Capitolo 11

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- lo avevi promesso, ricordi? Avevi promesso che non mi avresti più lasciata. Hai mentito, proprio come ha fatto Luke. E per questo, ricordati una cosa: per me, Percy Jackson, è morto nel tartaro. - aveva pronunciato quelle parole, taglienti come la lama della sua spada, ed era andata via. Si era girata senza preoccuparsi di come potessi sentirmi dopo quelle parole, e mi aveva lasciato lì, solo a soffrire.
Ed aveva ragione.
Aveva ragione perché aveva fatto esattamente ciò che avevo fatto io, e lei mi avrebbe odiato per sempre. Per colpa di Atena, io non avrei potuto più ascoltare i suoi lunghi discorsi su come avrebbe progettato un certo edificio se avesse potuto, non avrei più potuto chiamarla sapientona, e non avrei mai più potuto risentire quelle labbra sulle mie. Lei sarebbe andata avanti, senza di me.
Probabilmente, sarebbe stata più felice con Luke, ed io avrei dovuto sacrificarmi al suo posto. Era a lui che mi aveva paragonato.
Lui l'aveva lasciata, delusa e ferita. Le aveva promesso una famiglia che poi lui stesso aveva distrutto. Ed io ero come lui.
Le avevo promesso un " per sempre " che avrei protetto con la mia stessa vita, se avessi potuto. E mi mancava la mia sapientona.
Mi mancavano i suoi baci che mi regalava ogni volta dicessi qualcosa di idiota, il che succedeva spesso; mi mancava il suo modo di mordersi le labbra quando si concentrava su qualcosa, o i fulmini che sembravano vivi nei suoi occhi quando era arrabbiata. Io la amavo, e questo non poteva cambiare... niente avrebbe potuto cambiarlo.
La fissai allontanarsi con Nico al suo fianco, che le teneva un braccio sulle spalle, probabilmente per impedirle di tornare indietro e di staccarmi la testa. Ma, se fosse stato per altri motivi che preferivo non immaginare, avrei staccato io la testa a Nico.
I ragazzi che prima erano intorno a noi avevamo lasciato passare Annabeth senza esitare, allontanandosi il più possibile dalla sua lama. Mi fissarono per svariati minuti, come a capire se il grande Percy Jackson che raccontavano nelle imprese, sarebbe scoppiato in lacrime come una femminuccia. Io gli regalai uno dei miei sguardi più duri, e allargai le braccia
- allora?! Si, mi ha battuto, e mi odia. Ma non sono affari vostri, sgomberare - si allontanarono tutti, alcuni sghignazzando, altri spettegolando cose su Annabeth che non riuscivo a capire. Io mi voltai e feci per andarmene nella mia cabina, ma Chirone mi fermò
- stai bene? - io lo guadai, con le lacrime che minacciavano di uscire, e gli sorrisi
- dovrei? Io sono morto non ricordi - lo scansai e mi diressi alla cabina 3, quella di mio padre. Entrai, e piansi come solo un uomo saprebbe fare.
Mi inginocchiai davanti all'altare di Poseidone ed iniziai a parlare.
- ho combinato un casinò papà... avrei dovuto raccontare ad Annabeth di sua madre, e che io non volevo lasciarla... ma ho preferito che odiasse me invece che Atena. Ma ora me ne pento. Io la amo papà, più della mia stessa vita, e non so se riuscirò ad andare avanti senza di lei...-
- hai ragione, non ci riuscirai - sentendo una voce mi girai di scatto con vortice sguainata nella mano. Il mio amico Jason era I piedi sulla porta della mia cabina, con i suoi buffi occhiali sul naso. Era come lo ricordavo.
A distanza di sei mesi, non era cambiato; sembrava solo più stanco, forse per lo scambio tra i due campi, e la costruzione delle cabine per gli dei minori.
La cicatrice sul labbro era sempre più evidente sulla pelle abbronzata. Probabilmente, ogni persona a conoscenza delle imprese di Jas, avrebbe pensato che quella fosse dovuta ad un taglio mortale, o ad un pugno di un titano... ma non Jason Grace, lui aveva provato a mangiare una spillatrice...
quel pensiero mi fece sorridere, ogni volta che ero giù mi bastava immaginare un piccolo Jas di due anni intento a mangiare un aggeggio come quello, e mi riappariva il sorriso sulle labbra
- amico, come va - mi alzai e gli andai in contro
- devi dirglielo, Percy. Fidati di me, cambierebbe ogni cosa - lo guardai negli occhi e scossi la testa avvicinandomi al letto e sedendomici sopra
- non sai nemmeno cos'è successo....- lui si avvicinò e si sedette accanto a me
- nemmeno Annabeth lo sa, e penso che dirgli la verità sia meglio che essere ritenuti morti - disse le ultime parole ridendo, ma io non lo facevo affatto.
Annuii e mi convinsi di ciò che aveva detto, dovevo parlare con la mia sapientona.
Uscii dalla cabina e andai al padiglione del tiro con l'arco, doveva essere lì in teoria, e così era. La trovai a diversi metri dal bersaglio, con l'arco in mano e una freccia incoccata pronta a partire. Feci per avvicinarmi, ma un ragazzo biondo mi precedette.
A quell'ora l'istruttore avrebbe dovuto essere Will, ma quello non era decisamente lui. Era un figlio di Apollo, un nuovo arrivato. Occhi celesti e capelli biondi come i suoi fratelli, ed un sorriso smagliante sul volto.
Avevo sentito parlare di lui quando ero ritornato al campo, si chiamava Lincoln Campbell, ed era bellissimo.
Si avvicinò ad Annabeth sorridendo, e sistemandole la posizione delle braccia, mettendo le sue sopra quelle della mia sapientona. MIA sapientona. Feci per andare ad ucciderlo, quando venni fermato da un ombra scura, Nico
- amico, no. La farai infuriare ancora di più - mi blocco le braccia, ma io mi liberai, avvicinandomi al nuovo arrivato.
- hey Campbell, ti va uno scontro con la spada, nessun altro è disponibile e credo, ansi so per esperienza personale, che lei sia piuttosto brava con l'arco - il biondo aveva ancora quel sorriso sulle labbra, al contrario di Annabeth che era infuriata come mai
- Nico, fermami - Annabeth si rivolse a Nico con i denti stretti, incoccando una freccia verso di me, che sorridevo strafottente, non mi avrebbe sparato

- mi ha sparato!!! - cominciai a gridare mentre Nico mi portava in infermeria.
Mi aveva sparato!! 
Mi ritrovai a camminare per l'infermeria con una freccia conficcata nel braccio, ed il volto pieno di imbarazzo. Insomma, mi aveva lanciato una freccia solo perché le avevo impedito di stare con quel Lincoln, che intanto, mentre io soffrivo, se la rideva con la mia ragazza... perché si, lei sarebbe stata mia di nuovo, a qualunque costo.

Salve semidei,
Piaciuto il capitolo? Spero di sì.
Io mi sono sbellicata dalle risate a scrivere l'ultimo pezzo 😂spero abbia divertito anche voi
Baci
-figliadiAde💙💙

I hope you'll be back{Percabeth} //completata//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora