Strangers

29.

Toccava a lui fare la prossima domanda.
Stesi per terra il suo cappotto e mi sedetti, lui mi guardò un po' seccato, ma non disse niente, non sapeva dirmi di no.
«Hai mai pensato di essere bellissima?» che razza di domanda è?
«Perché lo vuoi sapere?» domandai scettica.
«Cerco di conoscerti meglio»
«A volte» affermai, imbarazzata. «Poi mi ricordo di Giulia e mi deprimo».
Era vero, Giulia era sempre stata più bella, morbidi boccoli biondi incorniciavano il suo viso come se fossero un'aureola, i suoi occhi erano azzurri come il cielo e aveva i lineamenti di un angelo, io non ero nessuno in confronto a lei.
Lui mi guardava stupito, chissà a cosa stava pensando.
«Sei così stupida», beh, grazie, notando la mia espressione cercò subito di spiegarsi. «Non fraintendere, ma non riesco a capire cosa centri Giulia in tutto questo».
Non mi sembrava difficile capirlo.
«Sei ossessionata da lei, non capisci che la tua bellezza non dipende dalla sua?» scossi la testa. Aveva detto che ero bella? «Per tutto questo tempo sei stata la sua ombra, lei non ti ha mai lasciato splendere, tu sei... sei unica, ma lei non vuole che tu lo sappia».
Wow!
Volevo baciarlo.
Ora, subito, e non staccarmi mai più da lui.