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~Evelin

Ormai è troppo tardi.
Non so bene cosa sia successo, cosa si vedrà, cosa succederà, ma ho paura.
Non doveva finire così.
È ancora peggio la situazione che si sta creando adesso.
Siamo tutti vicini, in silenzio, pur sapendo che adesso tutti noi siamo nella merda.
Cazzo, e con Jayson quando lo saprà, non so come reagirà.
Aveva ragione.
Dovevo smettere con ste cazzate, ma ho preferito aiutare coloro che sono la mia famiglia, ma ho sbagliato.
Dovevo fermare anche loro, trovare un'alternativa, e ne avevo tante.

<<Andrà tutto bene>> dice Austen venendomi vicino.
Io nego con la testa.
Guardo dritto davanti a me immaginando il peggio che potrà succedere.

<<Stavolta no>> dico sottovoce.
Che brutto dirlo.
Non mi sembra reale ed è come se avessi fallito qualcosa.
In effetti mi sono rovinata la vita da sola.
Brava Evelin, già era uno schifo, ora ancora di più.

Le mie gambe si muovono da sole verso la strada per tornare a casa.
Non voglio sentire o vedere nessuno.
Ho bisogno di un conforto, di una possibilità, una speranza..
Ma per il momento, ho solo ansia con me.

<<Evelin, aspetta, troveremo una soluzione, non ti si vede per niente, non arriveranno mai a te>> dice Andrew raggiungendomi con il computer in mano facendomi vedere l'inizio delle riprese da quando le avevamo interrotte.
Si vede una figura sfocata, con una felpa nera, un cappuccio tirato su e.. Dei ciuffi azzurri.

Il panico si impossessa di me.
Quale altra ragazza, nelle vicinanze, ha dei capelli azzurri?
Io sono l'unica.
E questo complica ulteriormente tutto.

<<Non posso cancellare il filmato perché hanno un sistema difficile da hackerare, ma noi siamo qui Evelin, andrà bene, davvero>> continua Andrew.

Non rispondo, perché so che non sarà così.

Sto in silenzio e mi accompagnano in confraternita.
Salgo le scale, arrivo in camera e mi butto sul letto.
Ho bisogno di Jays.
So che la prenderà malissimo, mi ha avvisato fin dall'inizio che mi sarei cacciata nei guai ed ha sempre insistito perché io non facessi più cose del genere.
Non voglio stare lontana da lui.
Non adesso.

Busso alla sua porta con ancora la felpa addosso e le mani dentro le tasche.
Apre quasi subito e appena mi vede mi sorride, ma diventa serio non appena vede la mia faccia, probabilmente un po' sconvolta e preoccupata, sicuramente.

<<Evelin..>> inizia.
<<È successo qualcosa?>> dice in tono preoccupato.
Entro senza che mi dia il permesso e, sedendomi sul suo letto, annuisco alla domanda.
Si siede accanto a me.
E vorrei che ci rimanesse per sempre.
<<Raccontami>>

<<Avevi ragione>> incomincio.
<<Per una volta dovevo seguire ciò che mi dicevi, ma non l'ho fatto, ovviamente>>
Sembra non capirmi dalla sua espressione ma è sempre più preoccupato.
<<Ascoltami, qualunque cosa succeda, io sto bene, mi dispiacerà non poter passare il tempo con te o con i miei amici, ma...>> inizio immaginandomi già dietro le sbarre, ma lui mi interrompe.

<<Evelin, vuoi spiegarmi che cazzo hai fatto?>>

<<Abbiamo preso 1750 dollari dal supermercato qui vicino e il sistema di video sorveglianza aveva un tempo limitato prima che potesse riattivarsi dopo che Andrew l'ha disattivato..>> inizio e la sua espressione cambia subito.
Serra la mascella, stringe i pugni e mi guarda severo.
<<Io non ce l'ho fatta a passare in tempo del tutto, ma mi si vede davvero poco, non sarà un problema, si risolverà tutto, ne sono sicura, ma..>> parlo veloce.
Lui si alza in piedi furioso.

REBELS- Anything can happen (#Wattys2016) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora