[Epilogo] Capitolo 0: Come mi chiamo?

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1 anno dopo


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Dopo una lunga camminata, mi sedetti sulla panchina di un parco. Lì in mezzo alla natura, potevo lasciar volare i pensieri senza dovermi preoccupare di nulla. Il sole tramontava dipingendo il cielo con caldi colori. le punte degli alberi erano accarezzate da una dolce brezza. L'immenso lago davanti a me rifletteva le fiabesche sagome di quel luogo come uno specchio.

Non riuscivo a smettere di pensare a Nolan, l'agente di polizia che nonostante fosse inerme su un letto, fu capace di salvarmi la vita. Nel corso della sua permanenza nell'ospedale riuscì a far giungere ai suoi superiori informazioni confidenziali sull'attività dell'istituto. Quanto bastava perché potessero fare irruzione arrestando tutti e chiudendo per sempre le porte di quell'inferno. Ora il suo corpo giaceva sepolto nel cimitero del paese. La lobotomia l'aveva consumato lentamente sino a prosciugare la sua essenza.

Pensai poi a Fisher, l'uomo che si sacrificò pur di concedermi una seconda occasione. Nonostante gli avessi fatto passare le pene dell'inferno, in lui era rimasto ancora qualcosa di buono. Un ragazzo speciale sin dalla nascita, destinato a morire da eroe.

Pensai poi ad Abigail. La donna che non smetterò mai di amare. Il suo carattere, debole in apparenza, si era rivelato persino più forte del mio. Fino all'ultimo cercò di lottare per fuggire da quel luogo assieme a me. Capì che avremmo potuto ricostruirci una vita. Ciò le diede la forza per resistere fino alla fine. Povera Abigail. Non smetterò mai di amarla.

Assieme a lei pensai anche a Tim. Chissà se ha potuto vedere dall'aldilà? Chissà cosa penserà di me? Chissà se mi avrà perdonato. Tuttavia, qualunque cosa egli pensi di me, io non smetterò mai di volergli bene.

Infine pensai a me stesso, al mio cambiamento. Chi ero davvero? Jason Browner o Adam Willem? Un mostro, o un uomo comune? Quelle domande ne aprivano un'altra più ampia e complessa: cos'è la memoria? Quell'invisibile essenza in grado di cambiarci nel profondo. In grado di cambiare la nostra personalità, la nostra vita, arrivando a donarcene anche una nuova, come nel mio caso.

Mi alzai in piedi e andai verso il lago. Sporgendomi con la testa vidi il mio volto disegnato sull'acqua.

Feci un sorriso.

Una domanda sorse spontanea nella mia mente:

Che sia la memoria lo specchio della nostra anima?

M'incamminai nuovamente verso una meta sconosciuta, consapevole di non esser più l'uomo di una volta.

L'anima di Adam Willem giaceva in fondo al lago, inerme e silenziosa.


FINE

PsychologiaWhere stories live. Discover now