CAPITOLO 77

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Pensieri sbagliati.

FLASHBACK

Cammino tutta sola lungo il London Bridge.
La pioggia cada fina e lenta sopra la mia testa e sui miei vestiti ormai fradici.
Ho approfittato dell'occasione che Jason fosse uscito di casa per fare la spesa, per andare a fare una passeggiata.
Ho avuto un momento di crollo ancora una volta!
Solo che stavolta mi è venuta la folle idea di farla finita.
Ho deciso che non volevo più mentire a me stessa, smetterla di autoconvincermi che tutto prima o poi si sistemerá e che andrà per io verso giusto per una buona volta.
Sono stanca di avere accanto a me persone false a cui non importa di come io stia veramente.
Mi dispiace solo per quelle due tre persone a me care, le quali ricambiando il mio affetto.
Ma diciamocela tutta: di sicuro staranno molto meglio senza di me tra i coglioni!

Arrivo circa alla metà del ponte.
Mi guardo attorno, alcune macchine sfrecciano sulla strada con i tergicristalli che continuano a compiere lo stesso movimento velocemente per far in modo che il guidatore possa avere una buona visuale.
Note persone di tutte le età camminare a passo svelto avvolte in giacche di nailon che tengono con una buona impugnatura l'ombrello a causa del forte vento che soffia in continuazione. Altri che corrono in cerca di un riparo, poiché, come me, si sono dimenticati un oggetto con cui potersi coprire.
Sicuramente non daranno mai bado ad una ragazzina come me, ma decido ugualmente di aspettare a rimanere da sola.
Resto ad osservare le piccole onde che si formano nel fiume sotto di me, nel momento in cui vanno a sbattere contro il muro a lato, infrangendosi un una piccola schiuma bianca.
In quel momento non penso a nulla.
Mi muovo e basta!
Le mie gambe e le mie braccia si muovono involontariamente, senza lasciarmi il tempo di comprendere la situazione.
Mi ritrovo con i piedi al di là della ringhiera, mentre con le mani mi aggrappo a questa.
Non tremo.
Sono impassibile.
Il mio sguardo rimane puntato sull'acqua distante alcuni metri sotto di me.
Non sento nulla.
Sono sola.
L'unica cosa che percepisco è l'impatto del fiume che scorre sotto ai miei piedi.
Nient'altro.
È finita?
Forse sì.

Torno alla realtà quando sento il suono sordo di un clacson.
Mi allontano rapidamente di qualche passo dalla ringhiera e mi incammina verso casa.
Stavo rivivendo ad occhi aperti quel momento di debolezza!
Per mia fortuna anche quella volta un rumore mi aveva risvegliata facendomi tornare in me e facendomi ragionare in modo lucido.
Quando ero ritornata a casa Jason aveva iniziato a pormi un interrogatorio che non finiva più, ma non gli avevo detto che ho avuto per un attimo, la voglia di buttarmi giù dal ponte e di farla finita.
Ho preferito mentirgli dicendogli di essere andata a fare una passeggiata, per poi però rinchiudermi in un bar a causa della pioggia.
Per fortuna lui mi aveva creduta, un po' titubante forse, ma mi aveva creduta.
Oggi tornando in quel luogo, provavo un misto di ansia e angoscia, ma stranamente anche un po' di tranquillità e pace.
Devo aver seriamente bevuto troppo per provare gioia a ripensare un momento così doloroso.
È da pazzi provare felicità nella morte no?
Solo i pazzi potrebbero pensare di stare bene nel non voler vivere più vero?
Arrivo a casa e mi sdraio sul divano.
Chiudo gli occhi e tiro un lungo sospiro di sollievo, cercando di poter seriamente essere un po' più rilassata.
La porta si apre e da questa entra un Anne tutta sorridente con le scatole della pizza in mano, le quali mi mostra con gioia.
Mi alzo e la aiuto ad apparacchiare la tavola, per poi iniziare a mangiare insieme.
Sono davvero felice di vivere in questa casa. Insieme a loro!
Sono delle persone davvero speciali!
E pensare che non molto tempo fa pensavo totalmente il contrario.
È proprio vero: mai giudicare un libro dalla copertina.
A volte le persone che a noi sembrano 'sbagliate' sono le più vere, mentre quelle che agli occhi di tutti sembrano 'perfette' in realtà nascondono molti segreti. Uno tra i primi è la felicità!
Non bisogna mai credere che qualcuno sia felice, solo perché lo si vede sorridere. Se una persona è realmente felice, non lo si vedrebbe ridere per poi, qualche secodno dopo, perdere il suo sguardo nel vuoto totale, senza avere alcuna spiegazione a riguardo.
Il sorriso è una forma speciale, per dimostrare a qualcuno di stare bene. Per questo bisognerebbe capire quando è sincero, perché non esiste modo migliore per dimostrare affetto verso chi si ha vicino.

Non cambierò maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora