Non ci volle molto prima che l'ascensore si riempisse di fumo.
Iniziai a tossire in modo teatrale. «Vuoi farmi venire un tumore?» sbottai infastidita.
«Non ti verrà un tumore per un po' di fumo, Elena».
Feci per ribattere che se mai in futuro mi fosse venuto, allora tutte le colpe sarebbero ricadute su di lui, quando mi resi conto di un particolare all'apparenza banale.
«Aspetta, come sai il mio nome?» chiesi infatti, realizzando che nonostante i minuti già trascorsi insieme nella piccola cabina, ancora non mi ero presentata.
«Ho sentito parlare di te» disse facendo spallucce, come al suo solito.
«Strano, non ti ho mai visto parlare con nessuno» in realtà nessuno ti ha mai visto parlare con qualcuno, aggiunsi tra me e me.
«Infatti io stavo ascoltando» rispose lui, mentre con un movimento fluido si portava la sigaretta alle labbra, inspirando ancora il fumo.
«Ovvio».
«Ovvio».
STAI LEGGENDO
Strangers
Short StoryDove due estranei restano bloccati in ascensore per tutta la notte. ~1° libro della trilogia~ #1 in Short Story [17-11-16] [Storia in fase di sconvolgimenti]