beta e Omega. Sono solo un insulso e ignorante vampiro. Niente di nuovo.
Mi alzo a malavoglia rubando la busta di biscotti a Cleo per poi uscire di casa. Io sono quello che sta morendo di fame. E adesso che provo questi biscotti mi rendo conto che sono la cosa più buona al mondo e che una cosa che mi mancava dell'essere umano è il sentire il gusto del cibo umano invece di cibarmi solo di sangue. Il sangue non ha niente a che vedere con i biscotti.
***
24 ore e quattro hamburger dopo abbiamo finalmente raggiunto Charleston adesso dobbiamo solo cercare il posto in cui si sono nascosti anche se non sappiamo dove cominciare e sapendo che a Charleston si conosco tutti dubito che li abbiano visti se il loro intento è di restare nell'anonimato.
Amara ci fa chiudere dentro un bagno per poi prendere la mano di Damon e ferirla.
-Amara, ma sei pazza?- urla Damon indignato tirando immediatamente la mano indietro mentre la ferita si rimargina subito. Il sangue di Damon cade su una cartina geografica di Charleston ma non si muove da nessuno parte per indicarci dove si trovano i genitori insieme a Nina.
-Harry, dammi la tua mano.- dice Amara e io aggrotto le sopracciglia indietreggiando visto che mi fa paura quando ha una lama in mano.
-No, tu sei pazza. Loro guariscono, io no.- dico visto che non voglio che mi ferisca tutto il palmo della mano come ha fatto con Damon. Almeno a lui non resterà la cicatrice.
-Harry, la mano. Hanno fatto un incantesimo di protezione per il corpo di Nina così con il sangue di Damon non la trovo ma i loro genitori non sanno che è incinta perciò dentro di lei c'è un po' di te. Su, la mano e non fare il bambino che ha paura degli aghi.- dice Amara perdendo la pazienza e io mi ritrovo a prendere un grande respiro. Voglio trovare Nina, naturalmente, ma non voglio che Amara mi ferisca. Lei è pazza!
-Io... Ahhh, fai veloce!- urlo dandole la mia mano e girando il viso di lato così da non vedere niente. Sento qualcosa aprirmi la carne e poi sento le gocce di sangue cadere sulla cartina. Amara mette un fazzoletto intorno alla ferita perciò io posso ritornare a guardare. Il sangue si muove fermandosi in un hotel a cinque stelle.
-Andiamo.- urlo correndo subito fuori da quel piccolo bagno umidiccio e puzzolente.
Spalanco la porta facendo sobbalzare i signori Wood.
-Sorpresa.- urla qualcuno dietro di me dandomi qualcosa in testa e io cado per terra nel buio.

Immortal For Your Love.Where stories live. Discover now