Capitolo 1

4.8K 146 19
                                    

Ecco la nuova storia, ho cambiato anche la descrizione, prima di leggere magari dategli un occhiata 💙 💙💙💙💙
-figliadiAde💙💙

PERCY POV
rimanemmo sul portico della casa grande ancora per un po', forse aspettando di vedere un Leo Valdez nuovo di zecca, in groppa al suo amico metallico, che planasse in picchiata verso il campo con il suo solito sorriso sghembo. Ma non accadde. Hazel piangeva a dirotto tra le braccia di Frank incolpandosi, e tormentandosi per non averlo fermato, mentre Frank tratteneva le lacrime, per essere forte davanti alla sua ragazza. Anche Piper piangeva, e Jason con lei, con quei nuovi occhiali pieni di goccioline trasparenti, distillati di tristezza e sensi di colpa. Nico era seduto e fissava l'orizzonte con aria pensierosa, come se cercasse di percepire se il nostro amico avesse veramente raggiunto i campi Elisi. Io tenevo Annabeth sulle mie ginocchia, mi sforzavo di non piangere per lei, ma non ci riuscii. Lasciai uscire la lacrime, mentre lei nascondeva il viso nell'incavo del mio collo, piangendo senza sosta. Era stato un duro colpo, per tutti. Tutti noi amavamo quel ragazzo un po' matto, quel ghigno malefico quasi da far paura che gli spuntava in viso quando lavorava ad un nuovo marchingegno, quelle battute alle quali ridevamo tutti, ma che sapevamo fossero solo uno scudo per nascondere la tristezza.
- dovevamo impedirgli di farlo - la voce di Hazel era rotta dal pianto. Nico si girò verso la sorella, raggiungendo lei è Frank e abbracciando entrambi.
- nessuno avrebbe potuto, era uno stupito testardo- sorridemmo un po' tutti a ciò che disse Piper, ma la cosa non durò a lungo.
- dobbiamo andare, ci saranno i funerali... - questa volta fu Nico a parlare, ma riprese solo dopo un lungo sospiro
- non lo sappiamo, non sappiamo se è riuscito a prendere la cura. Magari mentre eravamo sull'argoII ha inventato uno strano marchingegno per iniettarsi la fiala... io non lo so, è una sensazione più strana, non è come quando muore una persona, è come se ci fosse qualcosa di strano, di diverso... - forse Nico aveva ragione, forse ci era riuscito...
Dopo pochi minuti ci dirigemmo all'anfiteatro, dove Rayna fece il suo discorso, poi... poi toccò ai funerali. Decine e decine di corpi erano sdraiati intorno al fuoco, alcuni avvolti in sudari di ogni cabina, altri in stendardi romani con ricamato il numero della corte e della legione, Nico era accanto al fuoco, pronto a parlare.
- siamo qui in questo momento, per ricordare i caduti di questa battaglia... la guerra ha lasciato dietro di se scie e scie di vite innocenti. Ma sono vite che hanno combattuto con onore, e per ciò in cui credevano. Abbiamo vinto la guerra, è vero, ma abbiamo perso lo stesso. Abbiamo perso amici, fratelli, sorelle, amati. So come si sente ogni uno di voi, ma posso assicurarvi che tutte queste persone sono in un posto migliore, i campi Elisi li aspettano... la nostra vita non è semplice. Discendiamo da degli dei immortali. Quando ero piccolo, giocavo ad un gioco che si chiamava "mitomagia"... era la rappresentazione di questo mondo, e quando un gruppo di semidei sono arrivati da me e da mia sorella per dirci che ciò che bramavo era in realtà pura verità, non credevo alle mie orecchie. Volevo che tutto quello a cui giocavo diventasse realtà. Poi, però , ho capito la verità. La nostra vita non è il gioco che pensavo fosse. Non si può ricominciare quando si perde, non si può riavviare la partita, e non si può barare. Si può solo pagare il prezzo delle proprie azioni. Siamo qui, intorno a questo fuoco, per ricordarci di questo. Per ricordarci quanto costi la vita. Coloro che sono avvolti in questi teli, hanno reso onore alla causa per la quale lottavano, i loro amici. Quindi non abbattetevi, non chiudetevi in voi stessi, io l'ho fatto, e so per certo che non funziona. Alzatevi e ricominciate a giocare, fate vedere a chi ha intenzione di spezzarvi, a chi vuole trascinarvi alla morte, che siamo più forti di loro. Non lasciate che questi ragazzi, che i nostri amici, siano morti invano. -
Tutti i presenti erano in lacrime, persino il possente Chirone. Dopo il discorso, venne citato il nome di ogni caduto, e a turno, i loro cari lo salutarono. La cena fu anche peggio. Non aleggiava più nell'aria quella sensazione di felicità che una volta la accompagnava. Tutti tenevano lo sguardo basso, o guardavano noi. Chirone ci aveva permesso di utilizzare un solo tavolo per tutti coloro che avevano partecipato all'impresa, i sette erano seduti al tavolo di Ade con Nico, eppure, avremmo dovuto essere otto. Dopo la cena ci dirigemmo alle capanne, Annabeth rimase con me nella cabina 3, Piper raggiunse Jason nella cabina 1, e Frank andò con Nico ed Hazel nella cabina 13, inutile dire che nessuno dormì quella notte, tutti erano impegnati a piangere i caduti.

Okay sappiate che ho pinto a dirotto anche io per scrivere questo capitolo quindi non mi uccidete... mi sembrava giusto però scrivere un capitolo di questo tipo. Spero di non avervi fatto piangere troppo...
Baci
-figliadiAde💙

I hope you'll be back{Percabeth} //completata//Where stories live. Discover now