Capitolo 3

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Annabeth POV
Finito l'allenamento posai la spada insieme alle altre, stavo per dirigermi verso l'armeria per prepararmi per la caccia alla bandiera, quando un dolore lancinante alla pancia mi costrinse a sedermi per terra. Un urlo mi uscì dalla gola senza che me ne rendessi conto, l'ultima cosa che vidi fu Percy correre verso di me, poi svenni per il dolore.

Al mio risveglio non mi trovavo più in mezzo al campo ma in infermeria, will era in piedi al lato della branda e Percy mi tenenza la mano. Aprii lentamente gli occhi, ma nessuno dei due se ne accorse, troppo impegnati a parlare di non so bene cosa, non mi sentivo del tutto informa, e la testa non scampava al malessere generale.
- per quanto sono svenuta? Devo prepararmi per la caccia alla bandiera -
- no, Percy deve farlo, come gli stavo dicendo, devo ancora visitarti meglio- fu Will a parlare questa volta, il tono era serio e non ammetteva repliche. Percy mi guardò come se cercasse il mio permesso, ed io annui, dopo di che uscì dall'infermeria correndo con un sorriso dipinto in volto.
- allora, dottore, mi dica. Prima le buone notizie- mi misi a sedere e guardai Will negli occhi, Nico entrò in quel momento e raggiunse il suo fidanzato mettendosi di fianco a lui. Stavano molto bene insieme, luce ed oscurità. Si completavano in quel che strano modo. E si amavano.
- buone notizie? Beh non stai per morire, mi sembra una buona cosa. La brutta notizia, beh penso che tu debba sdraiarti di nuovo prima... - guardò Nico con un viso preoccupato, ed io non ero da meno.

Percy POV
Non riuscivo a capire cosa avesse Annabeth in quegli ultimi giorni, forse era in quel periodo. Decisi di non pensarci molto, si giocava contro i figli di Apollo, Afrodite, Demetra, Dioniso e Nemesi. Io ero in squadra con Jason, i figli di Ares, Efesto,Atena ed Ermes. Nella nostra squadra c'erano più cabine è vero, ma io e Jason non avevamo fratelli quindi. Mi preparai alla perfezione, l'armatura indossata in tutti i suoi minimi particolari, l'elmo, e vortice nella mano, ormai non più penna ma spada. Chirone si mise davanti alle squadre posizionate al margine dal fiume, dandoci il via per nascondere le bandiere. Noi affidammo il compito ai figli di Efesto, potevano costruire delle trappole per proteggerla. Quando il corno suonò tutti eravamo in postazione. Io e Jas in attacco con i figli di Atena, i figli di Ermes e qualche figlio di Ares erano incaricati di cercare la bandiera, mentre i restanti figli di Ares ed i figli di Efesto proteggevano la bandiera, che aveva lo stendardo di Poseidone, un bel tridente, scintillante sopra la stoffa verde mare.
A distanza di pochi secondi dal suono del corno, ci lanciammo all'attacco contro i figli Nemesi e di Apollo. Stavo per lanciarmi nella mischia anche io, quando qualcosa attirò la mia attenzione; una civetta, appoggiata su un ramo di un albero, la guardai per un secondo, quando questa volò via. La civetta ed il simbolo sacro di Atena, quindi la seguii. La persi più o meno una decina di volte, ma alla fine arrivai a destinazione. Una parte di bosco più fitta delle altre. La civetta era appollaiata sulla spalla di una donna.
- che animali maestosi, non trovi ?-
- Divina Atena- non fu difficile riconoscerla. L'armatura d'oro scintillava ai fasci di luce che trapassavano le chiome degli alberi, l'elmo appoggiato accanto alle radici di un albero. I lunghi capelli biondi scendevano ricci sulle spalle, per un momento pensai fosse Annabeth
- e chi altrimenti?! Comunque, mio caro Percy, sono qui perché dovresti fare una cosa per me - la sua voce era calma, sia avvicinò ad un albero posandovi la civetta sopra, che buona buona di rimise a dormire
- un favore? Non ho forse fatto abbastanza per gli dei ?- alla mia affermazione la Dea si girò di scatto, i suoi occhi grigi scintillavano di rabbia, eppure quando parlò il suo tono era calmo
- ti stai forse rifiutando? -
- cosa devo fare? Un p'altra impresa, perché se è così sono fuori dal giro, come tutti. Abbiamo perso troppi amici- non avevo voglia di partire per una nuova impresa, dovevo rimanere al campo, per aiutare, e per stare accanto ad Annabeth.
- per ora nessuna impresa... e poi, se dovesse essercene una, non chiamerei te, ma la mia brillante ed adorata figlia Annabeth. In effetti è proprio di lei che volevo parlarti... tu devi lasciare mia figlia, Perseus Jackson.-

I hope you'll be back{Percabeth} //completata//Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum