Capitolo 25

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Il campo era in subbuglio.
Semidei correvano da una parte all'altra, senza fermarsi un secondo.
Clarisse era al centro della spiaggia, a gridare oridini ai figli di Ares e di Ermes; le figlie della Dea Afrodite sceglievano l'accostamento dei colori tra i fasci di tulle; i figli di Demetra con i loro poteri abbellivano il posto facendo sì che fiori e piante crescessero nei posti da loro voluti. I figli di Apollo sistemavano l'arco di rami intrecciati tra loro, mentre la progenie di Efesto sistemava i fuochi d'artificio, ed i figli di Atena sistemavano le sedie di fronte all'arco.
Chirone trotterellava tranquillo, mentre alcuni satiri sistemavano il banchetto, che si sarebbe tenuto di fronte alle cabine degli dei, suonando con i loro flauti di Pan e creando con delle radici di Arbusti un lungo tavolo, sulle quali alcune ninfe vi stavano appoggiando tovaglie piatti e bicchieri.
Insomma, il campo era al lavoro come mai prima d'ora.
Percy era nella cabina di Poseidone, con Jason, Frank, Will e me.
Jason era sdraiato a pancia in sotto sul letto, con il cuscino pigiato sulla nuca, e le braccia con le gambe aperte, mentre piedi e mani penzolavano dai lati.
Frank era seduto a terra, e si guardava con bizzarra attenzione una mano che aveva trasformato in una zampa di orso, e dal suo sguardo si poteva percepire la noia più totale. Percy entrava ed usciva dal bagno, ogni volta con un abito differente.
Will era davanti all'armadio, ed ogni secondo ne tirava fuori un abito consegnandolo ad un Percy nervoso e preoccupato.
Io? Io ero seduto sul pavimento, con alcune carte di mitomagia poggiate a terra di fronte alle mie gambe incrociate, con le mani sulle tempie ed i gommini pigiati sulle ginocchia.
- basta! Ci rinuncio! - Percy uscì dal bagno con le braccia aperte, in boxer e canottiera
- ci vado così - will lo guardò sue secondi, e poi gli passò un altro abito
- anche se a me non dispiace affatto, non puoi - fulminai il figlio di Apollo con lo sguardo, prima che lui spingesse il futuro sposo dentro al bagno.
- non ci riusciremo mai - Jason parlò da sotto al cuscino, e la sua voce arrivò ovattata alle mie orecchie
- si che ce la faremo! Dobbiamo solo provare altri abiti! C'è ne serve uno che si abbini ai suoi occhi, alle scarpe, al vestito di Annabeth ed ai fiori! Facile no?! -
- perfetto. Non ce la faremo mai - Frank ritrasformò la zampa in una mano e la poggiò pesantemente sulla gamba stesa davanti a lui.
- a nuova Roma le cose non vanno così. Uno si mette una tunica e si sposa! Facile no ?! -
Il figlio di giova aveva cambiato posizione, ora la testa gli penzolava al alto del letto, e gli occhiali gli toccavano la fronte.
- un vestito nero? - girai l'ultima carta, quando sentii gli sguardi di tutti su di me.
Percy aveva la porta socchiusa, con la testa che sporgeva dallo stipite; Jason si era girato, mettendosi di nuovo a pancia in giù, e guardandomi con gli occhiali storti sul naso; Frank mi fissava, mentre due orecchie da gatto gli erano spuntate tra i capelli; Will invece aveva ancora una stampella nella mano.
- cosa? -
- un abito nero. Il nero va con tutto - alzai le spalle per l'ovvietà della mia affermazione, mentre loro mi fissavano come se avessi appena imprecato contro Atena nel bel mezzo del Partenone.
Percy rise istericamente avvicinandosi all'armadio, e prendendo da esso un vestito nero, una camicia bianca, ed una cravatta nera come la giacca e i pantaloni.

Nel frattempo, nella cabina di Atena

Ero seduta sulla sedia davanti allo specchio, mentre Piper mi sistemava il trucco,ed Hazel i capelli. L'abito da sposa che non so come o da dove le mie amiche avevano preso, era agganciato con una stampella all'armadio, ed il suo strascico toccava delicatamente il pavimento in legno.
Ero nervosa, si, ma ero anche impaziente di avanzare con il lungo abito bianco fino all'arco di rami intrecciati che i figli di Demetra avevano creato.
Hazel e piper indossavano di semplici abiti color cipria, con le gonne lunghe che scendevano dritte, e dei corpetti con scolli a cuore, l'uno era uguale all'altro.
Quando finirono di truccarmi e di acconciarmi, osservai il loro lavoro nello specchio.
I capelli erano legati in una spina di pesce che cadeva morbida sulla schiena lasciando alcune ciocche libere dalla treccia le quali mi ricadevano sul viso, sulla nuca vi erano delle piccole rose fatte con ciocche di capelli intrecciati, vi erano inoltre rose e fiori color cipria sparsi tra le ciocche dei miei capelli dorati.
Il vestito era stretto fino al ginocchio, punto dal quale si allargava una gonna ed uno strascico. Il tessuto era di pizzo con uno sfondo di tessuto, tutti e due color crema; lo scollo era a cuore, sulle spalle e sulle braccia vi era del pizzo, senza però lo strato di tessuto bianco, quindi da esso si intravedeva la mia pelle.
Le scarpe erano semplici decolté color crema, alte più o meno dieci centimetri, a causa delle quali caddi più volte mentre provavo a camminare nella cabina.
Aspettai mentre Pips ed Hazel finivano di sistemarsi i capelli in una treccia poggiata sulla spalla, e mi guardi allo specchio sorprendendomi di quanto non sembrassi più la me che ero abituata a vedere riflessa.
Uscimmo dopo qualche minuto dalla cabina di Atena, stando attente a non farci vedere, ed andammo nella casa grande.
Chirone era seduto davanti a noi, nella sua carrozzella magica che camuffava le sue possenti zampe da centauro
- emozionata? - distolsi lo sguardo dalla finestra della casa grande, dalla quale riuscivo a vedere Percy in preda ad una crisi isterica, e guardai Chirone
- si, molto... so che siamo giovani e tutto quanto ma, insomma, abbiamo un figlio - indicai Luke con la mano, e lo guardai. Gli avevo fatto indossare un minuscolo smoking nero, ed era adorabile
- sono fiero di voi... avete vinto molte battaglie, e la più ardua è stata contro i vostri genitori... avete cancellato secoli e secoli di dispute e faide tra le vostre discendenze, ed ora un bambino possiede il sangue di Atena e Poseidone... qualche anno fa, sarebbe stato impossibile. Oltre al fatto che di figli di Poseidone non ve ne erano certo - gli sorrisi e lui fece lo stesso.
- penso sia ora di andare - Piper mi indicò la finestra, ed io vidi che tutto il campo aveva preso posto a sedere.
- si... lo penso anche io - uscimmo dalla casa, e Chirone si alzò dalla sedia a rotelle.
Piper ed Hazel si avviarono verso l'arco dove era Percy, e si misero alla sinistra di esso, essendo le mie damigelle. Jason, Frank, Will e Nico erano invece i testimoni.
Aspettammo qualche secondo, per poi cominciare a camminare.
Chirone mi mise una mano sulla spalla per fermarmi, ed io mi girai verso di lui
- so che non sono tuo padre ma... potrei avere l'onore di portarti all'altare? - io annuii sorridendo, e tenendo il braccio di Chirone ci avviamo verso l'altare, con il sottofondo dei flauti di Pan.



Okay, questo capitolo era davvero moooolto lungo.
Spero che vi sia piaciuto perché ci ho messo molto a scriverlo.
Comunque ho deciso che annullerò la decisione di aggiornare il giovedì, perché a quanto pare non sono una persona puntuale, ed ogni volta aggiorno o il venerdì o il sabato.
Mi sono resa conto rileggendo la storia di aver praticamente ignorato il piccolo Luke, scusami tesoro 💙
Comunque, vi piace il vestito della nostra fare Annie? Io lo adoro, per trovarlo ho dovuto cercare mezz'ora su internet 😂
Oggi sono felice perché ho scoperto che il libro che ho ordinato dovrebbe arrivare tra pochi giorni, yeeeeee. E anche perché ho contagiato cinque delle mie amiche con 13 reason why, che tra parentesi io ho finito due giorni dopo che Netflix lo ha pubblicato😂
Voi lo avete visto? Cosa ne pensate?
Io lo amo, ma soprattutto amo Justin 😍
Baci
-figliadiAde

I hope you'll be back{Percabeth} //completata//Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt