38.

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~Evelin

I poliziotti mi hanno portato in questa stanza bianca, fredda, silenziosa.
Non c'è ancora nessuno e non mi hanno ancora detto niente.
Hanno provato a tranquillizzarmi dicendomi che sono solo una delle sospettate, e che sono ancora in corso delle indagini.
L'ansia mi divora.

Entra un signore con un distintivo sulla camicia e dei fogli in mano con una cartella.
Mi saluta, e inizia con le domande.

<<Puoi dirmi dov'eri ieri pomeriggio sul tardi?>> chiede.

<<Ho una camera nella confraternita qui vicino, mi trovavo lì in quel momento>> mento.

<<Hai testimoni?>>

<<Non penso, non ho parlato con nessuno ieri, ho solo chiamato per telefono la mia migliore amica>> spiego.

Apre la cartellina che aveva appoggiato davanti a se su questa scrivania e tira fuori la foto del filmato di sicurezza in cui si inquadra una figura sfocata con indosso una felpa nera e dei capelli azzurri.

<<Sai chi può essere questa ragazza?>> chiede.

<<Pensate che sia io per via dei capelli?>> chiedo, perdendo anche un po' la pazienza.

<<Sei una sospettata, dobbiamo farti delle domande>> chiude la cartellina e si alza dalla sedia.
<<Per il momento abbiamo finito>> e se ne va.

Trascorre il tempo e io sono ancora qui.
Un po' mi annoio, ma sono un fascio di nervi.
Non mi dicono niente, non fanno nulla e mi tengono qui senza dirmi nulla di più.
Entra una guardia dicendomi

<<Hai una visita.>>
Chi può essere?

<<Evelin>>sento la voce di Jayson con il fiato corto.
Probabilmente ha corso non appena ha saputo di me.

<<Jays>> mi alzo dalla sedia e gli salto addosso.
<<Scusa, mi dispiace, io no-non...>> mi interrompe.

<<Ssh, non dire nulla, stai tranquilla>> tiene una mano tra i miei capelli e mi stringe forte.
Pensare che forse questo è il mio ultimo abbraccio con lui mi fa morire.

<<Evelin, ehi, mi spieghi cos'è successo?>>mi tira su il viso ma non voglio staccarmi da lui.

<<Sono qui da ore ormai, non mi dicono nulla, solo che sono una sospettata>>
Si irrigidisce subito.
Il suo respiro accelera.
<<Finirà tutto quanto presto>>lo rassicuro.

<<Si, con te dietro le sbarre però>> urla incazzato e fa arrivare due guardie.

<<Jays per favore..>>

<<Aah, smettila Evelin, smettila>> dice agitato.

<<Ragazzo, se non si calma saremo costretti a mandarlo fuori di qui>> lo avvisa la guardia.

<<Lei ne resti fuori>> si gira di scatto Jays verso la guardia e questo fa un gesto con la mano al suo collega dietro.
Entrano entrambi in questa stanza e prendono Jays per un braccio.
<<No, cosa fate, aspettate un attimo, cazzo>> si divincola dalla presa di questi ma, nulla da fare, lo portano via e quando chiudono la porta lo sento ancora chiamarmi.
Che strazio.

Non so quanto è passato da quando hanno portato via Jays e non so dove sia finito.
Sono ancora più preoccupata.
Bussano di nuovo alla mia porta ed entra un'altra guardia con dietro di se due figure.

<<Signorina Bridger, qui ci sono i suoi genitori>> dice.
Cosa?
Quelle persone con cui non parlo da mesi e mesi e che non ho alcuna intenzione di averci a che fare, sono venuti qui?
Per cosa poi?
Per rinfacciarmi tutto?

REBELS- Anything can happen (#Wattys2016) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora