Capitolo 10

2.5K 94 29
                                    

- Percy è tornato - fissai Piper per una decina di secondi. Era tornato al campo... dopo tutto quello che aveva fatto, dopo tutto quello che per colpa sua avevo sofferto, lui era tornato.
- ci sever Lou, dobbiamo trovarla - Piper mi guardò esterrefatta, come se si aspettasse da me una serie di urli e imprecazioni per il ritorno del mio ex ragazzo, quando l'unica cosa che mi importava davvero era il nascondergli la mia gravidanza.
Nei primi mesi avevo usato una panciera per nasconderla agli altri ragazzi, ma ero al sesto mese e non avevo ne la forza per stringerla abbastanza né la taglia per indossarla
- mi hai sentita?! Lui è tornato! -
- è proprio perché ti ho sentita che dobbiamo trovare Lou Ellen, mi serve della foschia per coprire questo - indicai la pancia con le mani, con uno sguardo che percepivo come un misto di follia e preoccupazione sul volto. Ero sicura che sarei crollata appena avessi rivisto Percy, ma per il momento dovevo essere forte. Lui non doveva sapere del bambino, non volevo tornasse con me per dovere. E sinceramente, dopo tutto ciò che mi aveva fatto passare, non volevo che tornasse con me e basta. Sarei stata forte, avrei cresciuto mio figlio da sola, raccontandogli delle imprese eroiche che avevo compiuto con i miei amici, e gli avrei raccontato di suo padre, come una persona che non ricordavo più. Avrei visto crescere mio figlio negli anni, assomigliando sempre di più a colui che mi aveva lasciata, e rimpiangendo quei mesi sprecati a piangere su un letto. Avrei incontrato Percy al campo, e gli avrei presentato Luke come mio figlio, e non come nostro figlio. Gli avrei mentito su un incontro con un semidio, dalla quale avevo avuto un figlio. Perché era così che doveva andare.
Percy era corso via, lontano da tutto e da tutti, lontano da me. Se ne era andato ed io non avrei potuto cambiare il passato; avrei solo potuto guardarlo stare con altre semidee migliori di me, che lo avrebbero reso felice. Lo avrei guardato crescere da lontano, e diventare l'uomo che avrei voluto trovare di fianco a me la mattina.
Era così che doveva andare.
Ci avviammo verso la cabina di Ecate, evitando di farci vedere dalla folla di figlie di Afrodite che circondavano Percy, che grattandosi la nuca le salutava imbarazzato.
Entrammo nella cabina, trovando Lou seduta su un letto, intenta a creare un'altra delle sue palle maialine.
- Lou, ci serve una mano - le spiegai la situazione e lei accettò. Mi fece un incantesimo che avrebbe nascosto la mia pancia per tutta la giornata, in modo tale che lui non avrebbe potuto vederla.
Uscii dalla cabina con le miei due amiche al seguito, avvicinandomi alla folla ancora fitta. Piper, con la sua lingua ammaliatrice, parlò alle sue sorelle
- okay, via, lasciate passare - l'intensità della sua voce mi fece quasi venire voglia di assecondare il suo ordine, ma fui distratta da due occhi verdi che subito mi guardarono.
Attorno a noi, si radunarono quasi tutti i semidei del campo, formando un cerchio accalcato. Lui era davanti a me, un po' diverso da come era prima. I capelli erano ancora nero corvino, spettinati e ribelli proprio come li amavo io, con la ciocca bianca che spiccava pallida tra le atre, identica alla mia. Gli occhi erano verdi come il mare, eppure non vi aleggiava più quel luccichio di felicità che mi incantavo a guardare ogni volta. Sotto gli occhi, due lunge occhiaie si stagliavano come solchi su un terreno, come se negli ultimi mesi avesse dormito poco e niente.
Anche lui mi stava fissando, proprio come faceva ogni volta prima di attirarmi a lui e baciarmi. Mi guardò i capelli, gli occhi, il ventre, le gambe, ed infine le labbra. Sentivo il suo sguardo bruciare  su di me, e la cosa strana, è che non provai ciò che mi ero aspettata.
Non piansi e non crollai come avevo immaginato, bensì provai un senso di rabbia nei suoi confronti, pari quasi a quello che nella guerra avevo provato verso Gea.
- hey, Annie... come - non lo feci finire. Sfoderai la spada d'osso che tenevo sempre attaccata alla cintura ed attaccai. Lui era spiazzato, si, ma aveva anche dei buoni riflessi. In meno di un secondo estrasse vortice e gli tolse il cappuccio, sfoderando così la sua imponente spada. Si ritrovò però dopo pochi secondi con un ginocchio a terra e le braccia alzate per contrastare la mia spada, che con il suo pallore biancastro illuminava i suoi capelli di una pallida luce.
- non voglio combattere con te - ciò che disse mi fece infuriare ancora di più. Menai affondi e colpi con l'elsa, mentre Percy difendeva soltanto, senza attaccare.
Come previsto lui restò disarmato, con vortice che giaceva ai piedi delle sue ginocchia poggiate anch'esse a terra, mentre la mia spada era alla sua gola. I ragazzi mi guardarono incredula indicandomi la pancia con aria esterrefatta, come nel dire " ma una volta non era incinta ", altri invece si allontanavano impauriti. Ma la maggior parte erano ancora sorpresi del mio attacco. Chirone aveva raggiunto la mischia mettendosi in prima fila, e guardandoci con sguardo preoccupato come non mai.
- Annabeth, ti prego... - non lo lasciai finire, bensì spinsi ancora di più la lama contro il suo mento.
- alzati e combatti, eroe - parlavo a denti stretti, come un ringhio
- ah giusto, quasi dimenticavo, tu non sei un eroe. Gli eroi non scappano - lessi nel suo sguardo una nota di tristezza, e ne fui felice. Feci per continuare, ma qualcuno mi prese la spada dalle mani e mi allontanò dal mio avversario.
Era Nico. Lui mi spinse indietro trattenendomi le braccia. Sarebbe sembrato un abbraccio carino, se non fosse stato per trattenermi dall'uccidere qualcuno. Si avvicinò al mio orecchio e mi parlò a bassa voce
- non fa bene al bambino, e nemmeno a te, ora basta - mi liberai dalla sua presa e mi avvicinai un ultima volta a Percy, che si era rimesso in piedi nonostante i tagli e i lividi che gli avevo procurato
- lo avevi promesso, ricordi? Avevi promesso che non mi avresti più lasciata. Hai mentito, proprio come ha fatto Luke. E per questo, ricordati una cosa: per me, Percy Jackson, è morto nel tartaro. - mi girai e lo lasciai così, con le lacrime che minacciavano di uscirgli dagli occhi, e i tagli che sanguinavano. Lo avevo distrutto, proprio come aveva fatto lui con me. La differenza tre noi due però, era che io avevo dovuto lottare contro tutta me stessa per ferirlo. Mi ero fatta del male da sola, pur di distruggerlo. Lui invece, lo aveva fatto con leggerezza, per poi scappare via.

Ma salve semidee e semidei,
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Mi sono divertita a scrivere la rissa tra Percy ed Annabeth, perché sono dell'idea che il nostro caro testa d'alghe se la sia meritata tutta.
E personalmente mi piace molto immaginare Nico ed Annabeth come migliori amici, quasi fratello e sorella, a voi piacciono come brotp?
Fatemi sapere
Baci
-figliadiAde💙💙

I hope you'll be back{Percabeth} //completata//Where stories live. Discover now