CAPITOLO 18

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Shopping!

Mi guardo attorno cercando un posto dove nascondermi o un diversivo.
Vedo un ragazzo in costume che sta facendo dei palloncini per i bambini, così gli faccio cenno prontamente viene verso di me bloccando la donna.
Riesco fortunatamente così a correre via.
Me ne torno a casa con ancora le lacrime agli occhi per il ricordo di quella donna.

Apro la porta e trovo Anne in cucina che mi guarda confusa.
La abbraccio istintivamente cercando di non piangere, mentre lei mi accarezza affettuosamente la schiena.
Decido di raccontarle cos'è successo (ovviamente solo la storia di questa donna, non della serata precedente)e le mostro pure i vari tagli, sia quei pochi miei che mi sono fatta, che quello sulla pancia. Forse per un bisogno di protezione.

"Non ti preoccupare, ora ci siamo noi a protteggerti! Se ritornerà non esitare a chiamarci o a parlarci! Noi ti vogliamo bene! Non ti lasceremo mai!"

"Grazie!" la stringo forte a me con un dolce sorriso sulle labbra.
So che questo momento non durerà, ma in ora come ora ci credo veramente, e non permetterei a nessuno di portarmelo via.

***

Passo tutto il pomeriggio insieme ad Anne: abbiamo fatto un po' di shopping, preso una cioccolata calda (dato che siamo a dicembre e fa molto freddo), mi ha pure portato dalla parrucchiera, ora ho sempre i capelli neri, ma con le punte blu, che si intonano perfettamente con i miei occhi azzurro chiaro (tipo di ghiaccio).
Questo particolare rappresenta molto il mio carattere: dall'esterno sembro forte, una alla quale non gliene frega un cazzo del parere altrui (il colore scuro dei capelli), ma che in realtà dentro è molto fragile, che basta uno sguardo per farla crollare (il colore azzurro ghiaccio degli occhi).

"Sai mi sono divertita molto con te."

"Anch'io" mi sorride tenendo in mano anche lei qualche busta.

"È questo quello che si fa? È così che ci si sente?"

"Che vuoi dire?"

"Sì insomma...è questo che si fa tra madre e figlia?"

"Beh si. A volte avere un momento di questo genere ti fa apprezzare di più il fatto di essere genitori, si è felici insieme e si passa un po' di tempo senza preoccupazioni."

"Tu ne hai avuti tanti di questi momenti?"

"Si abbastanza"

"Devi essere felice. Per me è il primo. Neanche più me la ricordo mia mamma."

"Maya" Mi ferma e ci sediamo su una panchina in un parco un po' isolata.

"A me hanno raccontato delle cose nei tuoi confronti, ma preferirei che fossi tu a parlarmi della tua vita. Sento che c'è qualcosa che nessuno vuole dirmi e mi piacerebbe saperlo da te."

"Non posso, non ci riesco!" Affermo mantenendo lo sguardo basso fisso sul pavimento del marciapiede.

"Lo capisco, ma secondo me hai bisogno di aiuto! Ti sei tenuta dentro tutto per troppo tempo. Ora conosco una parte dolorosa della tua vita e vorrei saperne di più" mi accarezza il braccio ed io alzo lo sguardo nella sua direzione con gli occhi lucidi.

"Se te la racconto, tu non te ne andrai vero?"

"Certo che no! Rimarrò per sempre al tuo fianco!"

"Promesso?"

"Promesso!"

Non cambierò maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora