Capitolo 17

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Scoprire quello che mia madre aveva fatto mi aveva distrutta.
Avevo passato tutta la mia vita a cercare di renderla fiera di me, di non deluderla. Avevo passato la vita a tentare di essere ciò che non ero, pur di non vedere sul suo volto quello sguardo severo che dimostrava indignazione e disprezzo.
Ero scappata di casa a sette anni, da una matrigna che mi credeva pazza, per arrivare al campo, ed impazzire veramente.
Perché quello era ciò che successe. Ero impazzita.
Nei mesi in cui Percy era via, io mi ero distrutta. Fuori, e dentro. Mi ero rovinata, ed avevo rovinato le persone che mi erano state accanto cercando di aiutarmi.
E lei, lei era la colpevole di tutto. Mi aveva gettato negli abissi della disperazione, ed io non ne sapevo niente.
In quel momento, capii perché alcuni semidei si ribellavano agli dei.
Con tutta la loro regalità, gli dei venivano ricordati per le loro gesta eroiche. Ma erano tutte verità infondate.
Ci sfruttavano come pedine nel loro contorto gioco, facendo sì che noi semidei ci sporcassimo le mani, o dessimo la vita, così che loro potessero poi prendersene il merito.
Capii finalmente, il rancore che i nostri nemici serbavano per i nostri genitori.
Genitori dai quali venivamo ignorati, se non in rare occasioni.
In quel momento... in quel momento odiai mia madre.
Rimasi tra le braccia di Percy, per molto tempo. Mi erano mancate.
Mi era mancata la sua altezza, e il modo in cui con le sue forti braccia mi avvolgeva completamente, mi era mancato il suo odore di salsedine.... mi era mancato e basta.
Ed in quel momento, con Luke che beato dormiva nella culla, ed io nelle braccia del mio Testa D'alghe, sfidai mentalmente qualsiasi mostro o Dio che sia, persino le parche, a provare in qualunque modo a rovinare quel piccolo istante, che a me era sembrato infinito.
Guardai fuori dalla finestra, e vidi le stelle. Non sapevo di preciso che ore erano, ma il giorno seguente sarebbero arrivati i nuovi arrivati, ed io e tutti coloro che avevano partecipato all'impresa dei sette avremmo dovuto accoglierli e raccontagli delle nostre eroiche gesta, che per me, di eroico avevano ben poco.
In fondo non avevamo fatto niente di così spettacolare. Noi avevamo solo ucciso ed ucciso mostri e semidei.
L'unica persona che sarebbe dovuta essere lì ad accogliere quei semidei, l'unica che davvero fosse un eroe, non era lì.
Presi Percy per mano, e lo portai fuori dalla camera di Luke, chiudendo la porta.
La cabina era stata costruita in modo tale che una famiglia potesse viverci, per cui il letto era abbastanza grande per tutti e due.
La stanza dove vi era il letto matrimoniale, era tappezzata di foto delle estati trascorse al campo. Alcune con facce buffe ed orrende, altre che immortalavano i momenti che non avrei voluto scordare.
Ci sdraiammo entrambi, lui con un braccio attorno alla mia vita, ed io con il viso nascosto nell'incavo del suo collo.
Ero felice.

Un fascio di luce mi colpì il viso, costringendomi ad aprire gli occhi.
Non avevo idei di che ore fossero, ma di sicuro eravamo in ritardo.
Percy, accanto a me, dormiva tranquillo.
Con le labbra socchiuse ed un rivolo di bava fuori da esse. Sorrisi ripensando alla prima volta che gli avevo rivolto la parola
"Quando dormi sbavi" gli avevo detto, ed avevo ragione.
Lo presi per le spalle scuotendolo, ma non era intenzionato ad alzarsi, quindi passai al piano B.
Mi misi in piedi alla fine del letto, e con una voce di qualche ottava più alta del solito, urlai
- oh miei dei Percy! Un ragnooo! - lui, come avevo sperato, si alzò di scatto.
Con i riflessi che ormai lo caratterizzavano, prese vortice dal comodino e la trasformò in spada, alzandosi sulle ginocchia
- eh? Dove? - io scoppiai a ridere, e quando lui si accorse dello scherzo, si accasciò di nuovo sul letto, coprendosi con le coperte.
Ci misi un bel po' a convincerlo ad alzarsi, ma ci riuscii; ed in meno di dieci minuti eravamo fuori dalla nostra cabina, con Luke in braccio.
Sinceramente ero molto nervosa, non volevo che tutti quanti toccassero nostro figlio.
Ma il braccio di Percy sulla mia spalla mi tranquillizzò, ricordandomi che eravamo ormai una famiglia.
Ci dirigemmo al padiglione della mensa, e in meno di tre secondi una calca di Semidei si accerchiarono attorno a noi.
Da una parte, vidi Nico farsi spazio dicendo a tutti " largo al prozio ragazzi ".
Arrivato vicino a noi, ci sorrise e fece una carezza Luke.
Dopo svariati minuti di " un che carino " " ma come si chiama " " che manine piccoline", riuscimmo finalmente ad arrivare al tavolo dei sette.
Piper tenne Luke per molto tempo, mentre io e Percy prendevamo i piatti.
Nel tempo passato in fila, mi girai varie volte verso lei e Jason, ed ogni singola volta lui la abbracciava guardando il bimbo, e li immaginai come una famiglia.
Tornammo al tavolo e finita la colazione, fummo attaccati dai nuovi semidei.
Lì portammo all'anfiteatro, e ci sedemmo; i sette da una parte e tanti bimbi curiosi dall'altra. Luke era in braccio a Will, che anche se non aveva fatto parte dell'impresa era comunque con noi, potevo quindi stare tranquilla, ma decisi comunque di darlo a Chirone per evitare troppe domande dei nuovi arrivati.
- è vero che tu hai risvegliato Gea con del sangue dal naso? - una ragazza si rivolse a Percy. Aveva più o meno 15 anni, figlia di Afrodite probabilmente.
- è stato un incidente, ma si... -
- come ti sei fatto quella cicatrice sul labbro - un bambino biondo si rivolse a Jason, che improvvisamente trovò un grande interesse per i filetti di erba. Noi tutti ci guardammo ridendo, poi Jas prese parola
- a due anni ho provano a mangiare una spillatrice - ridemmo in coro sia noi che i bambini, ricordando quello che Thalia ci aveva rivelato
- ah, e a quanto pare un mattone ha provato a baciarlo - Percy rise prendendo in giro il suo amico, mentre lui lo guardava assassino
- tu sei Nico Di Angelo? Quello che con i viaggi nell'ombra ha trasportato l'Athena Partenos ? - Nico fece per rispondere, ma Will lo fece al suo posto
- si, e l'idiota ha rischiato di andare a fare un bel giretto da suo padre - il figlio di Ade sbuffò e noi ridemmo.

Salve semidei,
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Io comunque continuo ad immaginare Luke castellan che dorme in una culla😂
L'altro giorno a scienze abbiamo iniziato a studiare l'universo, e tipo la prof ha detto " se vi ricordate, i nomi dei pianeti sono anche i nomi degli dei " allora io ho detto tipo " si è vero " e poi le ho elencato tutti gli dei, anche i nomi greci, e tipo lei che mi guardava strano 😂
Poi la prima volta che ho sentito una canzone, non so se la conoscete si chiama Ulisse di Lowlow, che all'inizio faceva " conoscevo questo ragazzo si chiamava Nico ", mia sorella ha detto "quanto è Figo l'attore ", io mi sono alzata al divano e tipo ho fatto " oh miei dei Nicoooo "
Sono pazza vabbè.... volevo dirvi che sto scrivendo un altra storia, quindi se vi va passate a dare un occhiata
Che musica ascoltate?
Fatemi sapere
Baci
-figliadiAde💙💙

I hope you'll be back{Percabeth} //completata//Where stories live. Discover now