Capitolo 12: Ricordi

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Che ore sono?
E' mattina, pomeriggio o sera?
Che giorno è oggi?
Da quanto tempo sono qua dentro?
Che volto ho?
Chi sono davvero?

Domande senza risposta tormentavano la mia anima mentre me ne stavo rannicchiato sul letto. Il tempo scorreva inesorabile senza che me ne accorgessi e senza aver possibilità di calcolarlo. Per uno strano scherzo del destino, l'unica cosa a tenermi compagnia in questi momenti, erano i ricordi. Nonostante l'amnesia, i ricordi, da quando mi risvegliai nell'ospedale, erano nitidi e cristallini: il primo incontro col dottor Blank, Fisher e Allister, Perrish che si credeva George Washington, Nolan. Già, Nolan, pover'uomo. Ciò che gli avevano fatto quei bastardi era davvero atroce. Per non parlare di Fisher. Credo non sarò mai in grado di dimenticare il suo sguardo alla domanda su cosa l'avesse fatto cambiare. Chissà quali dolorosi ricordi nascondeva quell'uomo.Per ultimo, ma non per importanza, mi venne in mente il sogno su Abigail e Tim. Iniziato in modo idilliaco e terminato con un feroce orrore.
Diavolo come ho potuto fare una cosa simile?

Nella tormenta di pensieri e ricordi, le mie palpebre iniziavano a diventare pesanti. Era tempo di dormire. Oh qual sollievo dormire. Quello era l'unico momento di quelle giornate infernali dove mi trovavo al "sicuro". L'unico momento in cui la mia tormentata anima trovava conforto.

"Chiudetevi occhi, rilassatevi muscoli, riposati anima, anche questa giornata è giunta al termine. Prima o poi, in un modo o nell'altro, anche questa sofferenza finirà. "

Un attimo prima di chiudere gli occhi, mi parve di udire di nuovo la voce che sentii nella camera anecoica. Quella leggiadra voce che invocava il mio nome.

"Com'è possibile? Qua dentro non c'è il silenzio assoluto. Come posso avere allucinazioni uditive anche in questo momento?"

Cercai di prestare più attenzione, ma, come accadde in precedenza, ancora una volta non sentii più nulla. Quel suono tuttavia, mi fece tornare in mente la voce di Abigail nel sogno.
All'improvviso un ricordo riaffiorò nella mia mente. Nitido e potente come il suono del vetro quando si rompe. Riguardava il mio primo incontro col dottor Blank. Poco prima di parlare del motivo per cui ero li, chiamò mia moglie e mio figlio Linda e Matthew. Nel mio sogno però si chiamavano Abigail e Tim. Ero sicuro fossero loro ed ero sicuro fossero questi i loro nomi.
"Il dottor Blank mi ha quindi mentito? O forse sono io che non riesco più a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è? Cazzo e se davvero avesse mentito proprio come diceva Nolan? Perché però l'avrebbe fatto? Forse la questione può essere collegata, in qualche modo, al fatto che io sia il paziente più importante dell'ospedale? Diavolo che tormento!"

Dopo pochi minuti di intense riflessioni, il sonno prese il sopravvento.

Uno strano ronzio, una terribile sensazione di bruciore lungo tutto il corpo e il mio urlo soffocato mi fecero svegliare di soprassalto.
"Ma che è successo?"
Mi guardai intorno ma non c'era nessuno oltre me nella stanza. Il silenzio regnava sovrano. Forse era stato solo un brutto sogno. Non ebbi molto tempo per pensare in quanto le mie energie erano ormai esaurite. Chiusi gli occhi un'altra volta nella speranza di trovare la pace.

- Cazzo! -

Di nuovo quella sensazione di bruciore e il ronzio. Mi svegliai di nuovo di soprassalto. Stavolta però riuscii a capire di cosa si trattasse.
Erano scariche elettriche.
Erano delle fottute scariche elettriche!

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