Perdere il controllo

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Quelle tre parole, pronunciate da Damon mi sono rimaste impresse in questi tre giorni, mi è stato difficile pensare ad altro. In questi anni mi sono sempre lasciata andare ormai consapevole del fatto che sarei morta...ma Damon è come se avesse riacceso un briciolo di speranza, per me. Ma non voglio pensarci troppo, perderei il contatto con la realtà e la realtà è che non c'è niente per me oltre la morte.

Siamo di nuovo tutti qui, insieme, silenziosi...ho insistito nel cambiare aria almeno per un giorno, stare rinchiusi in una stanza in quel modo tutti i giorni non ci fa bene. Così ora siamo a qualche metro da casa, nel mezzo del verde....all'inizio pensavo fosse una buona idea ma visto il tempo che c'è oggi ho cambiato opinione.

Nonostante siamo entrati in estate e faccia molto caldo, oggi il celo è molto cupo, sormontato da nuvole nere cariche di malumore e pioggia che rinfrescano e che non fanno passare il ben che minimo raggio di luce. Oltre che la presenza di un leggero venticello, che non fa tremare ne da fastidio, ma da quel non so che...che ci rende irrequieti.

La lavagna su cui lavoriamo e riflettiamo spesso io e Stiles, soprattutto, non ha funzionato a molto, non che ci sperassi è solo che....ho come la sensazione di dimenticarmi qualcosa, ed è frustrante.

<<So per certo che continuando a fissare quella lavagna non cambieranno magicamente le cose.>> commenta agitato Klaus avvicinandosi a me.

<<Già...ma è come se....mi sfugge qualcosa, e ce l'ho sulla punta della lingua e non riesco a farla uscire.>> spiego gesticolando esasperata. Vedendomi in quel modo, mi prende subito le mani tra le sue.

<<So benissimo come ti senti, ma cerca di calmarti....almeno tu>> rimarca soprattutto le ultime due parole, alludendo a lui ed all'agitazione generale.

Elijah rientra in casa in silenzio per chiedere ai maggiordomi, eh si non si fanno mancare niente, di preparare qualcosa da mangiare. Mi siedo sull'erba continuando ad osservare la lavagna, piena di informazioni e indizi. Vicino a me Stiles che fa lo stesso. Mi giro a guardare gli altri. Le ragazze come in un silenzioso accordo insieme sedute su dei cuscini, Lydia ed Allison ad un notebook e vicino a loro tutte le altre con tomi che non sembrano avere mai fine. Lo stesso i ragazzi sebbene si tengano più a distanza, chi sdraiato sull'erba, chi sui cuscini, chi seduto con la schiena contro un albero con tutti fogli e libri sparsi. Mi meraviglia la loro pazienza alle volte, so che tutti loro sono persone d'azione e che si annoiano a morte in questa circostanza, ma hanno capito la gravità della situazione e questo mi rincuora.

Smettiamo un po' per riposare il cervello, ci mettiamo tutti in cerchio seduti sull'erba e mangiamo in silenzio, a volte osservandoci l'un l'altro...sembra comica la situazione...molti di loro sono a disagio in un contesto del genere, pensare solo al passato di Klaus con Elena, Damon e gli altri...anche i ragazzi del branco sono a disagio, sebbene più sciolti rispetto ai primi giorni. Ormai stiamo diventando pian piano, un grande, strano branco...tutti insieme e questo si percepisce.

<<Ookay.>> interrompe il silenzio Damon con il suo tono ironico, che fa sorridere qualcuno ed alzare il sopracciglio a qualcun'altro <<Direi di terminare questa situazione a dir poco imbarazzante e dato che sembriamo in un circolo di alcolisti anonimi direi di iniziare.>> dopo lo sproloquio fa una faccia imbronciata guardando Stefan e lo inizia ad imitare <<Salve sono Stefan, sono uno squartatore di Golden Retriver, amo i cuccioli e prima o poi tutti gli animali della foresta si ribelleranno e mi faranno a fettine, e sono molto preoccupato ed ho un fratello cattivo....e sei noioso e difficile da imitare Stefan.>> conclude facendo un sorriso strafottente facendogli un occhiolino ottenendo come risposta una faccia imbronciata da Stefan ed Elijah che appare scocciato e Klaus...bhè Klaus è sempre nervoso.

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