11.

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~Evelin

Dopo aver preso tutto quello che ci serve, anche per togliere i sistemi di sicurezza che ci saranno lì come le telecamere o l'allarme, raggiungiamo con la macchina di Daniel il posto. È una grande fabbrica privata e il problema dell'allarme non dovremmo averlo, quello lo attivano quando la fabbrica è chiusa, ma le telecamere saranno sia dentro che fuori, anche negli uffici. Per fortuna Ally è una brava in questa cose.
Io e lei entriamo dall'ingresso principale dell'ufficio inventando una scusa ridicola, ma efficace, e la segretaria ci crede lasciandoci passare e raggiungere i piani superiori. Prendiamo l'ascensore e qui chiamo i ragazzi. Loro aspettano fuori, così, non appena noi disinstalliamo i sistemi di sicurezza, loro entrano forzando la serratura o sennò correremo noi ad aiutarli dall'interno. Al primo piano troviamo una stanzina, ovviamente chiusa anche questa essendo riservata. Prendo la mia forcina per i capelli che tengo in tasca e inizio a smanettare un po' la serratura. Dopo pochi tentativi riesco ad aprirla ed entriamo. Come immaginavano in questa stanza ci sono tutti i pannelli di controllo dei sistemi: le luci, l'allarme attivato solo nella zona privata, le telecamere, tutto.
Ally si mette al lavoro disattivando quello che ci serve e cancelliamo i filmati di qualche minuto fa, dove siamo entrate dall'ingresso principale, così non avremo problemi con la polizia.
Disattivato tutto raggiungiamo gli altri attraversando tutti gli uffici di corsa, ma senza farci notare e scendiamo le scale per arrivare dietro la fabbrica e far entrare gli altri. Apriamo la porta dell'uscita di emergenza ed eccoli lì davanti a noi.

<<Avete fatto tutto?>> Andrew parla veloce.

<<Tutto quanto.>> cerco di aprire la porta fatta in fil di ferro che separa me dai ragazzi, ma questa è chiusa con un lucchetto.
Se qui c'è un'uscita di emergenza, ma la porta poi è chiusa, in caso di incendio come diamine fanno ad uscire?

<<Se ti stai chiedendo perché questa porta è chiusa, pur essendoci l'altra di emergenza, be, è la stessa domanda che ci siamo fatti noi.>> Alan fa ridere tutti. Anche in casi come questi non perde il suo senso dell'umorismo.

<<Siamo dall'altra parte della fabbrica e qui non c'è nessuno, gli operai stanno verso la fine di questa e gli uffici si trovano sopra. Questa porta è spesso rotta per delle rapine, per questo non si apre e in caso di incendio o altre evenienze nessuno esce di qua. Farebbero troppa strada per arrivarci e in ogni piano sono distribuite altre porte che portano ad altre strade per uscire di qui prima, per questo siamo qui adesso noi.>> spiega serio Daniel.
Non sembra che sia la prima volta che viene qui a fare una rapina, magari è venuto con qualcun'altro.

<<Be, grazie amico, adesso si spiega tutto.>> Alan gli dà una pacca sulla spalla e improvvisamente Daniel si gira a guardarmi con quegli occhi freddi, pur essendo scuri, ma io riprendo il mio lavoro.

<<Prova con questa.>> Daniel mi porge una tronchesina e io taglio il lucchetto. Ci riesco al primo colpo e faccio entrare gli altri.

<<Voi andate ai piani di sopra, vedete cosa c'è da prendere.>> ci dicono i ragazzi a me e ad Ally.

Percorriamo nuovamente le scale di corsa e arriviamo di nuovo negli uffici. Ci intrufoliamo dove ci sono le stanze chiuse e io le apro tutte. Una è piena di computer nuovi, bellissimi e ne prendiamo due per poi venderli e fare qualche soldo. Sono anche leggerissimi, e per fortuna abbiamo uno zaino a testa io ed Ally. Arriviamo in altri uffici e cerchiamo nei cassetti. Non c'è molto, solo roba da ufficio.

<<Ally che fai?>> cerco di urlare a bassa voce. Ha letteralmente la testa dentro il mini frigo che c'è e cerca qualcosa.

<<Ci sono champagne buonissimi e sopratutto costosi, prendiamo anche questi.>> è come incantata da quelle bottiglie.

REBELS- Anything can happen (#Wattys2016) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora